Docsity
Docsity

Prepare for your exams
Prepare for your exams

Study with the several resources on Docsity


Earn points to download
Earn points to download

Earn points by helping other students or get them with a premium plan


Guidelines and tips
Guidelines and tips

La sottotitiolazione, Essays (university) of Translation Theory

La traduzione audiovisiva, le quattro fasi principali della sottotiolazione

Typology: Essays (university)

2016/2017

Uploaded on 06/18/2017

giulia-argiolas
giulia-argiolas 🇮🇹

4

(6)

7 documents

1 / 5

Toggle sidebar

This page cannot be seen from the preview

Don't miss anything!

bg1
La sottotitolazione.
1. La traduzione audiovisiva
La traduzione audiovisiva consiste nella traduzione di dialoghi originali di prodotti audiovisivi,
ossia di testi che fanno uso sia del canale acustico che del canale visivo per poter trasferire i
significati, in modo tale che siano accessibili a un pubblico più vasto, oltre che ai destinatari del
testo di partenza. Tra le numerose forme di traduzione audiovisiva, analizzerò in particolar modo la
sottotitolazione.
La sottotitolazione è una forma di traduzione audiovisiva (TAV) poco conosciuta in Italia in quanto
sin dai tempi del fascismo, si è sempre preferito l’utilizzo del doppiaggio. Infatti anche la
terminologia è poco stabilizzata: si utilizza il termine sottotitolazione per indicare sia la disciplina
che il lavoro di preparazione dei sottotitoli, sottotitolaggio (quasi un sinonimo) e sottotitolatura che
viene utilizzato generalmente per indicare il prodotto finito, quindi i sottotitoli stessi.
Vi è una differenza tra la sottotitolazione e il doppiaggio: il doppiaggio è una traduzione
interlinguistica, quindi trasforma un testo audiovisivo straniero in uno parlato nella nostra lingua,
mentre la sottotitolazione può essere una traduzione sia interlinguistica che intralinguistica, in
quanto esistono dei sottotitoli utilizzati sia per tradurre i dialoghi parlati in un’altra lingua che in
una stessa lingua, cioè quelli rivolti ai non udenti e audiolesi (Gottlieb 1998). Inoltre i sottotitoli, a
differenza del doppiaggio, non vengono utilizzati nei programmi televisivi in diretta, ma soltanto
nei programmi o film preregistrati.
Mentre nel doppiaggio vi è un mutamento del testo audiovisivo poiché i dialoghi originali vengono
sostituiti con altri dialoghi adattati nella lingua d’arrivo, nella sottotitolazione il testo audiovisivo
rimane inalterato. Ciò implica un maggiore sforzo da parte del pubblico destinatario, dato che oltre
a guardare le immagini e ascoltare le colonne sonore di un film o programma televisivo deve anche
dedicarsi alla lettura del sottotitolo. Di conseguenza il traduttore deve rispettare una serie di regole
che possano permettere allo spettatore di godersi lo spettacolo.
Oltre alla sottotitolazione e al doppiaggio vi sono altre forme di traduzione audiovisiva: vi è il
voice-over che consiste nel sovrapporre un dialogo tradotto e recitato al testo audiovisivo originale,
che viene mantenuto in sottofondo a basso volume; la narrazione che è una pratica molto simile al
voice-over, ma che si differenzia da quest’ultima, in quanto non si presta molta attenzione al
movimento labiale; la descrizione audiovisiva pensata appositamente per i non vedenti.
pf3
pf4
pf5

Partial preview of the text

Download La sottotitiolazione and more Essays (university) Translation Theory in PDF only on Docsity!

La sottotitolazione.

  1. La traduzione audiovisiva

La traduzione audiovisiva consiste nella traduzione di dialoghi originali di prodotti audiovisivi, ossia di testi che fanno uso sia del canale acustico che del canale visivo per poter trasferire i significati, in modo tale che siano accessibili a un pubblico più vasto, oltre che ai destinatari del testo di partenza. Tra le numerose forme di traduzione audiovisiva, analizzerò in particolar modo la sottotitolazione.

La sottotitolazione è una forma di traduzione audiovisiva (TAV) poco conosciuta in Italia in quanto sin dai tempi del fascismo, si è sempre preferito l’utilizzo del doppiaggio. Infatti anche la terminologia è poco stabilizzata: si utilizza il termine sottotitolazione per indicare sia la disciplina che il lavoro di preparazione dei sottotitoli, sottotitolaggio (quasi un sinonimo) e sottotitolatura che viene utilizzato generalmente per indicare il prodotto finito, quindi i sottotitoli stessi.

Vi è una differenza tra la sottotitolazione e il doppiaggio: il doppiaggio è una traduzione interlinguistica, quindi trasforma un testo audiovisivo straniero in uno parlato nella nostra lingua, mentre la sottotitolazione può essere una traduzione sia interlinguistica che intralinguistica, in quanto esistono dei sottotitoli utilizzati sia per tradurre i dialoghi parlati in un’altra lingua che in una stessa lingua, cioè quelli rivolti ai non udenti e audiolesi (Gottlieb 1998). Inoltre i sottotitoli, a differenza del doppiaggio, non vengono utilizzati nei programmi televisivi in diretta, ma soltanto nei programmi o film preregistrati.

Mentre nel doppiaggio vi è un mutamento del testo audiovisivo poiché i dialoghi originali vengono sostituiti con altri dialoghi adattati nella lingua d’arrivo, nella sottotitolazione il testo audiovisivo rimane inalterato. Ciò implica un maggiore sforzo da parte del pubblico destinatario, dato che oltre a guardare le immagini e ascoltare le colonne sonore di un film o programma televisivo deve anche dedicarsi alla lettura del sottotitolo. Di conseguenza il traduttore deve rispettare una serie di regole che possano permettere allo spettatore di godersi lo spettacolo.

Oltre alla sottotitolazione e al doppiaggio vi sono altre forme di traduzione audiovisiva: vi è il voice-over che consiste nel sovrapporre un dialogo tradotto e recitato al testo audiovisivo originale, che viene mantenuto in sottofondo a basso volume; la narrazione che è una pratica molto simile al voice-over, ma che si differenzia da quest’ultima, in quanto non si presta molta attenzione al movimento labiale; la descrizione audiovisiva pensata appositamente per i non vedenti.

2 La sottotitolazione

A causa delle scelte del regime fascista, in Italia la forma più utilizzata per la traduzione di un testo audiovisivo è il doppiaggio. Per molti anni nel cinema vi si usava la sottotitolazione solo in occasioni particolari, come nei festival o nelle sale d’essai. In televisione, i primi sottotitoli sono stati trasmessi in chiaro, solo con l’arrivo del digitale terrestre. C’è però da dire che a partire dal 1986, alla pagina 777 del Televideo ci sono i sottotitoli intralinguistici per i non udenti; soltanto di recente sono stati inseriti, alla pagina 778, anche i sottotitoli interlinguistici dedicati agli immigrati, stranieri e studenti. L’arrivo dei DVD e del digitale terrestre ha dato un forte impulso all’utilizzo della sottotitolazione: i canali e i programmi televisivi sono incrementati con un conseguente aumento di prodotto da tradurre, a volte anche in tempi brevi. Per cui, i traduttori optano sempre di più per il voice-over e la sottotitolazione, che hanno una lavorazione più semplice e rapida, oltre che molto più economica.

La tecnica della sottotitolazione ha delle regole e dei criteri ben precisi che i traduttori devono rispettare. Prima di tutto il traduttore deve tenere conto che il pubblico che guarda un film con dei sottotitoli, vuole godersi lo spettacolo e non passare il tempo a leggere i sottotitoli. Per questo motivo la visione non deve essere disturbata da una presenza troppo ingombrante dei sottotitoli. Infatti vi sono dei limiti di tempo e di spazio che bisogna considerare durante il processo di sottotitolazione: per quanto riguarda lo spazio, nella traduzione sono ammesse soltanto due linee di sottotitoli, relativamente nella parte inferiore dell’immagine. Ogni linea non può contenere più di 35 caratteri (intesi come qualsiasi lettera, segno o spazio). Per quello il numero di caratteri che può tenere un sottotitolo (formato da due linee) è di 70 caratteri. In quanto ai limiti di tempo, in generale la durata di trasmissione di un sottotitolo nello schermo va da un secondo (tempo minimo di esposizione di un sottotitolo di una sola riga) a sei secondi (tempo massimo di esposizione di un sottotitolo di due righe). Questi criteri si basano principalmente sui tempi di lettura degli spettatori, che devono essere tenuti in conto dai traduttori: si presume che la velocità media di lettura di un sottotitolo sia di 30 secondi al secondo, quindi per leggere un sottotitolo di 70 caratteri ( 12 parole), lo spettatore necessita circa 4 secondi. Inoltre degli studi hanno dimostrato che “se l’esposizione è troppo breve, il sottotitolo non viene neanche registrato dall’occhio (flashing effect); se invece la durata è eccessiva, si verifica automaticamente un tentativo di rileggere il sottotitolo (re-reading o duplicate reading).” (Annalisa Sandrelli, 2014). In aggiunta, se in un sottotitolo sono presenti molte parole, non vi si dedica molto tempo alla loro lettura: infatti è consigliabile tradurre una determinata frase con un sottotitolo di due righe, invece che con due sottotitoli di una riga, in quanto lo spettatore li leggerà più velocemente e potrà dedicare più tempo alla visione del film.

Per quanto riguarda l’accuratezza della traduzione e l’adeguatezza della sintesi, ogni azienda si occupa di revisionare i sottotitoli: ogni revisore durante il controllo e la correzione dei sottotitoli deve guardare allo stesso tempo il video in modo tale da poter valutarne la qualità. Successivamente l’azienda deve comunicare al traduttore l’esito della revisione in modo che possa poi imparare dai suoi errori.

Per quanto concerne l’uso delle convenzioni grafiche e la leggibilità del sottotitolo, c’è da dire che ogni azienda ha le sue regole nell’uso della punteggiatura, che può essere utilizzata nel testo per poter rappresentare alcune caratteristiche di un dialogo come ad esempio enfasi, esitazione, ecc. Per esempio si possono utilizzare le virgolette per indicare un gioco di parole, un neologismo, una citazione, oppure un contenuto scritto in un’immagine. Si può usare il corsivo per indicare una voce in off, o canzoni e suoni in sottofondo provenienti da degli apparati elettronici come televisori e radio. Il trattino invece può essere utilizzato per distinguere in unico sottotitolo le battute di due attori differenti, mentre i puntini di sospensione per indicare esitazione o l’interruzione del discorso da parte di un altro personaggio. Ogni segno di punteggiatura ha quindi una funzione importante nel lavoro di sottotitolazione. Quindi è necessario che ciascun traduttore li conosca e li sappia usare in maniera corretta. Nei sottotitoli intralinguistici, cioè quelli per non udenti, esistono ulteriori convenzioni come l’uso dei colori per poter distinguere i diversi personaggi, l’espressione scritta di suoni come canzoni, rumori, ecc.

La lettura del sottotitolo può essere facilitata da una ragionevole distribuzione del testo: come si è già detto, una stessa frase non si può estendere per più di due sottotitoli. Inoltre il taglio del sottotitolo non deve interrompere l’unità di significato della frase: non bisogna separare un aggettivo e un sostantivo in due linee diverse, un articolo dal sostantivo, le preposizioni dai sostantivi con i quali formano i complementi. Inoltre per migliorare la leggibilità di un sottotitolo, è importante anche lo sfondo dove appaiono i sottotitoli: di solito sono scritti in bianco in uno sfondo scuro, cioè la parta più bassa dell’immagine, che è meno illuminata. Il risultato finale desiderabile è un prodotto nel quale i sottotitoli sono perfettamente sincronizzati con la traccia audiovisiva, e che la lettura sia fluida e naturale, e permetta agli spettatori di godersi appieno lo spettacolo.

Bibliografia:

Eleonora Fois (2012), Traduzione audiovisiva: teoria e pratica dell’adattamento , Between, Vol. 2, n°4.

Annalisa Sandrelli (2014 ), La sottotitolazione: una panoramica, Accademia Aliprandi.

Sitografia:

http://www.permondo.eu/it/volontari/introduzione-alla-sottotitolazione/

http://www.academia.edu/7030302/ La_traduzione_audiovisiva_sottotitolazione_e_fansubbing_a_confronto

http://www.traduzione-testi.com/traduzioni/servizi-di-traduzione/che-cos%E2%80%99e-la- traduzione-audiovisiva.html

http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/4044/822227-1174202.pdf?sequence=