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Il Tempo dell'Infanzia: Comprendere lo Sviluppo Cognitivo, Affettivo e Interpersonale, Essays (university) of Psychology

Il ruolo importante dei primi tempi della vita, in particolare l'infanzia, nell'sviluppo cognitivo, affettivo e interpersonale. Il test 'Reading the Mind in the Eyes' sviluppato da un team di Cambridge è citato per la sua importanza nella comprensione dei deficit dello spettro autistico. anche la teoria di Piaget, Freud, Klein, Winnicott e Stern, e l'importanza della interdisciplinarità biologica-psicologica-genetica. Alan Schore e la sua ricerca sull'attaccamento-espressione genetica-sviluppo connettività cerebrale sono anche menzionati.

What you will learn

  • Come i bambini con deficit dello spettro autistico fanno a capire le espressioni solo dagli occhi?
  • Come l'infanzia influenza lo sviluppo cognitivo, affettivo e interpersonale?
  • Come la teoria di Piaget, Freud, Klein, Winnicott e Stern contribuiscono all'understanding dello sviluppo umano?

Typology: Essays (university)

2019/2020

Uploaded on 10/23/2020

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nevena-jovanovic-3 🇨🇭

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I TEMPI DELLA VITA
INFANZIA 1
Test di un equipe di Cambridge hanno sviluppato uno studio che si chiama “Reading the
mind in the eyes” ed è un test hanno utilizzato soprattutto nello studio di alcune deficit
dello spettro autistico, perché sembrerebbe che alcuni bambini e adulti che soffrono di
questa atipicità neuronale facciano fatica a cogliere le espressioni solo dagli occhi.
Ci mette già in confronto con il tema su come lo sviluppo della soggettività passa
attraverso i terzi ovvero per diventare noi stessi abbiamo bisogno degli altri. E di avere un
rispecchiamento emotivo e anche cognitivo piuttosto accurato da chi si occupa di noi. Ciò
vuol dire che nei primi tempi della vita quando ancora non capiamo ancora niente del
mondo che ci circonda siamo un po’ fragili data dalla complessità di tuti gli stimoli in cui
siamo avvolti abbiamo bisogno di un adulto che ci faccia da specchio che ci aiuti a capire il
mondo intorno a noi ma che dentro di noi.
L’importanza dell’interdisciplinarità
I modelli del ‘900 ai quali ancora oggi ci riferiamo si concentrano focalmente su uno di
questi aspetti:
Cognitivo > Piaget
Affettivo > Freud
Interpersonale > Klein, Winnicott, Stern, …
Oggi tra le diverse scuole di pensiero ci sono dei movimenti interessanti che sono collegati
in un certo modo tra loro (superamento delle divisioni tra le discipline a favore di una
straordinaria interdisciplinarità biologica-psicologica-genetica, ...), cosa che era
impensabile più di vent’anni fa.
L’interesse attuale nella ricerca e nella pratica clinica si concentra piuttosto sulle
interazioni tra le dimensioni:
Fonagy e Target: attaccamento-capacità di autoregolazione affettiva-
mentalizzazione.
Alan Schore: Attaccamento-espressione genetica-sviluppo connettività cerebrale
Comprendersi maggiormente attraverso lo studio della psicologia dei bambini?
Conoscere e mettersi in relazione e studiare nel funzionamento mentale dei bambini ci
mette in contatto con alcuni aspetti del nostro stesso funzionamento un poco meno visibili
nella vita di tutti giorni ma molto presenti.
L’esperienza corporea primaria ovvero
dentro l’adulto rimane vivo tutta la vita degli
aspetti dell’essere bebè. Ad esempio la
voglia di coccole, gli abbracci, i grattini…
ecco questi sono i resti dell’essere stati dei
cuccioli di mammiferi. L’importanza della
ritmicità corporea musicale, se si è genitori
si sa come degli aspetti essenziali quali il
cullare, il ritmo della voce, l’interesse per la
musica sono tutti aspetti che un qualche
modo continuano a vivere dentro di noi e
anzi più ci prendiamo cura di questi aspetti più viviamo meglio e stiamo bene. Perché
lavorando dalla testa in su la vita professionale può diventare molto pesante. Solitamente
dalla testa in su si capisce tutto ma dalla testa in giù abbiamo mal di pancia per esempio
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I TEMPI DELLA VITA

INFANZIA 1

Test di un equipe di Cambridge hanno sviluppato uno studio che si chiama “Reading the mind in the eyes” ed è un test hanno utilizzato soprattutto nello studio di alcune deficit dello spettro autistico, perché sembrerebbe che alcuni bambini e adulti che soffrono di questa atipicità neuronale facciano fatica a cogliere le espressioni solo dagli occhi. Ci mette già in confronto con il tema su come lo sviluppo della soggettività passa attraverso i terzi ovvero per diventare noi stessi abbiamo bisogno degli altri. E di avere un rispecchiamento emotivo e anche cognitivo piuttosto accurato da chi si occupa di noi. Ciò vuol dire che nei primi tempi della vita quando ancora non capiamo ancora niente del mondo che ci circonda siamo un po’ fragili data dalla complessità di tuti gli stimoli in cui siamo avvolti abbiamo bisogno di un adulto che ci faccia da specchio che ci aiuti a capire il mondo intorno a noi ma che dentro di noi. L’importanza dell’interdisciplinarità I modelli del ‘900 ai quali ancora oggi ci riferiamo si concentrano focalmente su uno di questi aspetti:  Cognitivo > Piaget  Affettivo > Freud  Interpersonale > Klein, Winnicott, Stern, … Oggi tra le diverse scuole di pensiero ci sono dei movimenti interessanti che sono collegati in un certo modo tra loro (superamento delle divisioni tra le discipline a favore di una straordinaria interdisciplinarità biologica-psicologica-genetica, ...), cosa che era impensabile più di vent’anni fa. L’interesse attuale nella ricerca e nella pratica clinica si concentra piuttosto sulle interazioni tra le dimensioni:

 Fonagy e Target: attaccamento-capacità di autoregolazione affettiva-

mentalizzazione.

 Alan Schore: Attaccamento-espressione genetica-sviluppo connettività cerebrale

Comprendersi maggiormente attraverso lo studio della psicologia dei bambini? Conoscere e mettersi in relazione e studiare nel funzionamento mentale dei bambini ci mette in contatto con alcuni aspetti del nostro stesso funzionamento un poco meno visibili nella vita di tutti giorni ma molto presenti. L’esperienza corporea primaria ovvero dentro l’adulto rimane vivo tutta la vita degli aspetti dell’essere bebè. Ad esempio la voglia di coccole, gli abbracci, i grattini… ecco questi sono i resti dell’essere stati dei cuccioli di mammiferi. L’importanza della ritmicità corporea musicale, se si è genitori si sa come degli aspetti essenziali quali il cullare, il ritmo della voce, l’interesse per la musica sono tutti aspetti che un qualche modo continuano a vivere dentro di noi e anzi più ci prendiamo cura di questi aspetti più viviamo meglio e stiamo bene. Perché lavorando dalla testa in su la vita professionale può diventare molto pesante. Solitamente dalla testa in su si capisce tutto ma dalla testa in giù abbiamo mal di pancia per esempio

(tipico nel mestiere di psicologo o educatore). Tutto l’aspetto delle relazioni non verbali che intratteniamo con chi ci circonda ad esempio la stretta di mano, la pacca sulla schiena, … le posture che assumiamo sono tutte caratteristiche preverbali che precedono l’acquisizione del linguaggio. E poi l’aria di pensiero magico nello spazio di illusione, ovvero per fortuna non siamo fatti solo di razionalità ma anche di pensieri che trascendono anche la razionalità. Oggi si può osservare il cervello in azione attraverso uno scanner e fare domande e vedere le parti del cervello più vascolarizzate. E questo a totalmente modificato le ricerche e gli studi in psicologia. Al di là di queste tecniche di ricerca la storia della psicologia è molto diversa, ovvero attraverso incontri individuali come ad esempio Freud con suo nipote, Jhon Pierre con suo figlio,… molte delle cose che possiamo dire e leggere sono il risultato sono di incontri molto profondi tra una persona ed un’altra e che nella profondità ultima di quell’incontro siano riusciti delle generalità che possono riguardare tutti. L’arte di passare dalla profondità di un incontro singolare alla possibilità di fare generalizzazioni valide sul funzionamento psichico su tutti gli individui. Ci sono bambini che sono diventati dei miti nella storia come ad esempio il piccolo Hans che aveva la fobia per i cavalli che trainavano le carrozze vicino casa sua a Vienna, è stato in cura da Freud. Si è sviluppato bene poiché è diventato un grande musicista dell’opera. Gravidanze e perinatalità Problema dell’essere. C’è da chiedersi se il nostro compleanno corrisponde davvero alla nostra nascita, cioè dipende da molto da come concepiamo noi stessi. Sul piano corporeo assolutamente no. La nostra nascita corrisponde alla data del nostro concepimento, tantè che si calcolano le settimane del concepimento e la nascita perciò non costituisce una rottura così centrale. Ma non corrisponde nemmeno la nostra nascita psicologica, ovvero possiamo dire che noi preesistiamo dal nostro stesso concepimento, ciò vuol dire che i nostri genitori hanno già costruito prima ancora di concepirci una serie di aspettative in parte consce e in parte inconsce che al momento della nascita ci avvolgeranno e ci accompagneranno e ci faranno da vestito psicologico. Come interferiscono e interagiscono queste rappresentazioni che anticipano la nostra stessa nascita e come queste interagiscono con lo sviluppo della nostra personalità? L’assenza di qualsiasi tipo di rappresentazione psicologico del nascituro pone un problema. È molto importante che un genitore ci consideri molto di più che un semplice essere che mangia e fa solo i bisogni e che quindi ci avvolgano di molte rappresentazioni e che ci faranno sviluppare sul piano psicologico. La gravidanza è all’origine di una straordinaria e fisiologica esplosione fantasmatica nella madre e nel padre. Ciò vuol dire per una donna e per un padre rappresenta un straordinario momento di rimaneggiamento dell’assetto interno il che vuol dire che le sue difese i suoi desideri e delle rappresentazioni interne che animano il se più profondo. Già allo stato embrionale essere umano si sviluppa da numerose proiezioni, predizioni, fantasie, fantasmi, questi agiranno sulle dinamiche intrapsichiche del bambino (sesso, somiglianze, carattere, pregi e difetti). È un periodo che può generare crisi psicologiche molto profonde ma anche straordinarie nascite da qualche parte (ridefinizione di se). Ed è per questo che un equipe di Ginevra ha provato ad aiutare sviluppando dei protocolli di presa in carico delle mamme a rischio nei mesi che precedono la nascita dei bambini cercando di lavorare e fare emergere questi bambini fantasmatici, delle rappresentazioni difficili di se come genitore e del nascituro e quindi di far nascere dei bambini che sono un po’ più alleggeriti dal peso di queste

Allan Schore: Secondo le ricerche attuali i primi 1000 giorni di vita ovvero sia la vita intrauterina ed esterna. In questi mille giorni sono i più massima plasticità neuronale e di accelerata crescita dell’emisfero destro che è quello preposto all’intelligenza sociale ed emozionale rispetto all’emisfero sinistro che è legato al linguaggio il quale tenderebbe a svilupparsi dopo i due anni di vita quando le basi della regolazione della temperatura del cervello sono in ordine. Per far sì che un giorno un adulto non diventi un utente o meglio che non abbia bisogno di noi, bisogna avere una straordinaria cura in questi primi due anni per plasticità neuronale (che si modifica molto) e perciò l’educatore ha la responsabilità straordinaria dei loro primi anni di vita. Oggi si sa come lo sviluppo stesso del cervello nei suoi aspetti biologici è in parte determinato in parte dalla costruzione di come veniamo curati nei primi anni di vita, perché gli ormoni dello stress tendono a distruggere le sinapsi ovvero i legami tra un neurone e l’altro, mentre gli ormoni del piacere contribuiscono alla costruzione sinaptica. Quindi non è vero quando si dice che se un bambino piange allora bisogna lasciarlo piangere. Nei bambini che hanno delle profonde crisi di disorganizzazione fatti di pianti e malinconia stanno facendo male alla loro costruzione sinaptica e quindi bisogna occuparsi di loro. Ad oggi ci sono molti modelli su cui lavorare a questa intersoggettività primaria (relazione tra due soggetti nei primi tempi di vita) è di solito il legame tra mamma e bambino. Un modello è come mamma e bambino Sviluppano in alcuni momenti accordanti sull’affettività. Attaccamento sicuro e regolazione affettiva: L’emozione è inizialmente regolata dall’interazione con i caregivers, nel corso dei primi due anni diventa sempre più auto- regolata grazie allo sviluppo neurofisiologico. Le storie di attaccamento sicuro e regolazione interattiva riuscita determina lo sviluppo dei circuiti dell’emisfero destro e registrati nella memoria-procedurale, generando i modelli interattivi interni adattativi. L’attaccamento promuove il processo di auto-regolazione e di regolazione interattiva secondo il contesto. L’attaccamento sicuro permette di muoversi in modo adattativo tra queste due modalità di regolazione interna. Buona intersoggettività : Diversi modelli identificano degli aspetti essenziali di una buona intersoggettività tra genitori e neonato:  Attaccamento (Bowlby, Ainsworth, Main, Solomon,…)  Affect attunement (Stern)  Attenzione congiunta (Jérôme Brunner)  Mirroring e funzione riflessiva (Peter Fonagy e Mary Target)

Intersoggettività difficile: Uno dei disturbi psichici che ci possono essere tra l’essere mamma o papà è quello del lutto patologico. Quando un genitore perde malamente un genitore durante la gravidanza può essere molto complicato tantè che al momento della nascita bisognerà lavorarci molto. Sentimenti di ambivalenza e delusione profonda nell’incontro con il bambino reale ci insegna che Quando i bambini sono colpiti da patologie neonatali importanti di origine genetica e non può essere molto difficile per i genitori riadattare le aspettative ideali narcisistiche del bambino che aspettavano di avere con il bambino reale un po’ difettato (es. problema cardiaco, problema all’apparato digerente, …). Questi eventi psichici determineranno dei problemi nel bebè? Si e no. Esiste un termine resilienza ovvero la capacità di assumere un colpo e ritrovare la loro forma di origine e per fortuna la resilienza è parte dell’essere umano. La resilienza dipende dal genitore o dal bambino o da tutte e due? TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Nel video si vede chiaramente una bimba impaurita/spaventata da uno sconosciuto e l’educatrice che la cerca di rassicurarla. Una bambina che cerca la protezione nei confronti dell’adulto. Torace contro torace è una delle posizioni più calmanti che nessuno ha insegnato ma è parte della natura umana come mammifero. Mentre con le parole si fa un lavoro profondo che caratterizza il ruolo dell’educatore cioè sta dando senso alle cose, al mondo per la bambina. Il sistema dell’attaccamento ha una sua definizione: Un comportamento, è un tipo di comportamento su base innata, non è solo un istinto, ma è più di un istinto è articolato guidata da un complesso di rappresentazioni interne e di affetti: È attivato da fatica, dolore fisico ed emozionale di qualsiasi genere, senso di solitudine e in generale la percezione di essere vulnerabili di fronte a pericoli o di non poter soddisfare i bisogni di aiuto necessari alla sopravvivenza. Questo è quello che attiva questo sistema. Ci vogliono 8 mesi prima che emerga. Inoltre, emerge anche la paura dell’estraneo. Dai due anni e via il bisogno di rassicurazione non è più ricercato solo all’esterno ma si deposita anche all’interno ovvero che le rappresentazioni stesse della mamma (poter pensare ai genitori, il poterli sentire dentro di se può diventare fonte di insicurezza). Quando questi aspetti emergono oltre ad una certa soglia vogliamo avere qualcuno vicino e quindi si cerca una presenza reale che ci fonda rassicurazione. Il comportamento si disattiva nel conseguimento della vicinanza protettiva di una persona preferibilmente disponibile a fornire aiuto e conforto e protezione e significato. Si disattiva

genitori, ma un giorno anche gli altri come una fonte potenziale di informazioni valide sul mondo e fonte di sicurezza. Quindi Gli altri non sono per principio una minaccia o una fonte di confusione ma possono essere una fonte epistemica cioè una fonte di informazione affidabile.  L’attaccamento ansioso evitante è dove invece in una certa misura il bambino è un po’ indifferente alla presenza dei genitori. Sia al momento in cui lascia la stanza che nel momento in cui torna.  L’attaccamento ansioso resistente è un po’ iperattività dove la sua consolazione non è mai abbastanza. Prima della separazione, il bambino rimane a stretto contatto fisico con la madre, ma al suo ritorno ha comportamenti irritati e a volte la spinge e la picchia e la madre non riesce a consolarlo.  L’attaccamento disorganizzato: è quello che ha delle reazioni del tutto contraddittorie. Nella ricerca attuale questo attaccamento qui ha una correlazione significativa con lo sviluppo di diverse patologie. Sembrerebbe che i disturbi di borderline sia molto correlato con le forme di attaccamento disorganizzato. Ha una sua massima visibilità intorno ai due anni. Le relazioni interpersonali servono a ritrovare la calma stimolare il pensiero riflessivo. L’attivazione dell’attaccamento sicuro quando lo stile dell’attaccamento è sicuro aiuta a pensare meglio come mi sento io e come il mondo reagisce al mio comportamento e quindi gli altri diventano una risorsa per potenziare il mia mente attiva. In forme disorganizzate dell’attaccamento non è così, La presenza dell’altro può diventare invece un’esperienza confusiva ovvero disorganizza ancora di più il pensiero. Attaccamento nel ciclo di vita Sicuro:  Attivazione: facilita la mentalizzazione controllata unita ad un rilassamento dell’ipervigilanza epistemica  Co-regolazione  Relazioni interpersonali sono una buona risorsa per aiutare a: Ritrovare la calma, Migliore regolazione affettiva, Pensiero riflessivo, Ruolo centrale dell’ossitocina e down regulation dello stress. Attaccamento insicuro nelle relazioni Iperattivazione:  Disperato tentativo di trovare sicurezza  Intervalli più estesi di perdita della funzione riflessiva e disregolazione  Tempi più lunghi di recupero Disattivazione:  Denegare bisogni di attaccamento  Tentativo di regolazione autonoma dello stato di attivazione  Cronica ipervigilanza, sfiducia e relazioni non gratificanti La teoria dell’attaccamento tende a dare una centralità eccessiva ai vissuti negativi come se il legame tra i bambini e gli adulti sia solo determinato dai momenti di paura e di angoscia, …