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Master posturologia e biomeccanica università palermo
Typology: Essays (university)
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Il recettore podalico è, insieme all’occhio, un recettore fondamentale del sistema posturale. Nell’evoluzione della specie che ha portato all’uomo erectus sono subentrati adattamenti di vario genere legati ad una postura che è cambiata da un essere quadrupede a un essere in stazione bipede certamente più impegnativa per tutto il sistema neuro/fisiologico soprattutto con contrapposizione con la forza di gravità. La forza di gravità esercita sull’organismo umano elevate forze che siamo chiamati a sopportare. Nella maggior parte dei solidi Il carico cambia la linearità della superficie e provoca una deformazione. Quando si rimuove il carico che causa la deformazione, riprende la forma iniziale. Nell’uomo succede una cosa simile; in assenza di gravità l’uomo tende a ritornare alle strutture molli di quando era immerso nel liquido amniotico (l’osso si decalcifica, la muscolatura si atrofizza). Il piede (insieme alle vertebre) è una struttura poliarticolata: Dopo la nascita tutte le strutture poliarticolate ossee somatiche sono progressivamente e indefinitamente trasformate dalle sollecitazioni che si esercitano al loro livello. Marcia bipodalica: La marcia bipodalica è una caratteristica dell’uomo durante la quale il peso del corpo è sopportato in maniera alternativa dagli arti inferiori. La marcia è un processo appreso. Di conseguenza ogni persona mostra (in accrescimento) caratteristiche proprie determinate da diversi fattori: taglia, peso, sesso, ambiente circostante e stimoli propriocettivi. CONCETTI FONDAMENTALI PER LO STUDIO DELLA POSTUROLOGIA Concetto di Somatizzazione: lo squilibrio di un recettore provoca immancabilmente uno squilibrio tonico posturale. L’insieme si adatta a questo squilibrio. ES: un ipertono crea deviazione, il muscolo vince sull’osso Concetto di disponibilità del sistema : se il sistema è indenne da tutti i compensi, può facilmente recuperare gli squilibri di un recettore, ma se il sistema è già sollecitato da compensi vecchi, non può giocare il suo ruolo tampone e i dolori compariranno a livello delle zone di tensione muscolare. Concetto di terreno : se un soggetto è iperlasso (fluorico), i compensi rispondono più facilmente¸ viceversa se il soggetto è un retratto con aponeurosi corte (carbonico, tubercolinum, fosforico), gli adattamenti saranno difficili e la comparsa del dolore più rapida, al contrario le correzioni saranno maggiormente stabili e durature. Concetto d’interdipendenza: i differenti recettori possono essere tutti elementi che causano lo scompenso, ma essi possono ugualmente adattarsi allo squilibrio che viene da un altro recettore. MOVIMENTI DEL PIEDE
In condizioni di perfetta normalità, il nostro organismo tende a mantenere un perfetto equilibrio psico– fisico – metabolico con la minore spesa energetica possibile e senza dolore. Una buona programmazione posturale deve tendere in ogni momento a mantenere una condizione corrispondente alla omogeneità delle tensioni e al silenzio dei sensori ossia alla normalità posturale ragionatamente fatto per gli schemi essenziali. Tensegrità= caratterizza la capacità di un sistema di stabilizzarsi meccanicamente tramite forze di tensione e di decompressione che si ripartiscono e si equilibrano fra di loro. le ossa del corpo sono i pilastri di compressione, mentre i sistemi legamentosi e i tessuti miofasciali del corpo rappresentano la tensione continua. I sistemi di adattamento e di difesa devono reagire di fronte alle aggressioni o alle informazioni imperfette, seguendo tre regole:
piede con il quale il paleocervelletto è in relazione) inducono il tono attraverso l’attivazione delle vie olivo, rubro e vestibolo – spinali. Le altre due aree del cervelletto coinvolte nello scambio propriocettivo sono: neocervelletto : Nella stazione eretta e in particolare durante il cammino il neocervelletto, in rapporto con il sistema alterato dei lombricali – interossei e quadrato di Silvio, controlla tutti i movimenti somatici, regolando l’alternanza dei muscoli agonisti – antagonisti sia pendolari (deltoide del gluteo) che del tronco (scoliosi fisiologica alternata ) Archicerebello: L’archicerebello è coinvolto nel mantenimento e ripristino dell'equilibrio per la stazione eretta, la deambulazione e di coordinazione del movimento di testa e occhi. È connesso a: flessore breve e adduttore dell’alluce. Durante il cammino è il piùsollecitato durante la fase di appoggio unipodale. Tipi di recettori:
- Meccanocettori ad adattamento rapido: risultano essere sensibili al movimento. Sono responsabili del controllo posturale o corpuscoli di Meissner , altrimenti denominati FA-1 (Fast Adaptation-1), -- Sono essenzialmente ritrovabili a livello del derma. Rispondono ai cambiamenti di forza meccanica applicata al derma e alla sua direzione. In particolare percepiscono i movimenti oscillatori della cute con rapidità di movimento; si adattano rapidissimamente interrompendo la scarica in pochi decimi di secondo. o corpuscoli del Pacini o FA-2 (Fast Adaptation-2), localizzati nel tessuto sottocutaneo, sono i recettori cutanei più voluminosi. Sono sensibili a movimenti molto piccoli e a cambiamenti di moto rapidissimi. - Meccanocettori ad adattamento lento: o Dischi di Merkel o SA-1 (slow-adaptation-1), sempre localizzati nel derma. Mostrano recettività sia nei confronti del movimento, che nei confronti dell’intensità dello stimolo meccanico a cui sono sottoposti; in particolare rispondono all’aumento perpendicolare della pressione, ma hanno una sensibilità estrema: sono sufficienti 50 nano micron per attivarli. La loro risposta ha due componenti: una prima fasica che dura 0, secondi ed è caratterizzata da scariche ad alta frequenza, e una tonica caratterizzata da una risponda che rimane anche dopo la rimozione dello stimolo per circa 8-10 minuti. o Recettori di Ruffini: Organi specificatamente propriocettivi. anno un campo ricettivo ampio, rispondono a deformazioni meccaniche tangenti alla cute con la risposta lenta ad instaurarsi, ma duratura e regolare nel tempo.
Propriocezione: LA SENSIBILITÀ PROPRIOCETTIVA riguarda la percezione delle strutture corporee adibite al movimento: i muscoli (attraverso i fusi neuromuscolari e gli organi tendinei di Golgi) le articolazioni (attraverso terminazioni "a fiorame" e corpuscoli di Pacini nelle capsule articolari) la posizione della testa nello spazio (attraverso i canali semicircolari, il sacculo e l'utricolo, che nel complesso formano il cosiddetto "apparato vestibolare"). La propriocezione, a differenza della esterocezione, raggiunge in maniera meno precisa la coscienza , ma permette di avere sempre sotto controllo la posizione del corpo nello spazio (ad esempio: sai come sono posizionate le dita dei tuoi piedi anche se hai delle scarpe chiuse e non puoi vederle, semplicemente perchè puoi "sentirle"... è un vero e proprio sesto senso!) È ovvio che la divisione è didattica, visto che a livello funzionale anche la nocicezione influenza vistosamente il movimento (pensa al riflesso da evitamento, ecc.…). Esterocezione : LA SENSIBILITÀ ESTEROCETTIVA è quella che ci permette di percepire l'ambiente esterno, ovvero, riguarda la sensibilità tattile discriminata e non, la sensibilità termica e quella dolorifica, tutte possibili in virtù di apposite strutture sensoriali più o meno complesse situate nella cute e nel sottocutaneo. Ad esempio per il tatto ci sono parecchi organelli (corpuscoli di Pacini, di Ruffini, di Meissner, di Merkel). Da notare che in piccola parte queste strutture sensitive sono poste anche negli organi interni, e costituiscono la cosiddetta enterocezione (meno fine e meno localizzata). Le afferenze esterocettive raggiungono diffusamente la corteccia ( e quindi la coscienza ), momento per momento, in maniera normalmente precisa e localizzata. Il piede raccoglie informazioni che provengono dall’ambiente esterno grazie agli esterocettori cutanei che si trovano sulla pianta del piede. In particolare informazioni tattili per il riconoscimento dei caratteri fisici del suolo che vengono in contatto con la pianta; PELLE: è un recettore Multistrato. Interfaccia con l’ambiente esterno, grazie alla sua doppia matrice di analisi orizzontale e verticale, è in grado di trasferire informazioni statiche, dinamiche e cinematiche. Ogni movimento genera stiramenti dermici che permettono la percezione degli strati mobili ed immobili di tutti i segmenti corporei.
Fasi terapeutiche Da 6 a 16 anni si può intervenire, anche senza dolore. Dopo i 16 è meglio non intervenire finché il corpo non lo richiede (dolore) Ciclo del passo Fasi del passo
L’area cerebrale del piede è per 2/3 sensoriale e per 1/3 motoria. IL PIEDE IN POSTUROLOGIA Il piede è il punto di unione tra uno squilibrio d’ origine alta e il suolo, esso si adatterà sempre per riarmonizzare l’appoggio, è il tampone terminale del sistema posturale. Inizialmente questo adattamento è reversibile, in un secondo tempo si fissa rendendo la correzione podale indispensabile. Sul piano posturale ci sono 4 tipi di piedi :
A livello lombare le articolazioni posteriori sono orientate per lavorare fisiologicamente con un angolo sacrale di 32° e una lordosi normale. L’aumento di questi due parametri provoca la comparsa di ipertensioni articolari anomale ed eccessivi contatti articolo-istmici. Le catene muscolari posteriori saranno accorciate, le anteriori rilasciate.
È un piede causativo. È per definizione accompagnato da un talo varo, “caduta astragalo- calcaneare esterna che trascina la gamba in rotazione esterna. Le conseguenze posturali sono in tutti i loro punti contrarie alle precedenti. Dal basso verso l’alto:
Il piede varo è spesso accompagnato da dorso piatto; I soggetti portatori di piede varo cominciano a soffrire prima a livello degli arti inferiori (nell’ordine: ginocchia, anche, piedi) piuttosto che dal dorso. Prevalgono iperpressione esterna delle rotule e difetto di copertura della testa femorale.
Sono di due tipi: -i piedi piatti asimmetrici
e a sinistra il bacino ruota sul suo asse e bascula lato più basso e più anteriore corrisponderà al piede più valgo. A partire da questo momento la colonna vertebrale può adattarsi in due modi:
Squilibri che si verificano agli arti inferiori: coxartrosi, iperpressione esterna rotule, epifisite tibiale anteriore Dolori compaiono prima dal lato più varo. Dorso generalmente piatto.
È difficile sapere se è adattativo o causativo, probabilmente raccoglie entrambe le caratteristiche. Dorso piatto con piano scapolare anteriore. Esiste a livello lombare una falsa iperlordosi legata al piano scapolare anteriore con una predisposizione alla spondilolistesi. I due ultimi livelli lombari sono sottoposti a enormi sollecitazioni muscolari di traslazione anteriore; i muscoli paravertebrali restano contratti in permanenza per compensare lo squilibrio anteriore del busto. - tensioni cervico dorsali