
























































Study with the several resources on Docsity
Earn points by helping other students or get them with a premium plan
Prepare for your exams
Study with the several resources on Docsity
Earn points to download
Earn points by helping other students or get them with a premium plan
Community
Ask the community for help and clear up your study doubts
Discover the best universities in your country according to Docsity users
Free resources
Download our free guides on studying techniques, anxiety management strategies, and thesis advice from Docsity tutors
Una serie di esercizi e quiz riguardanti i regni dei viventi, secondo la teoria a 5 regni e la classificazione in sei supergruppi. Gli esercizi coprono argomenti come la struttura cellulare, la nutrizione, la riproduzione e l'evoluzione dei diversi regni. Utile per studenti di biologia che desiderano consolidare le proprie conoscenze e prepararsi per test o esami.
Typology: Lecture notes
1 / 64
This page cannot be seen from the preview
Don't miss anything!
Password: BiologiaGen esame scritto, risposta multipla Di cosa si occupa la biologia? La biologia studia quell’eccezionale esperimento naturale che noi chiamiamo vita. Studia entità molto complesse ed estremamente diverse, cercando di coglierne gli elementi comuni e le diversi peculiarità. Studia inoltre la nostra natura più profonda e l'origine del nostro modo di essere. Ma che cos’è un essere vivente? Sembrerebbe elementare rispondere a questa domanda e indicare quando un essere si dice vivo e quando invece può giudicarsi un oggetto inanimato. In realtà la domanda su quel che renda un essere vivo, su quali caratteristiche lo definiscano tale, ha sempre rappresentato una delle sfide più affascinanti e complesse del pensiero filosofico e scientifico. La classificazione degli organismi e la biodiversità L’ enorme diversità di specie che si sono evolute sulla Terra in milioni di anni ha reso necessario un sistema logico per identificare ogni organismo e assegnarlo a un ’ opportuna categoria secondo un criterio di classificazione; ciò anche in relazione alla probabilità di confrontare più facilmente i diversi organismi per individuarne, tra l ’ altro, le diverse correlazioni evolutive. Osservando le differenze anatomiche possiamo osservare se un animale è diverso rispetto ad un altro e se noi siamo uguali a esso. Viene chiamata sistematica , o tassonomia (dal greco táxis: ordinamento), la scienza che studia i criteri di classificazione degli organismi viventi. Gli organismi vengono ordinati in una serie di categorie sistematiche , o táxa (singolare táxon), disposte a livelli gerarchici. Le sette categorie principali sono, in ordine gerarchico decrescente: REGNO, PHYLUM (o TIPO), CLASSE, ORDINE, FAMIGLIA, GENERE E SPECIE. Ciascuna categoria sistematica superiore comprende tutte quelle inferiori (come se fossero “ scatole cinesi ” ): così, il regno comprende numerosi phyla, ogni phylum più classi, ogni classe più ordini ecc., fino ad arrivare alle singole specie. La nomenclatura binomia Più facilmente, per l ’ identificazione di un organismo, si ricorre alle due categorie inferiori: il genere e la specie che ne indicano il “ nome scientifico” Questa nomenclatura è costituita da due nomi latini: il primo designa il genere (scritto in maiuscolo), il secondo designa la specie (scritto in minuscolo). Così il gatto è Felis (genere) catus (specie), il cane è Canis familiaris, l’ uomo è Homo sapiens Inquadramento della nostra specie: SPECIE SAPIENS GENERE HOMO FAMIGLIA OMINIDI ORDINE PRIMATI CLASSE MAMMIFERI PHYLUM CORDATI/VERTEBRATI REGNO ANIMALI I cinque regni degli esseri viventi Un tempo, agli albori della sistematica naturalistica, i viventi erano divisi nei due soli regni: vegetale e animale. Per il grande naturalista Linneo (XVIII secolo), gli animali si distinguevano dalle piante perché, a differenza di queste, sono esseri viventi dotati di sensibilità. In seguito, con l’aumento delle conoscenze sulle caratteristiche e la biologia delle diverse forme di vita, questa
distinzione si è rivelata del tutto insufficiente. In particolare si è visto che numerose forme ad organizzazione meno complessa, tra cui molti unicellulari, sfuggono a una simile suddivisione. La scoperta e l’accumulo di conoscenze sui batteri ha inoltre portato a riconoscere una prima fondamentale divisione tra i viventi in procarioti e eucarioti , di livello molto superiore a quella tra gruppi diversi di eucarioti come gli animali e le piante. Oggi procarioti ed eucarioti vengono per lo più considerati due super-regni (o domini ) distinti. Col procedere delle conoscenze sistematiche, nuovi regni sono stati individuati e descritti sia all’interno dei procarioti sia negli eucarioti. Seguendo un criterio secondo cui ogni categoria tassonomica dovrebbe riunire solo organismi che hanno avuto un ’origine comune, si è arrivati a classificare i viventi in un numero elevatissimo di regni. Tuttavia, dal momento che i legami filogenetici tra i vari gruppi di organismi non sono stati ancora completamente chiariti, con la conseguenza che numero e nomi dei regni cambiano frequentemente a scapito della chiarezza. Comunemente ci si riferisce a una suddivisione in cinque soli regni (uno di procarioti e quattro di eucarioti). I REGNI DEI VIVENTI ( secondo la teoria a 5 Regni):
Una macromolecola è una molecola grande, o meglio lunga (infatti in greco makròs significa lungo). Non è una questione solo di dimensioni però, ma di composizione: l’essenza specifica delle macromolecole organiche è quella di essere costituite da un certo numero di unità elementari legate tra loro a formare una catena. Le proteine, gli acidi nucleici , e in certa misura anche i polisaccaridi e i grassi (ovvero tutti i costituenti fondamentali dei viventi) sono strutturati in s equenze più o meno lunghe di elementi ripetuti. Questi elementi si chiamano rispettivamente
essenzialmente da proteine. Non è un caso, quindi, che abbiano ricevuto questo nome: protos in greco significa principale, primo, più importante. IL DNA E I GENI: Il ruolo delle proteine è fondamentale per specificare il complesso dei nostri processi biologici. Ma chi specifica la struttura di ciascuna di esse? Ovviamente il nostro patrimonio genetico. Ogni catena proteica è specificata da una porzione del patrimonio genetico che chiamiamo gene (cioè una particolare sequenza di DNA). Le molecole di DNA sono formate da due lunghi filamenti avvolti l’uno sull’altro a formare la famosa doppia elica. Ogni filamento è formato da molti nucleotidi e ogni nucleotide è formato dall’unione di un nucleoside e di un gruppo fosfato. Il nucleoside è una combinazione di uno zucchero a 5 atomi di carbonio (desossiribosio) e una delle basi. I nomi delle basi sono: adenina (A), timina (T), guanina (G) e citosina (C). Una molecola di DNA è costituita da migliaia, milioni o miliardi di basi. In ogni cromosoma del nucleo delle nostre cellule è racchiusa una gigantesca molecola di DNA. La successione delle basi presenti in un gene determina la successione degli aminoacidi presenti nella corrispondente catena proteica. Come può una frase scritta in un alfabeto di 4 lettere determinare la struttura di un’altra frase scritta in un alfabeto di circa 20 lettere, quello delle proteine? E’ sufficiente che il gene venga letto per gruppetti di tre basi (AGC, TTT, TGC e così via) invece che base per base. I possibili gruppetti di tre basi sono di 64 tipi diversi, più che sufficienti per specificare i 20 tipi di aminoacidi diversi. Ogni gruppetto (di 3 basi)
La cellula procariotica ha dimensioni tra 1 e 10 μm. Archei e batteri sono organismi formati da cellule procariotiche. Caratteristiche (pag. 51 l’essenziale)
E’ costituita da un gruppo fosfato. I lipidi vengono detti idrofobici. Mosaico fluido→ movimento di tutte le componenti che costituiscono la cellula. Le proteine di membrana hanno diverse forme e servono come delle porte per far entrare ed uscire determinate cose. Nella parte esterna compaiono le lipo proteine, le quali capiscono quello che c’è fuori ed avvertono ciò che sta fuori e dentro. Come fa la membrana a spostare i vari movimenti?
Motilità cellulare: le cellule possono muoversi. Uno dei movimenti cellulari è quello della meba che permette di comprendere come la membrana e la cellula possono muoversi. L’altro movimento è quello delle ciglia: la sua funzione è simile a quella dei remi di una barca. Il ciclo cellulare: •Il ciclo cellulare è la sequenza di crescita, replicazione di DNA e divisione cellulare che è comune a tutte le cellule.
METAFASE : I cromosomi metafasici con i centromeri duplicati si allineano nella regione equatoriale del fuso mitotico. ANAFASE : I centromeri si dividono e trascinano i singoli cromosomi (derivati dalla divisione dei cromosomi metafasici) verso i poli opposti del fuso mitotico. TELOFASE : I cromosomi che hanno raggiunto i poli del fuso mitotico vengono circondati da una nuova membrana nucleare, si riformano i nucleoli e la cromatina ricomincia a dissolversi per entrare in un nuovo periodo di interfase. La cellula madre si divide in due cellule figlie. Perchè le cellule si dividono? Tutte le cellule del corpo originano dalla divisione di cellule preesistenti. Nella maggior parte dei casi (negli organismi pluricellulari) tutte le cellule si originano da una singola cellula, lo zigote, che si forma dall’unione (fecondazione) di un uovo e di uno spermatozoo. Nella formazione delle cellule del corpo (somatiche) il processo di divisione nucleare è la mitosi. Negli animali che si riproducono asessualmente, la mitosi è l’unico meccanismo per il trasferimento dell’informazione genetica dal genitore alla progenie. La mitosi avviene per
Due cromosomi omologhi duplicati, uno con gli alleli A e B e l’altro con gli alleli a e b, si appaiano in una sinapsi e si scambiano una porzione di cromatidio. I cromatidi incrociati si rompono e si riuniscono Crossing-over: scambio fisico di alcuni pezzi di cromosomi. Non c’è perdita di materiale genetico. I punti dei cromatidi dove è avvenuto il crossing-over sono detti chiasmi. Alla fine della seconda divisione meiotica, ciascuno dei due cromatidi forma un gene nuovo. Riassumendo, il processo della meiosi porta a:
Versioni alternative dei geni (alleli differenti) sono responsabili delle diverse versioni di un carattere ereditario. Il gene per il colore dei fiori, ad esempio, è in due forme (bianco e viola). Queste forme alternative dei geni vengono oggi chiamate ALLELI potendole correlare ai cromosomi ed al DNA Come facciamo a distinguere se un determinato fenotipo è omozigote o eterozigote? Il reincrocio: In base alla legge dell’assortimento indipendente ogni coppia di alleli segrega nei gameti indipendentemente dalle altre coppie
I caratteri ereditari associati al sesso Aprendo al via allo studio della ricombinazione tra i geni, il lavoro di T. H. Morgan e collaboratori (Columbia University, 1910) permise di affrontare in modo semplice il problema della localizzazione dei vari fattori genetici su diversi cromosomi, contribuendo in modo determinante al’ affermarsi della genetica come disciplina centrale delle scienze biologiche. Di particolare rilevanza fu, soprattutto, la scoperta della localizzazione di geni specifici sui cromosomi sessuali di Drosophila. Negli eucarioti il sesso è determinato geneticamente da una coppia di cromosomi non omologhi chiamata rispettivamente X e Y. Geneticamente un sesso possiede due cromosomi identici (XX, sesso omogametico) e (XY, sesso digametico). Nel caso della drosofila e in molti altri organismi, tra cui la specie umana al tipo XX si dà il nome di sesso femminile, e a quello XY il nome di sesso maschile Geni concatenati (linked) La legge dell’assortimento indipendente vale solo per geni che si trovano su cromosomi diversi (per esempio la specie umana ha migliaia di geni ma solo 46 cromosomi). Infatti i geni che si trovano sullo stesso cromosoma (geni concatenati) tendono ad essere ereditati insieme: quanto più due geni sono vicini sul cromosoma t anto maggiori sono le probabilità che siano trasmessi insieme introduzione alla biodiversità I VIRUS: virus sono piccolissime particelle subcellulari, difatti, possono di norma essere osservati solo al microscopio elettronico. Essi acquistano le caratteristiche di un sistema vivente solo quando si associano ad una cellula. La caratteristica principale dei virus è di essere parassiti obbligati a livello genico, in quanto, per riprodursi, devono infettare una cellula (eucariotica o procariotica) e utilizzare per la sintesi della propria componente proteica i meccanismi di trascrizione e traduzione della cellula infettata. Le cellule infettate dal virus sono costrette a interrompere la loro attività metabolica per replicare i virus anche a costo della morte stessa dell’organismo. Dal punto di vista strutturale i virus sono molto semplici, infatti, la singola particella virale, o virione, è costituita da acido nucleico circondato da un rivestimento protettivo di proteine chiamato capside e, a seconda del tipo di materiale genetico che possiedono, vengono suddivisi in virus a DNA e virus a RNA. Morfologia di un adenovirus (causa del 10-15% delle tonsilliti, raffreddori, polmoniti e faringiti) Ciclo vitale dell’HIV, il virus che causa l’AIDS. Si tratta di un retrovirus, con genoma a RNA e transcrittasi inversa.
I corona virus: I corona virus mostrano una morfologia rotondeggiante e dimensioni che vanno da 100 a 150 μm. Struttura di SARS-CoV- il virus mostra delle proiezioni sulla propria superficie che sono formate dalla glicoproteina S (“spike”, dall’inglese “punta). Tre glicoproteine S. unite compongono un trimero che, nel loro insieme, somigliano a una corona che circonda il virione Le differenze sostanziali di questo nuovo Coronavirus rispetto al virus della SARS sembrano essere localizzate proprio in questa proteina spike (S) che determina la specificità del virus per le cellule epiteliali del tratto respiratorio: il modello 3D infatti suggerisce che SARS-CoV-2 sia in grado di legare il recettore ACE2 (angiotensin converting enzyme 2), espresso dalle cellule dei capillari dei polmoni. I BATTERI: batteri sono organismi unicellulari procariotici di dimensioni microscopiche, che variano in media tra 0,3 e 1,5 micron, caratterizzati dall’assenza di un nucleo morfologicamente definito. Insieme ai cianobatteri, essi costituiscono il regno delle monere. I batteri sono largamente diffusi in tutti gli ambienti naturali, nel terreno, nell’acqua, sulle piante o all’interno di esse, sugli animali o all’interno di essi. Dal punto di vista strutturale sono le forme di vita più semplici esistenti: sono costituiti da un nucleoide (un’area in cui è situata un’unica molecola di DNA) non delimitato da quella membrana che si ritrova negli organismi eucariotici. Possiedono un rivestimento (parete batterica) che ricopre la membrana plasmatica e che conferisce forma e rigidità all’intera cellula LE RICKETTSIE: Rickettsia è un genere di microorganismo classicamente considerato una forma intermedia tra virus e batteri anche se oggi si tende ad inserirle tassonomicamente tra i batteri. D’altro canto le rickettsie possono sopravvivere e riprodursi solo all’interno di cellule ospiti e, come i virus, vengono definiti endoparassiti obbligati. Il fatto che la loro biologia li renda parassiti endo cellulari obbligati, implica che i metodi di studio e di coltivazione in vitro si assimilino a quelli utilizzati per i virus. Le richettsie sono patogeni anche per l’uomo, e vengono trasmessi generalmente da artropodi come le pulci, i pidocchi, gli acari e le zecche. Tra le malattie patogene per l’uomo va segnalata la richettsiosi (o febbre bottonosa), il cui agente è Rickettsia conori, e il tifo esantematico o petecchiale, il cui agente è Richettsia prowazekii più di recente, esse sono state inserire tra i proteobatteri, quindi tra le cellule eubatteriche (eliminando qualsiasi dubbio nella loro classificazione). Questi organismi però, nel corso dell’evoluzione, hanno perduto molte funzioni importanti come endoparassiti obbligati, mostrando delle presente analogie con il destino dei mitocondri I PROTISTI: La classificazione dei protisti