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La storia del sistema bancario in italia dal 1866 al 1993, con un focus particolare sul corso forzoso, la banca nazionale, e la nascita della banca d’italia. Le cause endogene e esogene del corso forzoso, le conseguenze di sua abolizione, e la creazione di nuove banche in italia. Vengono anche discusse le crisi agricola, edilizia, e la banca romana, e la risposta del governo attraverso protezionismo e la linea einaudi.
Typology: Study notes
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Nel Febbraio 1861 → Parlamento italiano si riunisce a Torino (in quel tempo capitale d’Italia), al fine di proclamare, il 17 marzo 1861, il Regno d’Italia con Re Vittorio Emanuele II
-instaurata la Monarchia costituzionale (con statuto Albertino) → si genera però una spaccatura -paese legale (classe politica / più agiata) -paese reale (contadini, braccianti..., classi popolari) → non aventi rappresentanza politica
Dal 1861 al 1922, si instaura il Liberalismo politico, che prevede il rispetto delle libertà personali.
Liberismo economico -riferito alla sfera economica → libertà d’impresa, di mercato...
1’ capo del Governo: Cavour (morto giugno ’61) → in seguito, salì al governo la Dx Storica → essa adottò un Sistema Amministrativo basato sul Centralismo dello Stato
-il nuovo Governo aveva ereditato tutti i debiti pubblici degli stati preunitari (il maggiore proveniva dall’ex regno di Sardegna, in quanto Cavour aveva sostenuto grosse spese per finanziare la 2° guerra d’indipendenza e per costruire nuove infrastrutture in Piemonte) -vengono, perciò, lanciati Prestiti Pubblici
“Gran Libro del Debito Pubblico”, libro dov’erano iscritti tutti i titoli di debito consolidati -il più importante: RENDITA ITALIANA 5%
Debito Pubblico 45% del PIL nel 1861 → 95% del PIL nel 1865 -su questo, lo Stato italiano doveva pagare grossi interessi passivi Vista la convenienza, si cercò di riparare collocando la maggior parte dei titoli di debito pubblico (Rendita italiana 5%) in mercati finanziari esteri (soprattutto nella Borsa di Parigi)
-le entrate non coprivano le spese Spese > Entrate → Il Bilancio dello Stato rimane in Deficit fino al 1875/’ -perché in Deficit?
Solo nel 1876 fu raggiunto il pareggio di bilancio, cadde la Dx storica e subentrò la Sx storica
Tributarie Imposte (dirette e indirette) e tasse -principale imposta diretta: Fondiaria -Imposta di ricchezza mobile (sul reddito) -Dazio consumo (indiretta)
Manovra molto dura di Quintino Sella -Politica della Lesina (tagli spesa, aumento entrate) -istituì una Tassa sul macinato (1868) (“tassa della fame”) sui consumi, colpiva le famiglie povere che si alimentavano di cereali; la tassa veniva misurata in base ai giri della macina dei mulini
Extratributarie -Proventi derivanti dalla vendita di terre dell’ex asse ecclesiastico (terre confiscate alla Chiesa), proventi che alleggerirono il Deficit di Bilanci.
Grossa questione economica e sociale -vi era un Divario tra Nord e Sud, che aveva generato un dualismo economico, portando così a vere azioni di brigantaggio, svolte da quelle bande di briganti che rifiutavano il carico fiscale → fu un periodo di durissima repressione (chiamato “Pugno di ferro”)
i cui obiettivi prevedevano: -l’abbattimento delle barriere protezionistiche tra gli stati preunitari -libera circolazione delle merci e creazione di infrastrutture di base (trasporto) → venne anche stipulato un Trattato con la Francia, nel 1863, che prevedeva basse o quasi nulle tariffe di liberoscambismo
Precedente trattato stipulato tra Francia e Gran Bretagna “Cobden-Chevallier” (1860) -prevedeva la Clausola della Nazione più Favorita : Se la Francia o la Gran Bretagna avessero stipulato un altro trattato con un altro paese, la riduzione tariffaria si sarebbe estesa anche al trattato precedente.
Perché la Dx storica liberoscambista?? -il modello di sviluppo economico che la Dx storica pensava per l’Italia era di tipo agricolturista (fondato sull’agricoltura) → l’Italia era, infatti, grande produttore agricolo -la produzione serviva per l’interno come alimentazione e per l’esterno per l’esportazione in contropartita all’acquisto di manufatti industriali → Si credeva che questo modello italiano avrebbe portato ad un teorico equilibrio della Bilancia commerciale, risultato, però, non ottenuto.
→ Bilancia commerciale quasi sempre passiva dopo l’Unità La bilancia commerciale è parte di una più grande: Bilancia dei Pagamenti (attiva) Questo equilibrio si manteneva con: -Rimesse degli emigranti (“Partite invisibili”) -Noli marittimi (Trasporti c/ terzi)
Il Sistema monetario del nuovo Regno d’Italia, era regolato dalla Legge Pepoli (1862); prevedeva: -la Lira diventa l’Unità Monetaria Legale per tutti i pagamenti e l’Unità di Costo per le contabilità pubbliche e private, definendone la parità ufficiale; -un Sistema monetario basato sul Bimetallismo Aureo Argenteo (rapporto legale 1:15,5) Lo stesso che vigeva in Francia, stabilito dalla legge napoleonica nel 1803.
Perché Bimetallismo Aureo Argenteo?? -bimetallismo era più semplice ed era già presente nel regno di Sardegna -consentiva un facile passaggio al monometallismo (Gold standard) -Italia commerciava prevalentemente con Paesi bimetallisti (1° Partner Commerciale: Francia)
Monete → si coniavano Monete d’oro, d’argento (max 5 L. = Scudo) → lo Scudo e le Monete d’Oro erano le uniche a Titolo Pieno, cioè con 900 parti su 1000 della moneta di metallo prezioso. -altre monete d’argento erano a Titolo Ridotto = 835/1000 d’argento; queste ultime avevano un Carattere Fiduciario, in quanto il loro Valore legale > Valore intrinseco del metallo e vengono definite anche monete divisionali, perché coniate esclusivamente dallo Stato (Zecca).
Verso la fine del 1865, 4 paesi europei bimetallisti (Italia, Francia, Belgio, Svizzera) firmarono una convenzione:
-essa prevedeva la circolazione in maniera illimitata di tutte le monete a titolo pieno tra i paesi membri e le monete a titolo ridotto erano accettate fino ad un limite di 100 L. → nel 1885, al rinnovo della convenzione, la Francia fa inserire una clausola: Liquidazione degli scudi con la quale, se in futuro, l’UML si sarebbe disciolta, ogni paese associato avrebbe dovuto ritirare i propri scudi presenti negli altri paesi e cambiarli in monete d’oro.
Cause Esogene (esterne) -l’Europa era sottoposta agli effetti della guerra di secessione americana, i capitali americani vengono ritirati e il commercio del cotone grezzo viene bloccato -nel 1866, l’Europa risente di una crisi borsistica, che colpì soprattutto le borse di Parigi e Londra, ciò provocò il crollo dei titoli pubblici italiani, il rientro dei titoli in Italia e la corsa alle banche.
Quale fu il fine ultimo del Corso Forzoso?? -il Corso Forzoso fu il mezzo utile a provvedere l’urgente bisogno della finanza pubblica -per salvare le banche e in particolare la Banca Nazionale
Conseguenze Corso Forzoso -il biglietto cartaceo perde di valore, la Lira si svaluta -compare l’aggio (differenza tra il valore della moneta metallica e quella cartacea), del 10/15% ca. -sono favorite le esportazioni, mentre le importazioni svantaggiate → commercianti emettono i Buoni di Cassa (moneta cartacea a basso taglio); inizialmente, in modo abusivo e, in seguito, tollerati dal Governo per cercare di risolvere il problema nell’immediato. -il popolo, con il passare degli anni, si abitua all’idea di usare moneta cartacea
Il Corso Forzoso verrà abolito solamente nel 1883, le cui condizioni dell’abolizione furono: -la ripresa economica italiana -il risanamento della finanza pubblica, a seguito del raggiungimento del pareggio di bilancio; bilancio che, dopo il 1876, figurava avanzi, era il periodo in cui Magliani era Ministro delle finanze.
Nel 1874 venne anche approvata la prima importante legge bancaria denominata Legge della pluralità disciplinata (o Legge Minghetti , capo di Governo in quegli anni) → essa venne approvata per mettere ordine all’emissione di carta moneta; per pacificare la Banca Nazionale con le altre banche di emissione. Con questa legge viene anche creato un Consorzio tra le 6 banche d’emissione che ha l’esclusiva di emissione dei biglietti a corso forzoso conferitagli dallo Stato (denominati Biglietti Consorziali). -essi sarebbero potuti essere emessi entro il limite massimo di 1 miliardo di Lire -era, cmq, data la possibilità ai singoli istituti bancari di emettere carta moneta a corso legale → ciò comportò la riduzione dell’aggio tra la moneta metallica e quella cartacea, con seguente rallentamento del percorso verso l’unicità dell’emissione -inoltre, la creazione del consorzio non pose le premesse per l’abolizione del corso forzoso
Verso la fine anni ’70, inizio ’80, → si verificano dei segnali di miglioramento della situazione economica: -aumentano gli scambi commerciali, i consumi e le entrate dello Stato -avviene la costruzione dei principali rami delle linee ferroviarie → però, vi sono ancora gravi problemi strutturali -il dualismo Nord-Sud irrisolto -l’Italia si basa ancora prevalentemente su un’agricoltura arretrata a scarsa capacità produttiva
→ Magliani, Ministro delle finanze, presenta, nel 1880, un progetto di legge per l’abolizione del Corso Forzoso , tale legge viene approvata nel 1881 ed applicata solo nel 1883.
Verso l’Abolizione In Italia, all’inizio degli anni ’80, circolavano 940 milioni di L. inconvertibili, non di tutta la somma si prevedeva la sostituzione, bensì di soli 600 milioni ; i restanti 340 sarebbero stati sostituiti con nuovi biglietti ed, a loro garanzia, sarebbe stato collocato un deposito di Rendita Italiana 5%. Per la somma da convertire subito, Magliani scelse di accendere un mutuo di 644 milioni di L. -600 milioni rappresentavano l’importo dei biglietti consorziali da convertire; -44 costituivano il rimborso del mutuo in oro concesso dalla Banca Nazionale. Restavano, però, 340 milioni di L., i quali sarebbero dovuti rimanere in circolaz. temporaneamente fino alla completa eliminazione. Secondo F. Ferrara, invece, questi 340 milioni, non sarebbero mai stati davvero ritirati e la questione non si sarebbe mai risolta (Teoria del fondo morto)
Per ottenere il prestito, il Gruppo Italiano sottoscrisse 244 milioni di L., il Gruppo Inglese e quello Francese 200 milioni di L. ciascuno.
→ in questa occasione, avvenne un errore tecnico: il cambio monete-biglietti venne fatto a parità nominale, senza tener conto dell’aggio → ciò costituì un onere aggiuntivo per lo Stato
Conseguenze Abolizione Corso Forzoso -la Lira venne rivalutata, ciò favorì le importazioni e penalizzò le esportazioni -venne riacquistata la fiducia economica italiana; operatori esteri fecero affluire nuovi capitali in Italia, soprattutto tedesco [1882 – Triplice Alleanza] -vennero create nuove banche in Italia, prevalentemente finanziate da capitale tedesco -avvenne il rialzo dei titoli del debito pubblico e il ribasso del tasso di sconto 4%, ciò comportò la corsa al prestito facile, cosa che porterà la grave crisi bancaria
Problema reale -il primario è il settore economico dov’era occupata la maggior parte della popolazione attiva -l’agricoltura era arretrata e la sua produttività molto bassa
Verso la fine del 1870, infatti, si attua un’inchiesta parlamentare chiamata Inchiesta Agraria Jacini , i cui atti dichiaravano le drammatiche condizioni dell’agricoltura italiana; tale situazione degenererà, nella metà degli anni ’80, con la Crisi Agraria
Elementi negativi: 1 ) strutturali -scarsità di capitali, imposta fondiaria, impoverimento dei terreni, scarsità di credito bancario messo a disposizione → condizione di arretratezza 2 ) congiunturali -agenti fitopatogeni (malattie delle piante), atrofia dei bachi da seta, piccole proprietà in crisi
Nel 1882, una delle prime leggi per il miglioramento agrario fu la Legge Baccarini , con la quale lo Stato offre il suo aiuto con finanziamenti per attuare opere di bonifica ad apportare migliorie dei terreni → capitata, purtroppo, troppo tardi, alla vigilia della crisi agraria
Vi sono 2 tesi interpretative sulle origini dell’industrializzazione italiana
Come? Resa possibile accumulazione → Rendita Fondiaria (1) e Profitto Agrario (2)
Lo Stato interviene incamerando tali capitali attraverso il cd. Risparmio Forzato (imposiz. fiscale) e Risparmio Volontario (terre del demanio pubblico ed ecclesiastiche messe in vendita dallo Stato).
Verso il Protezionismo → nel 1878 viene introdotta una Tariffa Semiprotezionistica , che riguarda soltanto alcuni comparti industriali, soprattutto quello tessile; l’industria del cotone venne protetta -la tariffa comporta la maggiorazione dal 10 al 30% sul prezzo dei prodotti importati, scoraggia, perciò, le importazioni
1 ) Crisi Agraria 2 ) Crisi Edilizia 3 ) Crisi Bancaria
-impieghi immobilizzati per 4/ → Messa in liquidazione
Casi più gravi : Credito mobiliare (la più grande banca d’Italia dopo la Banca Nazionale) cade nel 1893 e la Banca Generale nel ’
-primi anni ’90 ricompare l’aggio → nel 1894, il Ministro delle Finanze Sonnino è costretto a dichiarare di nuovo il Corso Forzoso
Istituita con Legge bancaria 10/08/ Nascita della Banca d’Italia dalla fusione della Banca Nazionale con le due banche di emissione toscane (Banca Nazionale Toscana, Banca Toscana di Credito per le industrie e il commercio) -forma giuridica S.p.A., capitale sociale 300 milioni di L. -i Banchi meridionali ancora in piedi → ’93 si parla di Triopolio dell’emissione
Principali operazioni della Banca d’Italia → principale istituto di emissione destinato a diventare il perno del Sistema Bancario Italiano -incaricata di gestire la liquidazione della Banca Romana -istituto di emissione, sconto e deposito -emette biglietti convertibili, possiede una riserva metallica del 40% -tasso di sconto era uguale per tutti gli istituti di emissione, approvato dal Ministro del Tesoro
Condizioni di partenza della Banca d’Italia -presentava condizioni critiche perché eredita dalla Banca Nazionale forti partite immobilizzare 1° Direttore Generale: Marchiori → stabilì una politica bancaria di grande rigore per fronteggiare le perdite e accantonare a riserve per il risanamento patrimoniale. Inoltre, vi era una pressione degli azionisti (interessi privatistici) da conciliare con le prerogative pubbliche della Banca d’Italia.
Nei primi anni ’90 nascono anche le prime banche miste per colmare il vuoto dei due principali istituti di credito crollati (Credito mobiliare e Banca generale) -sono banche despecializzate, universali, ispirate al modello tedesco
Principali banche miste
1 ) Banca Commerciale Italiana (la Comit) Fondata nel 1894 a Milano -era formata da banchieri esperti che portarono la maggior clientela delle banche ordinarie crollate
2 ) Credito italiano (il Credit) Fondato nel 1895 a Genova Costituito da capitale tedesco, svizzero, italiano e anche belga -Pirelli e Agnelli erano ai vertici del Credit
3 ) Banco di Roma Nato già nel 1880, nei primi 20’anni non era una banca di emissione, ma lavorava in ambito regionale, solo dall’inizio del ’900 diventa banca mista -finanziava l’agricoltura, le infrastrutture e l’edilizia
4 ) Banca italiana di sconto (la Bis) Nata a Milano nel 1898, prende il nome di BIS solo nel 1914 -era definita l’anello debole del sistema delle banche miste, perché non possiede banchieri esperti e nemmeno una clientela selezionata, era la banca meno solida e maggiormente esposta ai rischi
Sistema Organizzativo Le Banche Miste Italiane erano finanziate per la maggior parte da capitali tedeschi e adottarono una tecnica simile a quella tedesca. → Infatti, finanziavano dalla nascita le industrie più grandi e, acquistando azioni delle stesse, piazzavano un proprio uomo nel C.d.A. dell’industria finanziata, con l’interesse di capire se il capitale fosse stato investito in modo corretto.
Le banche italiane miste sono criticate da economisti liberisti come Einaudi perché erogavano crediti a m/l termine con risorse a breve (depositi) con il rischio di non avere liquidità sufficiente se richiesta; rischio non verificatosi, perché l’età giolittiana fu il periodo di crescita economica.
Il sistema bancario italiano, fino agli anni ’20, era despecializzato, fondato, cioè, su banche miste Solo nel 1929, le banche vengono acquisite dall’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale)
Risale ai primi 15 anni del ’ -dal punto di vista storico-economico, il 1896 segna, a livello internazionale, l’anno della svolta e dell’inversione del ciclo economico -per l’Italia, il 1896 rappresenta la Sconfitta di Adua (in Etiopia), fine politica di Crispi, ’96-’98 governo Rudini e, in quel periodo, Ministro delle Finanze era Luzzatti, che procederà al risanam. della finanza pubblica, al raggiungimento nel 1899 al Pareggio di Bilancio.
Fattori Esogeni di ripresa economica -affermazione del Gold standard, grazie alla scoperta dei giacimenti d’oro in Sud Africa e Brasile -aumento investimenti esteri commerciali e del commercio estero -tendenza mondiale ad un aumento dei prezzi → creazione di Trust: accordi di spartizione del mercato tra le imprese con accordanza di prezzi, serviti per praticare nel mercato nazionale prezzi più alti e per conquistare i mercati esteri a prezzi ridotti (anche sottocosto = Dumping)
Fattori Endogeni -risanamento della finanza pubblica -stabilità della Lira -ruolo della banche miste a sostegno delle grandi imprese -rafforzamento della Banca d’Italia -rimesse degli emigranti, in aggiunta al turismo elitario e ai noli marittimi
Cicli Economici
Onde lunghe Kondrat’ev Onde lunghe dai 40-60 anni, costituite da una fase ascendente, con correlato aumento dei prezzi, della produzione, dell’occupazione, e una fase decrescente con diminuzione prezzi ecc....
Cicli Juglar Secondo Juglar, le crisi sono crisi di sovrapproduzione nel sistema economico moderno e crisi di sottoproduzione nel periodo pre-industriale (carestie/epidemie, scarsità di risorse alimentari) -cicli molto più brevi, della durata di un decennio o anche meno -la ragione che porta a queste crisi è l’usura del capitale fisso
Differenza politica finanziaria Sonnino (1) e Luzzatti (2) -entrambi puntavano a ridurre il debito pubblico (pari a 109% del PIL), ma ... (1) Sonnino lo faceva puntando ad un aumento delle imposte (2) Luzzatti idealizzava un modo di farlo attraverso la riduzione della spesa pubblic → soprattutto, gli interessi passivi su debito pubblico.
Principali interventi Luzzatti -ridurre le spese della guerra -preoccupandosi della finanza locale, propose di istituire la Cassa di Credito per i comuni e le province – Proposta NON accolta -si occupò del risanamento della circolazione monetaria, attraverso l’imposizione di un aumento della riserva monetaria ed una diminuzione della carta moneta in circolazione -Luzzatti si preoccupò di stabilizzare la Lira e la sua circolazione -altro provvedimento per il debito vitalizio (pagamento pensioni), in quanto era un onere a carico dello Stato, Luzzatti propose la creazione della Cassa di Previdenza, che avrebbe raccolto i contributi necessari da erogare come pensione e provvedere alla loro gestione
-destinata al mercato nazionale ed estero Industrie : Fiat (1899); Lancia; Bianchi; Alfa
-Nata con la Edison (1884 - Mi) -nel 1883 era stata creata la prima centrale termoelettrica in Europa (Santa Radegonda) → Industria tipo Capital Intensive Industrie elettriche : Edison (1884), Sade, Sip e Sme
-progresso fino al 1907, poi rallentamento -produceva fertilizzanti chimici, vernici, farmaci e prodotti di base dell’industria (acido solforico)
Società : Montecatini (nata come impresa mineraria per l’estrazione di mercurio) e Pirelli
-Bilancio positivo -però, ancora grossi problemi strutturali non risolti -Dualismo Nord-Sud (il divario era aumentato, sebbene furono istituite leggi speciali) -Grande incremento flussi migratori
-iniziò nel 1914, l’Italia entra nel 1915 (con il Patto di Londra)
L’ Economia di guerra -crescente ruolo dello Stato → lo Stato diventa il perno di tutta l’economia -i principi del liberismo decadono completamente; infatti si parla di Neomercantilismo, quella politica economica di tipo Statalista Le leve di finanziamento sono state per 1/3 nell’aumento delle imposte ed incremento della circolazione di carta moneta e per i restanti 2/3 ricorrendo al debito pubblico. Vengono lanciati 5 prestiti nazionali, 3 di debito redimibile e 2 di debito consolidato e, a questi, si aggiungono anche gli aiuti finanziari provenienti dagli alleati Gran Bretagna e Stati Uniti.
Sul piano monetario , in Italia, si presentavano forti spinte inflazionistiche ed un’emissione di cartamoneta non coperta da riserva metallica → tale situazione genera crollo del Gold Standard (negli Stati Uniti escluso); era stato uno dei fattori di crescita economica dal 1896, resistì fino alla 1° G.M. -si passa, perciò, ad un regime di cambi fluttuanti instabili -ritorna l’aggio tra la moneta metallica e quella cartacea
Principali problemi (durante la guerra) -assicurare alla popolazione generi di consumo primari -aumento del caro vita -aumento dei costi dei trasporti marittimi
Per fronteggiare tali problemi...lo Stato impone i prezzi politici per i beni di prima necessità → le commesse erano state affidate ad imprese maggiori che generano enormi profitti -nell’ultimo anno di guerra, il 60% della popolazione attiva lavorava per la guerra -i comparti industriali di maggior importanza furono quello meccanico, siderurgico ed elettrico. Particolarmente importanti furono la Terni e l’Ilva, la Breda e l’Ansaldo e la Fiat.
N.B. : nel periodo anteguerra, il rapporto banche miste ed industrie era equilibrato; durante la guerra le industrie divennero più forti, perché tentarono la scalata; nel dopo guerra, invece, tale rapporto si ribalterà, le grandi industrie dovranno riconvertirsi da un’economia di guerra ad un’eco. di pace.
Grosso problema: Disavanzo pubblico → il Deficit del Bilancio di Stato si aggrava -si continuano ad emettere prestiti pubblici -i debiti di guerra derivanti dai prestiti concessi dagli alleati devono essere rimborsati
→ in seguito alla redistribuzione della ricchezza, l’Europa da continente creditore diventa debitore in particolare nei confronti degli Stati Uniti (solo la Gran Bretagna riuscì a compensare il proprio debito con i crediti concessi; esso fu il Paese europeo meglio uscito dalla Grande Guerra).
-crollo degli imperi (tedesco, russo, ottomano, austroungarico), si formano nuovi stati indipendenti.
→ l’ Italia si presenta in una situazione di pesante Deficit della Bilancia commerciale. Tale squilibrio non poté esser colmato dalle rimesse degli emigrati, sia per i rimpatri avvenuti all’inizio della guerra, sia per il blocco dell’immigrazione decretato dopo il conflitto. Nel 1921, infatti, gli Stati Uniti applicarono una politica restrittiva molto rigida, la cd. Quota Act, con la quale limitarono drasticamente la quota annua di immigrazione.
Le monete dei paesi sconfitti si trovano in condizioni disastrose dopo la guerra, il caso della Germania (del marco tedesco) è il più significativo. → il Bilancio di Stato è significativamente in passivo, viene emessa cartamoneta per compensare le gravi sanzioni inflitte alla Germania; con il trattato di Versailles , infatti, le vengono attribuite tutte le colpe della 1° G.M. e si trova costretta a dover pagare 132 miliardi di marchi d’oro. Keynes dissente radicalmente ed abbandona la delegazione inglese alla conferenza di pace di Parigi, in segno di protesta. Tale colpa, inflitta alla Germania, avrebbe portato tensioni e gravi conseguenze per l’equilibrio europeo negli anni a venire.
La Germania si trovò in una situazione molto dura: -le riparazioni della guerra erano un peso molto gravoso da sopportare -la Repubblica di Weimar era estremamente debole -l’emissione di carta moneta per pagare i debiti di guerra → generano il tracollo del potere di acquisto del marco e un’inflazione galoppante Quando, poi, la Germania dichiara di non riuscire a pagare il debito, la Francia occupa il bacino della Ruhr, portando al collasso del marco.
Nel 1923, viene attuata, in Germania, una rigida politica di stabilizzazione monetaria; -viene istituito il Rentenmark come nuova unità metallica -viene creato il Reichsmark: nuova moneta, con copertura metallica, la cui emissione è controllata Con la nuova moneta, la Germania riesce ad azzerare quasi totalmente il debito pubblico e, nel ’24, verrà stabilita la parità aurea con il nuovo marco; ciò permise l’avvio del rilancio dell’economia e, in pochi anni, fece fare passi da giganti, grazie anche agli ingenti finanziamenti americani.
Nel 1914, viene fondato il CSVI: Consorzio per Sovvenzioni su Valori Industriali, con il compito di concedere prestiti o sovvenzioni a banche ed imprese dissestate; tale consorzio svolge un ruolo di notevole importanza nel 1° dopoguerra; in particolare, nel 1922, viene creata una sezione speciale autonoma per salvataggi e liquidazioni. → il rapporto tra Banche miste e Grandi industrie si intensifica sempre di più, si parla, infatti, di Mostruosa Fratellanza Siamese. A far da concorrenza alle Banche miste, private, nascono nuove banche a capitale pubblico chiamati Istituti Beneduce Beneduce fonda l’INA, il CREDIOP, l’ICIPU e, nel 1931, è coideatore dell’IRI
Nel 1° dopoguerra, le Banche miste si trovano in grave difficoltà, soprattutto la BIS e il Banco di Roma possedevano pesanti immobilizzi (da crediti concessi non rientrati). Viene effettuato un tentativo di salvataggio della BIS, ma, dato il timore che anche le altre banche miste fallissero, il sostegno decade. Anche il Banco di Roma chiede il salvataggio; verrà salvato solo dopo l’avvento al potere di Mussolini nel 1922 → egli voleva consolidare i consensi del mondo cattolico; inoltre, la caduta del Banco di Roma avrebbe destabilizzato il sistema italiano.
Tra il 1925 e ’26, vengono istituite le Leggi Fascistissime , con le quali: -il Capo del governo deve rispondere alle sue azioni solo davanti al re -vengono proibiti scioperi e serrate -vengono sciolti i sindacati e i partiti non fascisti -vengono cessate le libertà personali -viene reintrodotta la pena di morte -il Gran Consiglio del Fascismo diventa l’organo supremo dello Stato
La politica economica adottata da Mussolini è prevalentemente liberista → si parla di politica Neo Manchesteriana, di stampo liberista Ministro delle Finanze: De’ Stefani, nonché Ministro del Tesoro
Principali orientamenti della politica di De’ Stefani -politica produttivistica, con la quale si da spazio ai privati, in modo da incrementare la produzione, riducendo il peso economico dello Stato -era necessario colmare il disavanzo del Bilancio dello Stato, realizzato tra il 1924-’ Come? Riducendo la spesa pubblica e attraverso una riforma tributaria → viene, allora, introdotta un politica fiscale, con la quale: -viene allargata la base contributiva, diminuite le aliquote ed instaurata la proporzionalità delle imposte, per far sì che le classi ad alto reddito siano propense all’investimento -vengono aumentate le imposte indirette (sui consumi) -vengono abolite le imposte pagate dalle imprese -viene ridotta la spesa pubblica, attraverso opere di privatizzazione -vengono effettuati dei tagli alla spesa pubblica improduttiva e licenziati i dipendenti statali precari.
Nel 1925 si ebbero delle tensioni inflazionistiche, la circolazione monetaria aumentò, il tasso di cambio della Lira si indebolisce e la Bilancia dei pagamenti risulta in Deficit. Cosicché, De’ Stefani viene sostituito da Volpi → finisce il periodo liberista e si instaura un crescente Statalismo economico.
In qualità di Ministro delle Finanze, Volpi cerca di ristabilire, con un provvedimento, il dazio doganale sul grano, facendo anche in modo di scoraggiare le importazioni. Nel 1925 Mussolini lancia la Battaglia del Grano -il problema dell’inflazione rimane -per i debiti di guerra → negli USA, venne siglato un accordo Volpi - Mellon per cui l’Italia deve pagare solamente il 20% del totale del debito e in più rate; anche in G.B., vengono stipulati accordi con Churchill, che permetterono lo sconto del debito dell’85% e il pagamento in più rate. → il pagamento delle rate venne quindi compensato dalle riparazioni di guerra
-per stabilizzare la Lira → Mussolini, allora, diede un discorso, a Pesaro, discorso di “ quota 90 ” Con tale discorso, Mussolini anticipa la stabilizzazione del rapporto tra Lira e Sterlina a 90 -90 era stato il rapporto di cambio tra le due monete durante la marcia su Roma Mussolini vuole rivalutare la Lira per ragioni di prestigio interno ed internazionale del regime e per dimostrare che il fascismo sarebbe stato in grado di raggiungere il difficile obiettivo → la battaglia della Lira viene vinta; nel 1927, viene fissato il rapporto Lira-Sterlina a quota 90, che permette alla Lira di entrare nel Gold Exchange Standard
Conseguenze Quota 90 -deflazione -triplicazione della disoccupazione -riduzione di prezzi e salari -effetti negativi sulla bilancia commerciale
Attraverso decreti legge Nel 1926... → alla Banca d’Italia viene riservata l’unicità dell’emissione e le vengono attribuiti nuovi poteri → entra in vigore un decreto legge sul Debito Pubblico, il quale impone il consolidamento del debito fluttuante, per un importo pari a 120 miliardi di L., che vengono convertiti in debito consolidato, tale operazione venne denominata Prestito del Littorio
Politica agraria del fascismo
Battaglia del grano (1) Varata perché quasi metà del Deficit della bilancia commerciale era imputabile alle importazioni del grano ed era, perciò, necessario perseguire l’autosufficienza granaria del paese L’obiettivo risultò in parte mancato, verrà realizzato solo nei primi anni ’30, grazie all’azzeramento delle importazioni di grano, ma portò, comunque, all’aumento del rendimento medio per ettaro di circa il 20% e della superficie coltivata.
Bonifica Integrale (2) -importante economista, tecnico agrario e propagatore: Serpieri → egli fu protagonista nell’opera di recupero dei terreni paludosi, per poi costruire infrastrutture, utili come valvola di sfogo per l’occupazione
Inoltre, con la stabilizzazione della Lira a quota 90 e la crisi dei primi anni ’30, il num. dei piccoli proprietari terrieri diminuì; ciò successe anche perché la politica economica fascista favorì, in primo luogo, gli interessi della grande industria, nei fatti il settore agricolo era secondario per il fascismo.
La Crisi più acuta e lunga del XX secolo, dura almeno fino al 1933-’ -ha origine negli Stati Uniti, poi si propaga all’estero grazie ai mercati internazionali interdipendenti
Cause economiche e finanziarie La causa remota riguarda tutta quella serie di svolgimenti dopo la 1° G.M. e al difficile dopoguerra. → La riconversione fu molto dura e soprattutto, gli Stati Uniti... -possedevano un mercato interno molto ampio e una borsa fin troppo quotata -riuscirono ad incrementare la capacità produttiva al punto che l’Offerta superò la Domanda interna, così da generare una crisi di sovrapproduzione
Tutto ciò portò, nel 1929, al calo dei prezzi dei beni e, con le quotazioni inizialmente alte e le banche che richiedono il denaro perché i titoli non sono più sicuri, si genera un panico finanziario.
Il 24 ottobre 1929 (“giovedì nero”), la Borsa di Wallstreet CROLLA -segnale che la crisi era già in atto
Il Boom borsistico degli Stati Uniti portò problemi in Europa ancora prima del ’29, particolarmente in Germania, dove i prestiti americani erano stati ritirati e non rinnovati.
Conseguenze → la Crisi portò al crollo della produzione, dei prezzi, a fallimenti e disoccupazione → il 1932 fu l’anno dei più gravi dissesti, la crisi bancaria e finanziaria arrivò al culmine
Sul Piano monetario, la Crisi del ’29 portò alla caduta del Gold Exchange Standard
Nel 1932, viene eletto presidente degli Stati Uniti il democratico Roosevelt, che rimarrà in carica fino alla sua morte, nel 1945.
L’IRI si suddivide in 2 sezioni: smobilizzi e finanziamenti -i finanziamenti erano destinati principalmente alle piccole e medie imprese, cosa che l’IMI non faceva → tale sezione verrà poi assunta dall’IMI nel 1936 -mentre la sezione smobilizzi era la funzione più importante svolta dall’istituto; Esso, infatti, recuperava i crediti, riportava in equilibrio la gestione, retrocedeva poi ai privati. Inizialmente l’IRI doveva essere un ente provvisorio, così non fu, poiché si avvicinarono ulteriori imprese che chiesero il salvataggio e, vista tale condizione, nel 1937, diventa ente permanente. → In tal modo, lo Stato divenne gestore di oltre 1/5 delle S.p.A. Nel 1939, il capitale azionario detenuto dall’IRI era pari al 44%, è per questo che si parla di Stato imprenditore e di Economia Mista, dove, accanto al settore privato, si afferma anche il settore pubblico.
-sancisce la separazione tra credito a breve e a m/l termine -porta alla sostituzione di un sistema bancario despecializzato (delle banche miste) con un sistema specializzato, distinto tra banche di credito ordinario (o commerciali) e banche di credito a m/l t. → istituendo il Sistema Bancario Italiano
Con la legge bancaria del ’36... -la Banca d’Italia diventa Istituto di diritto pubblico, al quale viene riservata la possibilità di prestare credito solamente alle altre banche -le 3 banche miste (Comit, Credit e Banco di Roma) divengono banche di interesse nazionale
Autarchia: autosufficienza economica per consentire maggior autonomia nella politica estera. A seguito della guerra in Etiopia , la Società delle Nazioni infligge sanzioni economiche, tra le quali il blocco delle esportazioni verso l’Italia; tali sanzioni non furono efficaci, in quanto vennero aggirate attraverso il commercio clandestino.
Mussolini prende pretesto delle sanzioni per la sua politica autarchica. Per realizzare l’Autarchia... -riduce la dipendenza di materie prime importate -incentiva le industrie; -intensifica e razionalizza la produzione industriale -potenzia la produzione di beni strumentali → tra il 1935-’37, vengono stipulati piani autarchici, i cui obiettivi da raggiungere entro il 1941 La totale autosufficienza non viene mai raggiunta, anzi la dipendenza dal carbone tedesco aumenta. Infatti, in Italia, rimane ancora presente e vasto il lavoro artigianale → si parla di Serbatoio di manodopera sottoccupata
Ebbe inizio nel settembre del 1939; l’Italia entrerà in guerra sono nel 1940 affianco alla Germania. Per gestire l’economia di guerra viene adottato un sistema di “ Circuito dei capitali ”, consentiva l’aumento della spesa pubblica, anche creando moneta, drenata attraverso imposte e prestiti pubblici e mantenendo sotto controllo prezzi e salari.
L’Italia viene attaccata il 10 luglio 1943, sbarco degli Alleati; il 25 luglio dello stesso anno viene dichiarata la sfiducia a Mussolini (il Gran Consiglio chiese le sue dimissioni).
Dopo il ’43, le 3 fonti di emissione di cartamoneta furono: -Lire del Regno -Lire di Salò -Am Lire, emesse dagli Alleati, consegnate alle truppe anglo-americane
Alla Conferenza internazionale di Yalta, nel 1945, si decide le modalità di spartizione dell’Europa e la divisione della Germania in 2 sfere di influenza. Nel 1944, inoltre, era stata tenuta la Conferenza di Breton Woods , dove vengono deliberati gli Accordi di B.W., con i quali si pongono le basi del futuro ordine monetario nel dopoguerra. -vedrà il ritorno ad un sistema di cambi fissi ma aggiustabili;
Gli Accordi di Breton Woods danno vita alla costituzione di 2 enti di notevole importanza: → Fondo Monetario Internazionale (FMI), ente che sovvenziona e concede prestiti ad altri Stati per squilibri temporanei della bilancia dei pagamenti; tenendo sempre sotto controllo il loro utilizzo. -un Paese che voleva aderire al FMI doveva partecipare al capitale con una quota, fissata in rapporto alla capacità economica del paese (25% versati in oro, 75% in moneta nazionale).
→ Banca Mondiale (BIRS), Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo -avente il compito di promuovere investimenti e finanziare progetti di interesse generale
Il 2° dopoguerra ritrae un situazione generale devastata → Età Degasperiana
Problemi da risolvere :
immediati, di breve termine;
strutturali, di lungo termine.
Immediati , di breve termine a) Ricostruzione, riconversione industriale b) Inflazione Cause : -eccesso di emissione di carta moneta -eccesso di liquidità -aumento dei prezzi non corrisp. da un aumento dei salari c) Deficit della bilancia dei pagamenti Causato da un forte disavanzo della bilancia comm., le esportazioni sono quasi azzerate d) Disoccupazione -oltre l’11% della popolazione attiva era disoccupata e la prospettiva era in aumento
Strutturali , di lungo termine a) Modernizzazione agricola b) Superamento del Divario Nord-Sud (aggravato) c) Rilancio lo sviluppo industriale
→ Nel 1947, l’Italia aderisce agli accordi di B.W. e viene ammessa al Fmi e alla Banca Mondiale
Linea Einaudi Drastica manovra monetaria, finalizzata a stabilizzare la Lira e combattere l’inflazione -abolizione del prezzo politico -aumento delle imposte sui redditi e sui consumi -riduzione del credito bancario e della circolazione monetaria -aumento delle riserve obbligatorie delle banche → ciò portò alla riduzione prezzi → Stabilizzazione della Lira raggiunta!
Nonostante gli ottimi risultati dal punto di vista monetario, da un punto di vista economico, la deflazione portò ad una Recessione → la disoccupazione era il problema principale
Ragione fondamentale: 1° Shock Salariale -aumento dei salari, cioè aumento del costo del lavoro, che gli imprenditori scaricano sui prezzi Ciò genera... -tensioni inflattive -diminuzione della competitività industriale -riduzione dell’export, aumento dell’import
Conseguenze : -disavanzo della Bilancia commerciale -riduzione della produzione e dell’occupazione -impossibilità d’innovazione tecnologica per il recupero di competitività
Viene, quindi, attuata una politica economica , stretta creditizia, la 1° dopo la manovra Einaudi -era necessario riequilibrare la Bilancia dei pagamenti e stabilizzare i prezzi → dal 1964, si ha una ripresa economica, il PIL aumenta, ma non tanto quanto negli anni del miracolo economico. Però, le imprese vedono ridursi i loro profitti, si riduce, quindi, anche la loro capacità di autofinanziamento e sono costrette a ricorrere nuovamente al credito bancario → si parla, perciò, di Sistema Bancocentrico Ma anche di “ occasioni mancate ”, in quanto, facendo convergere le attenzioni sui problemi della stabilizzazione, non si seppe cogliere l’opportunità di rilanciare il processo di sviluppo economico (l’industrializz. è concentrata principalmente nel triangolo industriale) e di risolvere o attenuare alcuni squilibri storici nazionali (divario Nord- Sud).
Settore pubblico svolge, però, un ruolo crescente Nel 1953, nasce l’ ENI , Ente Nazionale Idrocarburi (diretto da Mattei) [Mattei cerca di scavalcare le multinazionali e di raggiungere competitività a livello internazionale] Nel 1962, nasce l’ ENEL , Ente Nazionale Energia Elettrica, a seguito della nazionalizzazione dell’industria elettrica. L’ENEL acquisisce il 69% della produzione elettrica italiana; il restante 31% viene prodotto da Aziende municipalizzate, Cooperative elettriche e Auto produttori.
Il 1° shock salariale viene superato attraverso la ricostruzione interna. Dagli anni ’70, la Grande Industria, però, è colpita da sintomi di crisi , quali: -l’esistenza della piccola media industria -l’imprenditorialità diffusa -una nuova 3° Italia, l’industria si sviluppa in zone dove prima non era presente e nascono così nuove aree più competitive.
Sono anni di disagio economico, sociale e culturale; stagione di intensi scontri sociali che... → portò al 2° Shock Salariale -iniziò nel settembre ’69, si parla infatti di “autunno caldo” -i salari aumentarono più della produttività (Fallimento della Politica dei Redditi)
Elementi di Crisi: -aumento dei prezzi delle materie prime -caduta del sistema monetario di Breton Woods → generò il Deficit della Bilancia dei pagamenti americana, l’aumento di emissione di $, mancanza di copertura metallica -svalutazione dell’oro
→ Rapido aumento del prezzo del petrolio -i Paesi dell’OPEC, Organizzaz. Paesi Produttori ed Esportatori di Petrolio, aumentarono i prezzi del petrolio per boicottare i Paesi occidentali che sostenevano Israele nella Guerra del Kippur. Lo Shock innesta il nuovo fenomeno di Stagflazione (Stagnazione e Inflazione) -i prezzi aumentano nonostante la diminuzione delle produzioni e dei consumi
Tra il 1974-’75, si verificarono degli effetti molto pesanti -è la prima volta che, dal 1945, in Italia, il PIL è negativo.
Con lo Shock Petrolifero, termina l’illusione di crescita economica illimitata
Inoltre, in questi anni, emergono i NIC (New Industrializing Countries), paesi emergenti molto competitivi, caratterizzati da un produzione a basso costo.
Modalità di reazione : Il governo attua un piano Austerity cercando di ridurre i consumi, attraverso … -la restrizione del credito moderata -l’imposizione alle banche di un vincolo di portafoglio, ciò portò alla riduzione dei crediti alle imprese e all’aumento dell’acquisto di titoli di Stato -l’istituzione della CONSOB , Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, avente il compito di controllare la Borsa e le società quotate in essa
Dagli anni ’70, il debito pubblico lievita pesantemente, a causa di un aumento crescente della spesa pubblica non compensata da altrettante entrate; così da superare il PIL all’inizio degli anni ’90. Nel 1972 viene varata l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) e nel ’73 le nuove imposte dirette IRPEF e IRPEG (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche - Giuridiche).
Cause dell’ aumento della spesa pubblica furono: -aumento delle spese dello stato sociale (Welfare) -aumento delle erogazioni di sussidi per la disoccupazione (ammortizzatori sociali - CIG) -l’introduzione delle pensioni sociali. -interessi passivi sul debito. Sebbene si siano verificati tentativi di frenare la spesa, il debito continuava ad aumentare.
Dal ’76, vi è una ripresa economica, una crescita frenata a causa dell’elevata inflazione Dagli inizi degli anni ’80 risulta, quindi, prioritario: -il controllo dell’inflazione -il centellinato credito agevolato -le manovre del tasso di sconto e della moneta
Nel 1981 avviene il divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro Il governatore della Banca d’Italia Ciampi solleva la banca dall’obbligo di assorbire tutti i titoli del debito pubblico non collocati sul mercato, ponendo così fine alla deresponsabilizzazione del Tesoro nella gestione del debito, avviando la separaz. tra politica monetaria e gestione del debito pubblico.
Negli anni ’80, si affermano, un po’ dappertutto, politiche economiche di stampo monetarista. -nella politica economia statunitense (con presidente Reagan), denominata “Reaganomics”, viene ridotto il Welfare; tale politica è simile a quella che il 1° Ministro inglese (Margareth Thatcher) attuò, in Gran Bretagna, tra il 1979-’80, denominata Thatcherismo.
-in Francia, con il presidente Mitterrand, si attua una politica improntata alla nazionalizzazione -in Germania, il cancelliere Kohl attua una politica di grande rigore monetario per integrare in tempi brevissimi la Germania Est nello Stato tedesco -in Unione Sovietica (URSS), Gorbacev segna una svolta sul piano di rinnovamento (si parla di “Perestrojka” e “Glasnost”: cioè rendere trasparente e visibile ciò che è nascosto).
in Iran dove si era instaurata un dittatura. In Italia, nei primi anni ’80, le conseguenze furono: -Inflazione al 21%, -PIL negativo, -Bilancia dei pagamenti in forte Disavanzo La priorità della politica economica adottata in tale situazione fu la Lotta all’inflazione.
L’Italia risulta deindustrializzata -l’IRI, tra il 1979-’80, accumula perdite per 3.700 miliardi di L; -il governo, rifinanzia i grandi enti pubblici (IRI, ENI, EFIM, GEPI) per 22mila miliardi di L. → tentativo di risanamento portato avanti dal 1° governo a guida laica: Spadolini. Il governo porta avanti una politica di ristrutturazioni e tagli occupazionali.