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economics microeconomia, Summaries of Theory of Machines

microeconomia riassunto del libro dal capitolo uno al capitolo tre

Typology: Summaries

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MICROECONOMIA
Definizione di microeconomia: Si occupa delle scelte dei singoli agenti economici, quali
consumatori, lavoratori, imprese, nuclei familiari; studia sia il comportamento di tali agenti che il
modo in cui essi interagiscono dando vita a forme di coordinamento: i mercati. Ricostruisce cosa
succede nei mercati, a partire dalle decisioni degli individui, analizza anche il comportamento delle
singole famiglie, delle industrie. L’analisi microeconomica fornisce le fondamenta per capire le scelte
dei consumatori e i fattori che le influenzano; comprendere il mercato in cui le imprese operano ed
eventuali strategie per la crescita delle imprese; esaminare quando e come il governo deve intervenire
per affrontare questioni fondamentali quali l’inquinamento, le politiche di assistenza ecc.; studiare
fenomeni sociali. L’obiettivo è la comprensione del modello neoclassico e dell’approccio scientifico
alla microeconomia.
Tre importanti strumenti d’analisi
I modelli economici sono come delle mappe che semplificano (mito della caverna di Platone) la
comprensione di realtà complesse, per farlo trascurano inevitabilmente molti dettagli, l’obiettivo di un
modello è evidenziare le basi di un fenomeno. I modelli economici sono costruiti mediante opportune
strutture matematiche. Il linguaggio matematico è uno strumento con cui interpretare la realtà dalle
caratteristiche particolarmente vantaggiose: si tratta di un linguaggio univoco che non consente di
contraddirsi né di essere mal interpretato, permette non solo di identificare le relazioni tra variabili ma
anche di quantificarle, offre ai modelli anche una certa capacità previsionale.
Questo ci porta a una importante distinzione tra variabile esogena e variabile endogena.
-Variabile esogena: una variabile il cui valore è considerato come dato nell’analisi di un sistema
economico (in altre parole, il valore di una variabile esogena è determinato da alcuni processi esterni
al modello esaminato).
-Variabile endogena: una variabile il cui valore è determinato all’interno del modello economico in
esame.
Il fatto che una variabile sia esogena o endogena dipende da ciò che siamo interessati a spiegare con
un certo modello.
Esempio: in un modello che studia la scelta fra lavoro e tempo libero, il reddito (che nella scelta di
consumo è una variabile esogena) assume la valenza di variabile endogena perché dipende dal numero
di ore che un individuo decide di dedicare al lavoro (cioè è determinato dal modello).
Qualunque modello microeconomico si basa su tre strumenti chiave analitici:
ottimizzazione vincolata
Si utilizza l’ottimizzazione vincolata quando un individuo cerca di fare la miglior scelta (scelta
ottimale), tenuto conto di ogni possibile limitazione o restrizione sulle scelte. Il problema
dell’ottimizzazione vincolata è formato da due parti: una funzione obiettivo e un insieme di vincoli.
La funzione obiettivo è la funzione che il soggetto decisore deve ottimizzare, cioè deve massimizzare
o minimizzare (max, min). Gli individui sono consapevoli del fatto che le scelte che è possibile
effettuare sono limitate. Ciò riflette il fatto che le risorse sono scarse, o che per qualche altra ragione
possono essere fatte solo alcune scelte. In un problema di ottimizzazione vincolata, i vincoli
rappresentano le restrizioni o i limiti imposti ai decisori.
La soluzione di un qualsiasi problema di ottimizzazione vincolata dipende dall’impatto marginale
delle variabili decisionali sul valore della funzione obiettivo. L’aggettivo marginale in microeconomia
indica come una variabile dipendente cambi come risultato di un incremento unitario di una variabile
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MICROECONOMIA

Definizione di microeconomia : Si occupa delle scelte dei singoli agenti economici, quali consumatori, lavoratori, imprese, nuclei familiari; studia sia il comportamento di tali agenti che il modo in cui essi interagiscono dando vita a forme di coordinamento: i mercati. Ricostruisce cosa succede nei mercati, a partire dalle decisioni degli individui, analizza anche il comportamento delle singole famiglie, delle industrie. L’analisi microeconomica fornisce le fondamenta per capire le scelte dei consumatori e i fattori che le influenzano; comprendere il mercato in cui le imprese operano ed eventuali strategie per la crescita delle imprese; esaminare quando e come il governo deve intervenire per affrontare questioni fondamentali quali l’inquinamento, le politiche di assistenza ecc.; studiare fenomeni sociali. L’obiettivo è la comprensione del modello neoclassico e dell’approccio scientifico alla microeconomia. Tre importanti strumenti d’analisi I modelli economici sono come delle mappe che semplificano (mito della caverna di Platone) la comprensione di realtà complesse, per farlo trascurano inevitabilmente molti dettagli, l’obiettivo di un modello è evidenziare le basi di un fenomeno. I modelli economici sono costruiti mediante opportune strutture matematiche. Il linguaggio matematico è uno strumento con cui interpretare la realtà dalle caratteristiche particolarmente vantaggiose: si tratta di un linguaggio univoco che non consente di contraddirsi né di essere mal interpretato, permette non solo di identificare le relazioni tra variabili ma anche di quantificarle, offre ai modelli anche una certa capacità previsionale. Questo ci porta a una importante distinzione tra variabile esogena e variabile endogena. -Variabile esogena: una variabile il cui valore è considerato come dato nell’analisi di un sistema economico (in altre parole, il valore di una variabile esogena è determinato da alcuni processi esterni al modello esaminato). -Variabile endogena: una variabile il cui valore è determinato all’interno del modello economico in esame. Il fatto che una variabile sia esogena o endogena dipende da ciò che siamo interessati a spiegare con un certo modello. Esempio : in un modello che studia la scelta fra lavoro e tempo libero, il reddito (che nella scelta di consumo è una variabile esogena) assume la valenza di variabile endogena perché dipende dal numero di ore che un individuo decide di dedicare al lavoro (cioè è determinato dal modello). Qualunque modello microeconomico si basa su tre strumenti chiave analitici:  ottimizzazione vincolata Si utilizza l’ottimizzazione vincolata quando un individuo cerca di fare la miglior scelta (scelta ottimale), tenuto conto di ogni possibile limitazione o restrizione sulle scelte. Il problema dell’ottimizzazione vincolata è formato da due parti: una funzione obiettivo e un insieme di vincoli. La funzione obiettivo è la funzione che il soggetto decisore deve ottimizzare, cioè deve massimizzare o minimizzare (max, min). Gli individui sono consapevoli del fatto che le scelte che è possibile effettuare sono limitate. Ciò riflette il fatto che le risorse sono scarse, o che per qualche altra ragione possono essere fatte solo alcune scelte. In un problema di ottimizzazione vincolata, i vincoli rappresentano le restrizioni o i limiti imposti ai decisori. La soluzione di un qualsiasi problema di ottimizzazione vincolata dipende dall’impatto marginale delle variabili decisionali sul valore della funzione obiettivo. L’aggettivo marginale in microeconomia indica come una variabile dipendente cambi come risultato di un incremento unitario di una variabile

indipendente. I termini variabile dipendente e variabile indipendente --> si pensi a un legame tra due variabili come, per esempio, la quantità prodotta (che in economia viene detta output ) e il costo totale di realizzazione della stessa. Ci si aspetta che quanto più un’azienda produca un oggetto, tanto più il suo costo aumenti. In questo esempio, si può classificare il costo totale dell’oggetto come la variabile dipendente, poiché il suo valore dipende dal volume della produzione, che invece rappresenta una variabile indipendente. Il costo marginale fornisce una misura dell’impatto incrementale dell’ultima unità di una variabile indipendente (l’ output ) sulla variabile dipendente (il costo totale).  analisi dell’equilibrio L’equilibrio di un sistema è uno stato o una condizione che permane indefinitamente finché un fattore esogeno al sistema rimane costante, ovvero fintanto che un agente esterno non sposta il sistema dall’equilibrio. L’equilibrio di un mercato competitivo è il punto nel quale la domanda eguaglia l’offerta (cioè il punto nel quale le curve di domanda e offerta si intersecano. Qui le forze di domanda e offerta convergono su una precisa quantità che viene scambiata ad un certo prezzo).  statica comparata Il terzo strumento analitico, la statica comparata, viene utilizzato per esaminare come un cambiamento in una variabile esogena possa influire sul livello di una variabile endogena di un modello economico. I metodi di analisi della statica comparata possono essere applicati ai problemi di ottimizzazione vincolata o di analisi dell’equilibrio. La statica comparata consente di effettuare un’analisi del prima e del dopo, comparando due istantanee di un modello economico. La prima istantanea, dato un insieme di valori iniziali delle variabili esogene, ci dà i livelli delle variabili endogene, mentre la seconda istantanea ci dice come una variabile endogena che ci interessa sia cambiata, in risposta a una sollecitazione esogena, ovvero a un cambiamento nel livello di una variabile esogena. Le finalità dell’analisi microeconomica: l’analisi positiva spiega come funziona un sistema economico o fa previsioni su come potrebbe cambiare nel tempo, rispondendo a domande del tipo: -come variano le scelte del consumatore al variare del prezzo e del reddito? -perché eventi meteorologici avversi o gli scioperi nella filiera produttiva fanno aumentare il prezzo del caffè? -qual è l’effetto di un aumento dell’IVA o dell’introduzione di sussidi governativi per le aziende e sulle finanze pubbliche? L’analisi positiva è utile nello studio delle politiche pubbliche; si tratta di un’analisi “value free” senza giudizi etici o di valore. L’analisi normativa spiega invece cosa andrebbe fatto, rispondendo a domande tipo: -il governo dovrebbe intervenire per ridurre l’inquinamento dell’aria? Se sì, quali strumenti dovrebbe usare? In genere, gli studi normativi si occupano di problemi legati al benessere sociale e implicano dei giudizi di valore; l’analisi positiva deve essere svolta prima di quella normativa al fine di chiarire le dispute e portare a politiche più efficaci. DOMANDA E OFFERTA Mercati perfettamente concorrenziali I mercati perfettamente concorrenziali sono quei mercati in cui i venditori e i compratori sono così numerosi (e le transazioni così piccole rispetto al volume complessivo dei beni scambiati), da far sì che ciascuno di essi, quando effettua le proprie scelte, non ritenga di poter influenzare il prezzo di

La variazione di un qualunque fattore esogeno (per esempio il reddito dei consumatori o salari) che incida sui valori d’equilibrio delle varibili endogene (prezzo e quantità) --> analisi di statica comparata. I fattori esogeni non sono fissi quindi la posizione delle curve di domanda e di offerta, così come quella dell’equilibrio di mercato, dipenderanno dai loro valori. Per effettuare un’analisi di statica comparata dell’equilibrio di mercato, bisogna innanzitutto determinare come una particolare variabile esogena influenzi la domanda o l’offerta o entrambe, e poi bisogna rappresentare i cambiamenti della variabile mediante lo spostamento della curva di domanda, di offerta o di entrambe. Spostamenti della curva di domanda La curva di domanda si sposterà verso destra se, a parità di prezzo, la disponibilità dei consumatori ad acquistare il bene aumenta. La curva di domanda si sposterà verso sinistra se, a parità di prezzo, la disponibilità dei consumatori ad acquistare il bene diminuisce. Spostamenti della curva di offerta La variazione di qualunque fattore esogeno che incida sulla disponibilità dei produttori ad offrire il bene (ad esclusione del prezzo si traduce in uno spostamento dell’intera curva di offerta. In particolare: -la curva di offerta si sposterà verso destra se, a parità di prezzo, la disponibilità dei produttori a vendere il bene aumenta. -la curva di offerta si sposterà verso sinistra se, a parità di prezzo, la disponibilità dei produttori a vendere il bene diminuisce.

  1. aumento della domanda +curva dell’offerta invariata prezzo di equilibrio più alto e maggiore quantità d’equilibrio
  2. diminuzione dell’offerta + curva della domanda invariata prezzo di equilibrio più alto e minore quantità d’equilibrio
  3. diminuzione della domanda + curva dell’offerta invariata prezzo di equilibrio più basso e minore quantità d’equilibrio
  4. aumento dell’offerta + curva della domanda invariata prezzo di equilibrio più basso e maggiore quantità d’equilibrio Reattività dei consumatori Un’importante caratteristica degli agenti economici è che questi reagiscono a cambiamenti nelle variabili esogene da cui dipende la loro scelta:
  • domanda: risente di prezzi, reddito, prezzo di altri beni […]
  • offerta: risente di prezzi, costi dei fattori produttivi […] La misura della reattività è l’ elasticità della domanda o dell’offerta rispetto al prezzo o ad altre variabili esogene. ELASTICITÀ DELLA DOMANDA AL PREZZO Una misura del tasso di variazione percentuale della quantità domandata rispetto al prezzo, a parità di tutti gli altri fattori che incidono sulla domanda. Il valore dell’elasticità della domanda al prezzo deve essere sempre negativo , ciò riflette il fatto che la curva di domanda ha pendenza negativa a causa della relazione inversa esistente tra prezzo e quantità. Dal momento che il valore è sempre negativo, spesso si fa riferimento al valore assoluto.

Curve di domanda con elasticità costante Una curva comunemente usata è la curva di domanda con elasticità costante data dalla formula generale: Q = aP -b, dove a e b sono delle costanti positive. Nel caso di curva di domanda con elasticità costante, l’elasticità della domanda al prezzo è sempre uguale all’esponente -b^10. Per questo motivo, gli economisti speso usano una curva di domanda con elasticità costante per stimare con particolari tecniche statistiche l’elasticità della domanda al prezzo. PENDENZA ED ELASTICITÀ L’elasticità è diversa dalla pendenza della curva in quanto la pendenza misura la variazione assoluta della quantità domandata (espressa in unità) determinata da una variazione unitaria del prezzo. Al contrario, l’elasticità della domanda al prezzo misura la variazione percentuale della quantità e del prezzo. Nel caso lineare, la pendenza è costante (-b), mentre l’elasticità varia lungo la curva tra infinito e zero (in valore assoluto). Elasticità della domanda al prezzo e ricavi totali Gli imprenditori, i consulenti e gli organi di Governo fanno molto uso dell’elasticità della domanda al prezzo. Questo perché un aumento nel prezzo di un bene può modificare il ricavo totale , ossia il prodotto tra quantità e prezzo di vendita del bene, PQ. Un aumento del prezzo non determinerà un aumento del ricavo totale perché a seguito di un incremento nei prezzi la quantità domandata del bene si riduce. Pertanto, il “beneficio” derivante dell’imposizione di un prezzo più alto viene compensato dal “costo” rappresentato da una riduzione nella quantità domandata. Quando un imprenditore deve decidere se aumentare o meno il prezzo di vendita deve tener conto di questo trade off. Se la domanda è elastica (cioè la quantità domandata del bene è relativamente sensibile al prezzo), la riduzione di quantità domandata supererà il beneficio di un maggior prezzo e il ricavo totale si ridurrà. Se la domanda è inelastica (la quantità domandata è relativamente insensibile al prezzo), la riduzione della domanda non sarà così intensa e il ricavo totale aumenterà. Quindi, conoscere l’elasticità della domanda al prezzo può aiutare un imprenditore a prevedere l’impatto sul ricavo totale di un aumento nel prezzo. DETERMINANTI DELL’ELASTICITÀ Esistono dei fattori che influenzano l’elasticità della domanda di un prodotto al prezzo, cioè la misura in cui la domanda è relativamente sensibile o insensibile al prezzo.  La domanda tende ad essere più elastica al prezzo quando esistono dei beni sostituti (o, alternativamente, la domanda relativa a un prodotto tende a essere meno elastica al prezzo quando esistono pochi o non adeguati sostituti). --> viaggi in aereo e viaggi in treno.

riguarda il prezzo, mentre la domanda di nuovi aerei commerciali nel lungo periodo potrebbe essere relativamente non elastica, nel breve periodo (entro 2 o 3 anni dal cambiamento del prezzo) lo sarebbe molto di più]. Tuttavia, nel caso di beni che possono essere riciclati e venduti in mercati secondari (esempio: alluminio), l’offerta potrebbe essere più elastica nel breve rispetto al lungo periodo. [esempio: nel breve periodo un aumento del prezzo dell’alluminio potrebbe portare a un aumento dell’offerta su due fronti: da un lato la produzione aggiuntiva di alluminio, dall’altro l’alluminio ottenuto dal riciclo. Nel lungo periodo, tuttavia, le scorte di alluminio da riciclo diminuiranno e l’aumento della quantità offerta indotto dall’aumento del prezzo verrà principalmente dalla produzione ex novo del metallo]. LE PREFERENZE DEL CONSUMATORE E IL CONCETTO DI UTILITÀ La scelta di consumo dei consumatori è la combinazione di beni migliore (ossia che massimizza l’utilità) che si possono permettere; per modellare analiticamente la scelta del consumatore serve definire:  preferenze (cosa l’individuo gradisce);  vincolo di bilancio (cosa l’individuo si può permettere);  decisione (tenendo conto dei due punti sopra). Si studiano le scelte del consumatore perché consentono di ricavare la curva di domanda d’un bene, rilevante per gli imprenditori. Il governo può utilizzarle per capire se e come intervenire. Metodologicamente, molti degli strumenti matematici e grafici che impareremo saranno utili nello studio della teoria dell’impresa. Nell’economia moderna i consumatori hanno la possibilità di acquistare una gran quantità di beni e servizi, si prende in considerazione un paniere di consumo ovvero una combinazione di beni o servizi che generano utilità nel consumatore. Le preferenze del consumatore ci dicono come un individuo valuti i due panieri (esempio) in ordine di desiderabilità , “ipotizzando che i due panieri siano disponibili a costo zero”. Ovviamente la scelta finale del consumatore dipenderà da una serie di fattori oltre alle preferenze, tra cui il reddito e il costo del paniere, ma per il momento ci focalizziamo sulle preferenze.

 L’ ordinamento ordinale : ordinamento che indica se un consumatore preferisce un paniere a un altro, ma non fornisce informazioni di tipo quantitativo sull’intensità delle preferenze.  L’ ordinamento cardinale : misura quantitativamente dell’intensità della preferenza di un paniere rispetto a un altro. Le tre assunzioni, completezza – transitività – monotonicità, ci consentono di rappresentare le preferenze con una funzione di utilità , che misura il grado di soddisfazione che un consumatore trae da ciascun paniere. È possibile fornire una rappresentazione analitica e grafica della funzione di utilità. Una funzione di utilità è un modo per associare un numero ad ogni possibile paniere di consumo, tale che ai panieri preferiti sono assegnati numeri più elevati. L’utilità è un concetto ordinale, ossia la grandezza del numero che la funzione assegna di per sé non ha alcun significato (serve solo a classificare panieri). PRINCIPIO DELL’UTILITÀ MARGINALE DECRESCENTE --> tale principio dice che oltre un certo limite, all’aumentare del consumo di un bene, l’utilità marginale di quel bene inizia a diminuire. UTILITÀ MARGINALE NEL CASO DI BENI MULTIPLI L’ utilità marginale per ciascun bene è pari al tasso al quale l’utilità totale cambia all’ aumentare del consumo di quel bene, mantenendo costante il livello di consumo. (vedi esercitazioni con formule ed esempi) CURVE DI INDIFFERENZA Una curva che unisce un insieme di panieri di consumo che danno al consumatore lo stesso livello di soddisfazione. Una mappa di curve di indifferenza è un modo alternativo per rappresentare le preferenze; tale strumento è necessario per la soluzione grafica del problema del consumatore. Le curve di indifferenza su una mappa di indifferenza possiedono le seguenti quattro proprietà:

  1. Quando il consumatore gradisce entrambi i beni (cioè quando MU x e MU y sono entrambe positive), tutte le curve di indifferenza hanno una pendenza negativa.
  2. Le curve di indifferenza non possono intersecarsi.
  3. Ogni paniere di consumo si trova su una e una sola curva di indifferenza.
  4. Le curve di indifferenze non sono “spesse”.

PARTICOLARI FUNZIONI DI UTILITÀ

 Funzione di utilità nel caso di bene perfetti sostituti;  Funzione di utilità nel caso di bene perfetti complementi;  Funzione di utilità quasi-lineare;  Funzione di utilità Cobb-Douglas. Perfetti sostituti Perfetti sostituti sono due beni per i quali MRS è costante e quindi le curve di indifferenza sono linee rette. Due beni si dicono perfetti sostituti quando il saggio marginale di sostituzione di uno per l’altro è costante. Più in generale, le curve di indifferenza per i sostituti perfetti sono delle linee rette, e il saggio marginale di sostituzione è costante. Perfetti complementi I perfetti complementi sono due beni che il consumatore vuole sempre consumare in proporzione fissa. In alcuni casi, il consumatore potrebbe non essere completamente disposto a sostituire un bene per l’altro. Le curve di indifferenza in questo caso sono costituite da segmenti lineari ad angolo retto; i

Le funzioni di utilità U = radice di xy e U = xy rappresentano degli esempi della funzione di utilità di Cobb-Douglas. Per due beni, la funzione di utilità Cobb-Douglas è più generalmente rappresentata come U = Axalfa^ ybeta, dove A, alfa e beta sono delle costanti positive. La funzione di utilità Cobb-Douglas possiede tre proprietà che la rendono interessante nello studio della scelta di consumo.

  1. Le utilità marginali sono positive per entrambi i beni. Le utilità marginali sono MUx = alfa Axalfa meno uno (^) e MUy = beta Axalfa (^) ybeta meno uno; quindi, sia MU x, che MUy, sono positive quando A, alfa e beta sono costanti positive. Questo significa che l'ipotesi "più è meglio" viene soddisfatta.
  2. Poiché le utilità marginali sono entrambe positive, le curve di indifferenza avranno una pendenza verso il basso.
  3. La funzione di utilità di Cobb-Douglas inoltre presenta un tasso marginale di sostituzione decrescente. Le curve di indifferenza saranno ruotate intorno all'origine.