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L'educazione del bambino samoano: un'analisi antropologica, Summaries of Communication

Riassunto del libro l'adolescenza in Samoa

Typology: Summaries

2015/2016

Available from 01/11/2016

prynceton818
prynceton818 🇩🇪

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L’Adolescenza in Samoa
Durante gli ultimi cento anni i genitori e gli insegnanti iniziarono a porre la loro attenzione sull’infanzia e
l’adolescenza, definendo quest’ultima come “l’età ingrata” poiché è l’età in cui tutto è turbolento e tutto
sembra essere più triste. Ma se tutto ciò dipendesse dalla società in cui viviamo e non dall’età in sé?
L’antropologo pensò ad un metodo praticabile per poter provare questa sua idea, ovvero quello di andarsene
a studiare esseri umani che vivono in una civiltà diversa,in qualche parte del mondo. Egli sceglie infatti
popoli molto semplici,primitivi,la cui società non abbia mai raggiunto la complessità della nostra.
L’antropologo è guidato dalla convinzione che l’analisi di una civilizzazione più semplice è di più facile
attuazione. Nelle civilizzazioni complesse occorrono anni di lavoro prima che lo studioso possa cominciare
a capire da quali forze sono animate.
Un popolo privo di linguaggio scritto,presenta un problema assai meno complicato e uno studioso esperto
può rendersi conto in pochi mesi della struttura fondamentale della sua società. Per questo la scrittrice
sceglie di andare nella Samoa, un’isola dei mari del Sud,abitata da una popolazione bruna polinesiana. Ha
deciso di concentrare le ricerche sulle bambine e adolescenti poiché possa contare su una maggiore intimità
lavorando con femmine, ed inoltre perché sono poche le donne etnologhe e la conoscenza delle donne nelle
civiltà sono meno rispetto a quella dei ragazzi.Cerca quindi di presentare al lettore la ragazza della Samoa
nel suo ambiente sociale, di descrivere il corso della sua vita dalla nascita alla morte, i problemi che essa
dovrà risolvere, i valori che la guideranno nella loro soluzione, le gioie e le pene del suo destino umano.
Un giorno in Samoa
La vita comincia all’alba, sentendo gia da prima alcune grida dei giovani, i quali corrono a rinfrescarsi il viso
in mare e alcuni sono impazienti di andare a pescare. Alcuni fuochi vengono accesi qua e là . La vita inizia
sin dalle prime luci dell’alba e un tamburo chiama i giovani a raccolta, i quali giungono con attrezzi e si
accingono ad andare alla piantagione. I più vecchi invece si avviano alle loro solitarie occupazioni. I bambini
affamati chiedono un pezzo di taro freddo per colazione, le donne portano pile di bucato al mare o alla
sorgente, altre vanno in cerca di materiale per tessere. Le ragazze più grandi invece vanno a pescare o a
tessere nuove stuoie per le finestre. I vecchi inoltre torcono fibre di palma sulle loro gambe nude e
borbottano vecchie storie. Nella famiglie in cui è giorni di cucina, tutti girano intorno a taro,patate dolci,
banane e cibi raccolti ed intanto i bambini più grandicelli ammoniscono i più piccoli,e i giovani inoltre
preparano il pranzo per i più anziani. Nel pomeriggio è troppo caldo e i bambini abbandonano sulla spiaggia
i loro giochi o ciò per cui stavano lavorando e rientrano nelle case; le donne che sfaccendano fuori si
mettono delle grandi foglie di banano in testa, i pescatori invece mettono del fango umido in testa col doppio
scopo di rinfrescarsi e di tingere di rosso i capelli. Una volta finito il lavoro giornaliero si riuniscono nella
casa degli ospiti per la bevuta serale del kava, e tutti battono le mani mentre il capo serve il liquore e parla
con acuta intonazione. Il giorno sta per concludere e le ragazze intrecciano fiori e i bambini giocano,
vengono accesi i lumi e ogni famiglia si riunisce nel pasto serale, facendo prima inni cristiani e preghiera
della sera.Il capo per primo inizia a consumare la cena, poi le donne, i bambini e per ultimi i ragazzi;
dopodiché i vecchi e i bambini vanno a letto, gli altri rimangono a parlare dei progetti per i giorni seguenti e,
se è una sera di luna, comitive di giovani donne in gruppi di due o tre aggirano per il villaggio e turbe di
ragazzi vanno in cerca di granchi di terra o si rincorrono fra gli alberi,oppure vanno a pescare con delle torce.
Talvolta il sonno scende sul villaggio molto dopo la mezzanotte.
L’educazione del bambino Samoano
A Samoa i compleanni hanno poca importanza, ma se nasce un bambino di alto rango sociale si dà una gran
festa. Il primo bambino deve sempre nascere nel villaggio della madre e i parenti del padre,durante la
gravidanza portano in dono genere alimentari, mentre le sorelle e la madre di lei hanno lavorato a produrre la
tela di scorza di gelso che servirà per vestire il bambino. Quando la futura madre ritorna dai suoi porta con se
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L’Adolescenza in Samoa

Durante gli ultimi cento anni i genitori e gli insegnanti iniziarono a porre la loro attenzione sull’infanzia e l’adolescenza, definendo quest’ultima come “l’età ingrata” poiché è l’età in cui tutto è turbolento e tutto sembra essere più triste. Ma se tutto ciò dipendesse dalla società in cui viviamo e non dall’età in sé? L’antropologo pensò ad un metodo praticabile per poter provare questa sua idea, ovvero quello di andarsene a studiare esseri umani che vivono in una civiltà diversa,in qualche parte del mondo. Egli sceglie infatti popoli molto semplici,primitivi,la cui società non abbia mai raggiunto la complessità della nostra. L’antropologo è guidato dalla convinzione che l’analisi di una civilizzazione più semplice è di più facile attuazione. Nelle civilizzazioni complesse occorrono anni di lavoro prima che lo studioso possa cominciare a capire da quali forze sono animate.

Un popolo privo di linguaggio scritto,presenta un problema assai meno complicato e uno studioso esperto può rendersi conto in pochi mesi della struttura fondamentale della sua società. Per questo la scrittrice sceglie di andare nella Samoa, un’isola dei mari del Sud,abitata da una popolazione bruna polinesiana. Ha deciso di concentrare le ricerche sulle bambine e adolescenti poiché possa contare su una maggiore intimità lavorando con femmine, ed inoltre perché sono poche le donne etnologhe e la conoscenza delle donne nelle civiltà sono meno rispetto a quella dei ragazzi.Cerca quindi di presentare al lettore la ragazza della Samoa nel suo ambiente sociale, di descrivere il corso della sua vita dalla nascita alla morte, i problemi che essa dovrà risolvere, i valori che la guideranno nella loro soluzione, le gioie e le pene del suo destino umano.

Un giorno in Samoa

La vita comincia all’alba, sentendo gia da prima alcune grida dei giovani, i quali corrono a rinfrescarsi il viso in mare e alcuni sono impazienti di andare a pescare. Alcuni fuochi vengono accesi qua e là. La vita inizia sin dalle prime luci dell’alba e un tamburo chiama i giovani a raccolta, i quali giungono con attrezzi e si accingono ad andare alla piantagione. I più vecchi invece si avviano alle loro solitarie occupazioni. I bambini affamati chiedono un pezzo di taro freddo per colazione, le donne portano pile di bucato al mare o alla sorgente, altre vanno in cerca di materiale per tessere. Le ragazze più grandi invece vanno a pescare o a tessere nuove stuoie per le finestre. I vecchi inoltre torcono fibre di palma sulle loro gambe nude e borbottano vecchie storie. Nella famiglie in cui è giorni di cucina, tutti girano intorno a taro,patate dolci, banane e cibi raccolti ed intanto i bambini più grandicelli ammoniscono i più piccoli,e i giovani inoltre preparano il pranzo per i più anziani. Nel pomeriggio è troppo caldo e i bambini abbandonano sulla spiaggia i loro giochi o ciò per cui stavano lavorando e rientrano nelle case; le donne che sfaccendano fuori si mettono delle grandi foglie di banano in testa, i pescatori invece mettono del fango umido in testa col doppio scopo di rinfrescarsi e di tingere di rosso i capelli. Una volta finito il lavoro giornaliero si riuniscono nella casa degli ospiti per la bevuta serale del kava, e tutti battono le mani mentre il capo serve il liquore e parla con acuta intonazione. Il giorno sta per concludere e le ragazze intrecciano fiori e i bambini giocano, vengono accesi i lumi e ogni famiglia si riunisce nel pasto serale, facendo prima inni cristiani e preghiera della sera.Il capo per primo inizia a consumare la cena, poi le donne, i bambini e per ultimi i ragazzi; dopodiché i vecchi e i bambini vanno a letto, gli altri rimangono a parlare dei progetti per i giorni seguenti e, se è una sera di luna, comitive di giovani donne in gruppi di due o tre aggirano per il villaggio e turbe di ragazzi vanno in cerca di granchi di terra o si rincorrono fra gli alberi,oppure vanno a pescare con delle torce. Talvolta il sonno scende sul villaggio molto dopo la mezzanotte.

L’educazione del bambino Samoano

A Samoa i compleanni hanno poca importanza, ma se nasce un bambino di alto rango sociale si dà una gran festa. Il primo bambino deve sempre nascere nel villaggio della madre e i parenti del padre,durante la gravidanza portano in dono genere alimentari, mentre le sorelle e la madre di lei hanno lavorato a produrre la tela di scorza di gelso che servirà per vestire il bambino. Quando la futura madre ritorna dai suoi porta con se

tutte le cibarie ricevute, invece quando tornerà dal marito la sua famiglia le consegnerà l’equivalente in tela e stuoie. Quando nasce la nonna o la zia paterna devono esserci per occuparsi del bambino,mentre i parenti della madre accudiscono lei. La convenienza vuole che la madre non gridi, non si ribelli durante il parto davanti a tutte le persone presenti. La levatrice taglia il cordone ombelicale con un coltello nuovo di bambù e quando esso cade, il banchetto ha inizio. Se è una bambina, il cordone viene seppellito sotto un gelso cosi’ che diventi una brava massaia; se è un maschio viene gettato in mare cosi’ che diventi un buon pescatore, oppure sotto una pianta di taro cosi’ che diventi un buon contadino. Gli ospiti poi tornano alle loro case e nessuno si interessa poi più di tanto del neonato. Giorno e mese della nascita vengono dimenticati, l’età relativa è molto importante. I piccoli vengono allattati al seno oppure si cerca una balia nel parentado. Fin dalla prima settimana si dà anche la papaya, latte di cocco, succo di canna da zucchero (masticato prima dalla madre e poi posto in bocca del figlio; se si tratta di un liquido, se ne imbeve un pezzo di tela e si fa succhiare). Il bambino sarà allattato fino a due o tre anni, dormono con la madre finchè prendono il latte e, una volta svezzati, sono affidati alle cure di qualche bambina della famiglia. Sono lavati col succo d’arancio selvatico e strofinati con olio di cocco. La bambinaia principale di solito è una bambina di 6/7 anni. Esse non incoraggiano i piccoli a camminare altrimenti sono più difficili da sorvegliare; anche se essi iniziano a camminare prima di parlare. L’educazione fino ai 4/5 anni è semplice perché il piccolo deve stare alle esigenze e agli usi della casa. Le punizioni ricadono sulla bambina.

Le ragazze quindi hanno un’educazione meno completa, sentono molto la responsabilità individuale, ma la comunità non insegna loro la cooperazione fra compagne. Finchè non sono abbastanza grandi e robuste, esse devono badare ai bimbi e far commissioni. I compiti più impegnativi vengono affidati alla ragazza in pubertà,ma dipendono più dalla sua statura e dal senso di responsabilità. Una volta cresciute, i bambini vengono affidati a fanciulle più piccole. -> completa disorganizzazione delle famiglie indigene.

Esse devono imparare anche a stare in cucina, e a saper nutrire la famiglia. In cucina devono saper fare i Palusani : grattugiare la polpa della noce di cocco; imparare a legare un pesce grosso ad una foglia di palma ecc.. Anche se in teoria il lavoro in cucina tocca ai ragazzi, le ragazze fanno la maggior parte del lavoro.

Il principale compito della ragazza in casa è di imparare a tessere, a intrecciare rami di palma, tessere stoini, fare i ventagli ( ad insegnare ciò è una donna anziana di casa). Quando ha 14/15 anni comincia la sua stuoia finissima, prova della sua abilità manuale. Le possibilità matrimoniali di una ragazza sono molto ridotte se essa viene definita pigra o poco abile nei lavori domestici. Il ragazzo di 17/18 anni è fatto entrare nell’Aumaga , la società dei giovani e degli uomini più maturi , chiamato “ la forza del villaggio” ; qui il ragazzo è spinto all’efficienza dagli insegnamenti , dall’esempio e dall’emulazione. Inoltre egli è stimolato a imparare e si aprono davanti a lui una molteplicità di occupazioni. Egli spera un giorno di avere un nome Matai, che lo farà divenire membro del Fono, assemblea dei dirigenti. Potrà avere il diritto di bere il Kava con i capi, di lavorare con loro, di sedersi quando è a casa. Ma non è così facile, il ragazzo ha molti rivali, deve sempre competere; deve specializzarsi in una attività, la sua abilità tecnica deve farlo risaltare. -> Ricchezza e posizione sociale

Non deve attirare odio e disapprovazione degli anziani, se emerge garbatamente, avrà più probabilità di divenire capo. -> è dura essere giovane e capo. Quindi il ragazzo si trova davanti a un dilemma: non vuole assumere responsabilità ma desidera emergere ( anche per conquistare una donna).

La ragazza si contenta di essere mediocre, il ragazzo è spronato a perfezionarsi ( sposa ragazze competenti, intelligenti e abili)

La famiglia Samoana

gruppo. Il gruppo più intensamente sviluppato era al centro di Luma, dove 9 fanciulle, circa della stessa età, e unite da molti legami di parentela, vivevano vicine. Giocavano insieme e c’era un’ostilità costante verso gli stranieri, esse erano molto timide, generose fra loro, e socialmente intraprendenti. Le fanciulle di quell’età dovevano molto di più contare sul gruppo degli stretti parenti. Una bambina, se ha una personalità spiccata, è dovuta ad un ambiente familiare eccezionale, più che ai rapporti sociali. Esse non avevano altre attività che il gioco; si riunivano verso sera, prima di cena o durante l’ora della siesta generale pomeridiana. Nelle sere di luna scorrazzavano per i villaggi in cerca di qualcosa da fare. Ma non si azzardavano ad uscire fuori di casa se non in gruppi di almeno 4/5 persone, sono vere bande di ragazzine fuorilegge che cercano di evadere dalla vita quotidiana.

Le ragazze vicine alla pubertà sono preoccupate delle nuove mansioni e dalla ripresa di un più stretto contatto con gli adulti della famiglia; quindi scelgono una maestra fra le donne più anziane della famiglia, non si riuniscono più in gruppi liberi e spensierati. A 16/17 anni si appoggiano alle parenti e i gruppi sono di 2/3 persone, la solidarietà col vicinato finisce. Adesso la parentela e i comuni interessi di sesso sono il fattore decisivo nelle amicizie. Queste amicizie vanno anche al di là del gruppo di famiglia. Sebbene le ragazze non si confidino, la loro posizione riguardo al sesso è intuita dalle altre donne del villaggio e su questa base si formano e si modificano le amicizie (es. madre non sposata). Le amicizie fra ragazze più giovani e meno giovani sono molto rare dopo la pubertà.

I ragazzini seguono la stessa via delle fanciulle,si riuniscono in gruppi basati sul doppio legame della vicinanza e della parentela, ma l’ascendente dell’età è fra loro sentito molto maggiormente perché i ragazzi più grandi non devono tornare in seno alle loro famiglie. Il confine tra ragazzi grandi e piccoli è assai mutevole. Vi sono, tra i ragazzi, due rapporti tradizionali, che hanno lo stesso nome: il SOA, colui che è stato circonciso insieme all’altro. I ragazzi vengono circoncisi a coppie, un ragazzo sceglie un amico con cui condividere questa esperienza che li unirà ancora di più ( relazioni omosessuali). Quando un ragazzo ha passato la pubertà da 2/3 ann, la scelta di un amico è condizionata dalla convenzione che obbliga un giovane a non dichiarare direttamente il suo amore e a non fare mai di persona proposte di matrimonio; quindi ha bisogno di un amico della sua età del quale possa fidarsi. Questa relazione di soa è spesso reciproca. I ragazzi non co operano solo per fare l’amore, ma anche nei lavori come la pesca, o nelle piantagioni. Infatti i ragazzi hanno più solidarietà sociale delle ragazze.

Aualuma: organizzazione di ragazze e mogli di uomini non titolati, è un’associazione molto vaga e si riunisce raramente o per le opere pubbliche o per qualche festività.

Aumaga: organizzazione dei giovani, ha un posto importante nell’economia del villaggio; è il fattore più stabile. I matai si riuniscono più formalmente e passano molto del loro tempo nelle case, i giovani sono di servizio alle riunioni e dopo passano la sera insieme danzando e corteggiando le ragazze. Molti di loro dormono in casa di un amico, cosa non concessa alle ragazze.

Un altro fattore che determina le relazioni fra uomini è dato dai reciproci rapporti tra capi e capi oratori ( non necessariamente parenti).

Tra le donne si forma una stretta alleanza tra la taupo e la figlia del principale capo oratore di suo padre ( amicizie temporanee). La vera amicizia nasce piuttosto tra la moglie del capo e la moglie del capo oratore, la quale funge da assistente, consigliera e portavoce della moglie del capo. Questa è l’unica amicizia femminile che oltrepassi i confini del gruppo di parentela e affinità.

La ragazza nella comunità

La comunità prende in considerazione i ragazzi e le ragazze quando questi hanno raggiunto almeno i 15/ anni, i bambini non hanno alcuna posizione sociale. Un anno o 2 dopo la pubertà sia i ragazzi che le ragazze sono raggruppati nello stesso modo degli adulti, ricevono un nome per le loro organizzazioni dove vi sono obblighi e privilegi nella vita della comunità.

Aumaga e Aualuma riflettono l’organo politico centrale del villaggio: il Fono, l’organizzazione dei Matai. Il Fono è sempre concepito come una casa rotonda,dove ogni titolo ha la sua speciale posizione; questa casa ha certe divisioni fisse, nel settore di destra vi è il capo con i suoi capi assistenti; sul davanti siedono i capi oratori,i quali devono fare i discorsi ecc…Sul dietro della casa siedono i matai di basso rango; e fra i pilastri e al centro quelli di cosi’ poca importanza che non hanno nessun posto riservato. Ad alcuni di questi titoli sono annessi privilegi speciali, ogni membro dei capi o dei capi oratori, infatti, hanno dei diritti. A un capo oratore si deve servire il suo kava con un gesto speciale e gli si deve rivolgere la parola con certi verbi e certe parole; ai capi si deve parlare con altri verbi e altri modi e devono essere serviti con un gesto diverso. Raccolta di saluti detta : Fa’ alupega, ovvero i titoli di cortesia di un villaggio o di un distretto. I visitatori devono recitarli verso i loro ospiti.

Come entrare nell’Aumaga : quando un ragazzo è maturo per poter entrare nell’organizzazione, il capo della sua casa manda un dono di cibarie al gruppo, o lo conduce in una casa dove si stanno radunando e depone una radice di kava come dono. Questi giovani fanno il lavoro pesante del villaggio e anche la maggior parte delle relazioni sociali fra i villaggi. Essa si basa sul Fono e i giovani imitano in tutto le forme e le cerimonie dei loro maggiori.

Come entrare nell’Aualuma: essa è una versione meno formale dell’Aumaga. Quando una ragazza raggiunge l’età evoluta, il suo matai invia un’offerta di cibarie alla casa della taupo principale, ha per centro la persona della taupo, attorno alla quale forma cosi’ un gruppo di damigelle d’onore. Non vi è alcuna organizzazione, né viene eseguito alcun lavoro: la loro funzione principale è di aiutare nel cerimoniale durante le riunioni delle mogli dei matai e di fare gli onori di casa nelle visite fra i villaggi.

In molte parti della Samoa, l’Aualuma è caduta, ma se cadesse, tutta la vita del villaggio dovrebbe essere riorganizzata.

Sebbene le mogli dei matai non abbiano un’organizzazione riconosciuta, è addirittura più importante. Infatti esse tengono riunioni di prammatica prendendo il posto dei loro mariti. La moglie del capo più alto riceve i massimi onori, la moglie del capo oratore fa i discorsi più importanti.

Le mogli dipendono totalmente dai mariti per la loro posizione gerarchica in questo gruppo.

Quando un uomo ha ricevuto un titolo ,non può più tornare nell’Aumaga, gli può essere tolto quando diventa vecchio o se è incapace, ma avrà soltanto un titolo minore. La vedova o la moglie divorziata di un matai , invece, deve tornare nell’Aualuma, e non potrà più essere ammessa nel fono femminile.

I fono femminili sono di 2 tipi: i fono che precedono o seguono un lavoro comune, e i fono di cerimonia per festeggiare i visitatori di un altro villaggio. Ognuna di queste riunioni prende il nome del suo scopo. Le donne sono riconosciute socialmente soltanto dalle donne del villaggio visitatore, ma le taupo e la corte sono il centro dell’attenzione di tutti. Le mogli dei grandi capi devono trattare la loro taupo in un certo modo. Qui vi è un contrasto, per due motivi: il primo è per la poca organizzazione delle ragazze, nel villaggio la loro unica ragione è lo stare agli ordini delle donne maggiori d’età; la seconda è che la taupo si rivela essa stessa una serva del villaggio e dei visitatori, in quanto essa deve stare a ciò che essi vogliono fare o vedere. Inoltre il suo matrimonio è un affare che riguarda tutto il villaggio e viene progettato dai capi oratori e dalle mogli, perciò il rango di taupo compromette ogni giorno di più la sua libertà, e la sorveglianza continua cui è sottoposta e il matrimonio combinato tendono a soffocare la sua personalità.

capo oratore il quale reclama doni, infatti se egli porterà ad un matrimonio, riceverà un bellissimo dono dallo sposo. La scelta di un Soa è molto difficile, in quanto se prendiamo un nostro amico fidato ma che non ha pratica, rischiamo la rovina in quanto egli non ha esperienza e tatto; se sceglie un corteggiatore bello ed esperto allora sarà molto facile che la ragazza preferisca l’incaricato al mandante. Quindi qualche volta si ricorre alla scelta di 2 /3 Soa, ma vi è mancanza di fiducia. Fra i Soa possibili, due sono quelli da preferire: o un fratello o una ragazza. Il fratello è fedele in quanto tale, la ragazza è più efficace. Il Soa migliore è la SOAFAFINE, la donna ambasciatore, ma è molto difficile ottenerla.

Gli antagonismi più violenti nascono fra un ragazzo e il soa che l’ha tradito. Nell’amore clandestino, l’amante non si presenta mai in casa dell’amata, ma è il soa a cercare una scusa per parlarle e combinare un appuntamento. Da una relazione clandestina, molte volte, si può arrivare alle nozze. Nei mesi in cui si frequentano si nascondono sotto le palme; anche se una ragazza pensa sia più saggio rimanere in casa la notte per paura di spiriti e diavoli. Se l’adulterio viene scoperto, il ragazzo dovrà aspettare l’età matura per sperare di avere una nuova donna. Tutto ciò esclude la taupo, in quanto la sua verginità è per lei un requisito legale, questo verrà dimostrato il giorno del matrimonio. Se si venisse a sapere che una taupo non è più vergine, le componenti del parentado la battono con pietre sfigurandola e a volte provocandole la morte.

La posizione dei samoani di fronte alla verginità è strana. Il cristianesimo ha dato valore morale alla castità, ma loro considerano questo principio con totale scetticismo, e il celibato per loro non ha alcun significato. La verginità rende una donna più attraente. La fuga è caratteristica negli amori della taupo e delle altre figlie dei capi. Sono strettamente sorvegliate, poiché il prestigio del villaggio è strettamente legato all’alta reputazione della taupo. La fuga con la taupo avviene molto raramente, la tradizione vuole che lei sposi un capo o un manaia di un altro villaggio. Dell’opinione della ragazza ci si cura molto poco, infatti molti sperano che la loro figlia non divenga un giorno taupo poiché pensano che una ragazza debba essere in grado di scegliere e di essere libera. Questa fuga della taupo ha un certo senso, viste le restrizioni cui è sottoposta, ma quando si tratta di fuga di persone di rango inferiore, essi la attuano solo per pubblicità, solo per attirare attenzione e sperare in un matrimonio. La fuga a volte si ha anche quando un matrimonio di una coppia non è accettato da una delle due famiglie, e gli amanti si rifugiano dai parenti non ostili, ma se gli altri non cedono, essi potranno anche avere figli e un giorno magari sposarsi, ma questo avrò marcato per sempre la loro immagine.

I rapporti di scambio di doni fra le due famiglie sono mantenuti finchè dura il matrimonio, e anche dono se ci sono figli. Inoltre l’amore romantico come si riscontra nella nostra civiltà, unito all’idea di monogamia, di esclusivismo e fedeltà assoluta, non esiste in Samoa. Perfino un attaccamento per una data persona è raro fra i samoani. Il matrimonio è considerato come una combinazione economico-sociale, in cui contano la ricchezza, il rango ecc.. Vi sono anche alcuni matrimonio in cui i coniugi sono fedeli. La felicità coniugale poggia più sull’infatuazione passeggera o sull’affetto: l’adattabilità e la convenienza sono i fattori decisivi. L’adulterio non significa necessariamente la rottura del matrimonio. La moglie di un capo se commette adulterio viene abbandonata; se l’amante è giudicato come il più colpevole, il villaggio si vendicherà pubblicamente. In casi meno clamorosi, l’importanza che si da’ all’adulterio varia a seconda del rango del colpevole e dell’offeso. Se la moglie o il marito offesi sono cosi’ irritati da minacciare di violenza fisica, il colpevole è obbligato a ricorrere a un pubblico ifoga, cerimonia di umiliazione davanti alla persona di cui si chiede il perdono. Il colpevole va alla casa dell’uomo che ha offeso accompagnato da tutti gli uomini della sua famiglia, avvolti in una stuoia fine ( valuta del paese). Essi si siedono fuori della casa con le stuoie sulla testa, braccia conserte e teste chine nell’atteggiamento della più profonda umiliazione e disperazione. Se l’uomo è molto in collera non parlerà, non degnerà di uno sguardo coloro che siedono sul terrazzo e che non osano alzare gli occhi o andarsene. Li fa soltanto aspettare tutto il giorno. Il sole piomba su di loro o forse la pioggia, ma lui resta in silenzio. Verso sera li inviterà poi a prendere il kava in casa, ed abbandonare i dispiaceri. Quando la colpevole è una donna, il rito sarà simile ma sarà ricoperta di ancor più insulti e battute. Ma ovviamente se una moglie non ne può più del marito o viceversa, il divorzio è semplice e senza formalità, uno dei due torna alla propria casa e la relazione cessa.

All’interno della famiglia, la moglie obbedisce e serve il marito, in teoria; mentre a volte il marito tiranneggiato è un fenomeno comune. Nelle famiglie di alto rango la donna può lasciare il servizio per il marito nelle mani della taupo e del capo oratore. Il rango di una moglie non potrà mai sorpassare quello del marito, in quanto dipende da questo. La sua famiglia potrà anche essere più illustre di quella del marito, ma nella vita di famiglia o del villaggio lei è una tausi ( moglie di un capo oratore) oppure una faletua, moglie di un capo, questo talvolta porta a dei conflitti.

La funzione della danza

La danza è la sola attività alla quale partecipano ambo i sessi e quasi tutte le età. Nella danza vi sono virtuosi, ma non dei veri maestri. E’ un’attività altamente individuale, che si svolge in una cornice sociale che varia da un modesto ballo (10/20 persone), ai grandi festeggiamenti di un malaga o di un matrimonio. In genere un piccolo siva ( ballo ) prende vita anche con la presenza di 2/3 stranieri provenienti da un villaggio diverso; si intrattengono dividendo gli ospiti e i visitatori, che a turno provvedono alla musica e alle danze. Per queste occasioni, i giovani siedono nella parte anteriore della casa; il matai e sua moglie e gli altri anziani della famiglia siedono nella parte posteriore della casa; alle estremità i bambini e le donne. In queste occasioni di solito sono i bambini ad aprire le danze, i giovani che siedono in gruppo al centro della casa provvedono alla musica; uno di essi si alza in piedi e dirige il canto coll’accompagnamento di uno strumento a corda importato. Il capo dà l’intonazione e tutta la compagnia si unisce cantando, battendo le mani o sbattendo le nocche sul pavimento.

Le canzoni che vengono cantate sono poche, il contenuto delle canzoni prende facilmente un carattere personale con molti tratti satirici sul villaggio e i suoi individui. La partecipazione del pubblico allo spettacolo cambia secondo l’età dei ballerini. I bambini piccoli vengono fatti esibire cosi’ in pubblico dopo un minimo di istruzione preliminare (lattanti imparano prima a battere le mani che a camminare). Mentre i bimbi danzano, ragazzi e ragazze abbelliscono le loro vesti con fiori, collane di conchiglie,braccialetti ecc.. La forma della danza in sé stessa è individualistica. Nessuna figura è prescritta, tranne battute di mano di prammatica che aprono il ballo e l’uso di uno dei pochi finali stabili. Vi sono tre forme distinte di ballo: danza della taupo, la danza dei giovani e la danza dei buffoni. La danza della taupo è grave, distante, bellissima. Il ballo dei ragazzi è molto più allegro di quello delle ragazze, vi è più libertà di movimento e molta forza di espressione nei colpi rapidi e ritmici dati sulle parti nude del corpo; è atletica, esuberante, e la sua attrattiva è molto alta. La danza dei buffoni è proprio di coloro che danzano al lato della taupo e li onorano burlandosi di loro. Il buffone , con la sua comicità, è un contrapposto alla danza solenne della taupo; è caratterizzato da mosse comiche, da giochi grossolani, da un gran rumore e un gran saltare in giro e pestare il pavimento. La bambina che impara a ballare può scegliere fra queste tre diverse opzioni. Naturalmente le danze dei bambini sono molto simili fra loro rispetto a quelle dei giovani e delle ragazze, perché hanno avuto meno tempo e occasione di farsi uno stile proprio. La danza agisce proprio come un fattore educativo. L’influenza della danza sull’educazione e sciabilità dei bambini samoani è duplice. In primo luogo serve a controbilanciare lo stato di sottomissione in cui sono generalmente tenuti i bambini ( infatti formano il centro del gruppo). Ogni bambino è una persona che ha un compito particolare,senza distinzione di sesso o di età. L’accento si pone poi sull’individuabilità, non vi è alcuna pretesa di coordinazione, è il perfetto miscuglio di esibizionismo individualistico e aggressivo. L’altro effetto del ballo è la riduzione della timidezza. Ogni ballerino è bello e grazioso anche per i suoi difetti e i suoi sbagli.

L’atteggiamento verso la personalità

I samoani sanno benissimo che le divergenze di carattere possono benissimo essere risolte cambiando residenza, perciò essi non si opprimono troppo. I loro giudizi sulle persone sono un miscuglio di prudenza e di fatalismo. Musu: esprime contrarietà e intrattabilità. La comparsa di un atteggiamento musu è trattata con

impedirgli di lavorare ( non sono assolutamente paragonabili ai dolori delle società di oggi). Non prevenivano ne fisicamente ne mentalmente su questo fatto, venivano solo avvertite che fare il bagno era pericoloso. Ma non vi era alcuna segretezza o vergogna. Essere il primo amante di una vergine era considerato il culmine del piacere e dell’arte,perciò il primo amante di una fanciulla non era quasi mai un suo coetaneo, timido e inesperto come lei. Le relazioni omosessuali non duravano per molto poiché nelle relazioni sessuali tra eterosessuali non conta l’amore o una forte fissazione per l’altro, ma i bambini e il matrimonio, ecco perché le relazioni omosessuali non durano molto. I samoani fanno sopportare all’uomo tutto il peso del successo amatorio e pensano che alle donne occorra più tempo per essere iniziate e perché maturino il sentimento del sesso. Perciò un uomo che non riesce a soddisfare una donna è considerato goffo e maldestro, e merita la vergogna e il disprezzo di tutto il villaggio. Le donne sentono che i loro amanti usano una tecnica ben definita, quasi come fosse un’arte magica. Ma la scienza amatoria è solo trasmessa da un uomo all’altro, e di solito è trasmessa dal 25enne al 18enne, e non da padre a figlio, in quanto in casa certi argomenti non sono citati. Le ragazze imparano dai ragazzi e si confidano molto poco l’una con l’altra. La vita delle ragazze che abitavano nella casa del pastore era diversa rispetto a quella delle sorelle e delle cugine più libere: non avevano avventure amorose ma conducevano una vita ordinata e regolare; all’eccitamento dei convegli al chiaro di luna, esse sostituivano le attività di gruppo e riempivano le ore di libertà cercando intimità fra di loro; si facevano delle vere e proprie amiche al di fuori del gruppo dei parenti, avevano maggior fiducia nelle altre ragazze. La Mead conclude dicendo che l’adolescenza non rappresentava un periodo di crisi o tensione, ma era lo sviluppo regolare di un ordine di interesse di attività che andava lentamente maturando.

La ragazza in conflitto

In questo capitolo la Mead racconterò le storie di quelle poche ragazze che avevano deviato psicologicamente e comporta mentalmente. La ragazza fra i 14/20 anni sta al centro della pressione domestica e può sfogare la sua irritazione contro i grandi, verso quelle persone che sono sotto la sua autorità. Possono esserci violenti scoppi di collera e castighi sommari, ma non esistono misure disciplinari serie e prolungate. Naturalmente questo si applica solo alle relazioni fra una ragazza e i suoi maggiori. Spesso ci sono anche liti fra giovani della stessa età che fanno parte della stessa famiglia, e l’unica soluzione sembra essere l’allontanamento di uno dei due membri. La tolleranza con la quale i bambini accettano i difetti fisici o le leggere anomalie di temperamento, fa sì che nessun bambino ha da soffrire per un ingiusto ostracismo. L’unico vero esiliato è il bambino che abita in una località sfavorevole al villaggio. La banda si scioglie proprio quando i ragazzi sono abbastanza liberi e coraggiosi per spingersi 10 case più avanti della loro.

La comunità non richiede nulla dalle giovinette, tranne i servizi prescritti dal cerimoniale in occasione di convegni fra donne più anziane; ma se mancassero a questi impegni, ciò che ne risente è la loro famiglia. Invece se un ragazzo si rifiuta di assistere alle adunanze dell’Aumaga o di partecipare a attività pubbliche utili, va incontro alla severa disapprovazione e ostilità del gruppo, ma una fanciulla deve cosi’ poco alla comunità, che questa non si preoccupa di esigere il proprio credito.

A volte capita di assistere a casi di gelosia, ma la Mead ha assistito, in tutti quei mesi, a soli 4 casi. La gelosia non è prevista come da noi ed è considerata con minor comprensione. Le amicizie sono cosi’ fortuite e mutevoli che non danno luogo né a gelosie e né a conflitti. Il risentimento si manifesta con brontolii soffocati e , se è molto forte, fa sì che l’individuo irritato lasci la casa e talvolta anche il villaggio.

Nella vita religiosa delle ragazze, l’influenza dei missionari era decisiva; in quanto essi esigono la castità per chi vuol far parte della chiesa e sconsigliano di entrare nella chiesa prima del matrimonio. Una ragazza che indulgesse in esperienze sessuali sarebbe espulsa dalla scuola del pastore locale. Avrebbero dovuto esserci molte ragioni di conflitto fra genitori che volevano mandare le loro figlie nella casa del pastore e le figlie che

non volevano andarci o viceversa. Ma tale conflitto era molto ridotto dal fatto che la residenza in casa del pastore cambiava molto poco dalla condizione della ragazza nella propria casa. Era difficile che i genitori fossero nettamente contrari a mandare là la propria figlia. Se i genitori volevano che le loro figlie restassero presso il pastore ed esse non lo desideravano, il rimedio era semplice: non avevano da contravvenire alle regole stabilite e sarebbero state espulse; se non osavano ritornare dai genitori, vi erano sempre altri parenti pronti ad ospitarle. Cosi la posizione della chiesa verso la castità portava solo il germe di un conflitto che raramente si realizzava, grazie alla flessibilità con la quale la chiesa stessa si adattava al quasi inevitabile. L’attrattiva di vivere in un folto gruppo di giovanette, dove la vita era più facile e più piacevole a casa, era in genere un sufficiente incentivo alla buona condotta, o per lo meno una certa discrezione. La confessione del peccato è un fenomeno raro in Samoa. I missionari avevano stabilito che un ragazzo che avesse trasgredito la castità, sarebbe stato escluso dalla promozione nella scuola preparatoria e nel seminario per due anni, dopo che il reato era stato commesso. Questa legge fu cambiata : due anni da quando il reato era stato scoperto; altrimenti un ragazzo avrebbe aspettato che fossero trascorsi 2 anni da dopo il peccato e cosi’ non sarebbe stato punito. A chi fa parte della chiesa è proibito danzare e assistere a un gran ballo. Mentre la religione offriva scarso motivo di conflitto, le istituzioni promosse dalla religione potevano agire come stimoli verso nuovi indirizzi, potevano produrre un tipo di ragazza che si allontanava dal tipo delle sue compagne. Se la maggioranza delle samoane non risente di queste influenze e continua a vivere nel modo tradizionale, significa che la forza di resistenza della civiltà indigena offre in abbondanza soluzioni facili per ogni conflitto; e dimostra che le adolescenti samoane non creano conflitti spontaneamente ma si creano da qualcosa di esterno ad esse.

Ma cosa sono i conflitti? Sono quelli di ragazze che deviano verso l’alto, che desiderano una libertà di scelta maggiore di quella generalmente permessa (istruzione, carriera, matrimonio al di fuori del gruppo locale, amicizie, conoscenza di se stessi, saper scegliere…) Poi vi è un altro tipo di deviazione, quella verso il basso : della delinquente. Persona che si adatta male alle esigenze della propria civiltà e che alla fine viene in conflitto col suo gruppo perché viola i loro principi.

Maturità e vecchiaia

La linea di demarcazione non cade tra sposate e non sposate, ma fra donne adulte e adolescenti, per ciò che riguarda il lavoro, e fra le mogli dei matai e le altre donne, per ciò che riguarda il cerimoniale. La donna di 22/23 anni non ancora sposata è una persona adulta e di ugual forza delle sorelle sposate, perciò si attende che anche lei si sposi. Il primo interesse per la sperimentazione sessuale si è esaurito ed essa cerca di aumentare il proprio valore come moglie. La ragazza adulta non sposata ha quindi gli stessi compiti di quella sposata, con la differenza che quest’ultima deve rimanere in casa per la gravidanza, mentre l’altra può anche fare spedizioni in cerca di prodotti. La coppia di sposi vive nella casa o di lei o di lui, dipende dal rango e dalle esigenze di lavoro delle 2 famiglie; il cambio di residenza è meno importante per la donna, poiché la vita di una donna sposata è molto ristretta, le sole compagne che ha sono quelle della casa; e anche perché la sua partecipazione agli affari del villaggio non è importante, è sempre molto superficiale, a meno che suo marito non riesca ad acquisire un titolo più alto per poter rendere anche lei più importante. Non è previsto alcun conflitto suocera-nuora in quanto la suocera deve essere rispettata come anziana della casa, e la nuora deve essere rispettata come persona; lo stesso rapporto vi è tra suocero e genero, se il suocero è il matai avrà completa autorità sul genero, se è soltanto un vecchio dovrà ugualmente essere rispettato. Se invece a cambiare villaggio è il ragazzo, per lui lo spostamento è molto importante, perché dovrà prender posto in un nuovo Aumaga e dovrà lavorare insieme a persone estranee. Molto spesso infatti non riesce a trovare un affiatamento col nuovo gruppo, perché lavora con i nuovi compagni, ma non gioca mai con loro. Quindi infine possiamo dire che pur essendo sposati, la coppia viene comunque considerata per gli individui che la compongono, singolarmente; essi solo nel rapporto sessuale sono trattati come se fossero uno. Perché anche nell’educazione questo aspetto si ripresenta, infatti solo quando uno è matai e padre, ha il controllo sui propri figli.

tempo ai più lenti di raggiungerli. Anche nei rapporti personali tutto è più leggero. I samoani imparano a non attaccarsi mai ad una sola persona, a non riporre le loro speranze in amici o parenti. In questo atteggiamento, la samoa non si distingue solo dall’America, ma anche dalle civiltà primitive ( che dovevano per forza attingersi a Dio o divinità per poter essere felici). Vi è poi un altro elemento in cui la differenza fra le popolazioni primitive isolate e la nostra, è enorme: le vie che si aprono davanti ad ogni individuo. Per esempio ognuno di noi può aderire alla religione che più pensa sia vicina alla sua anima, ma tutto ciò sarebbe inconcepibile in una società primitiva senza alcuna influenza straniera. Vi è una sola divinità in cui credere, un solo rito religioso; e se una persona non crede, l’unica soluzione è credere meno, ma non può rivolgersi a nessun’altra fede.

Inoltre i ragazzi della nostra generazione si trovano davanti a una mezza dozzina di concetti di moralità uno diverso dall’altro. La bambina samoana non si trova di fronte ad un tale dilemma, tutto è naturale. I ragazzi di oggi si trovano di fronte a vari gruppi con idee e pratiche diverse; i problemi di una ragazza samoana sono del tutto diversi, essa con la sua scelta non deve mai ripudiare gli ideali del suo gruppo sociale.

Terza considerazione: l’assenza di nevrosi tra i samoani e i molti casi di nevrosi in mezzo a noi. Occorre quindi esaminare quali sono i fattori nella prima educazione dei bambini samoani, che li hanno preparati ad uno sviluppo normale e non nevropatico. Gli studiosi danno molta importanza ai primi anni di vita. Per esempio se un bambino ha un inizio difficile spesso ne risente quando è più grande, quando dovrà fare una scelta importante.; più l’individuo è angosciato da ciò che si richiede da lui, più facilmente ne risulteranno delle nevrosi ( i bambini che passano i primi anni nel bel mezzo di guerre). L’assenza, in samoa, di situazioni difficili, di scelte contrastanti, di situazioni nelle quale la paura, il dolore o l’ansietà si fanno sentire, porta all’assenza di un cattivo adattamento psicologico. Inoltre le differenze individuali e la variabilità sono molto inferiori in samoa. La nostra società mostra maggiore sviluppo della personalità, un maggior numero di individui che hanno dovuto cedere alle complesse richieste della vita moderna. L’ambiente che circonda il piccolo samoano comporta fattori favorevoli al mantenimento dell’equilibrio del sistema nervoso. Infatti il bambino samoano può benissimo affrontare situazioni difficili che al bambino di oggi potrebbero portare sofferenza. I bambini samoani vengono abituati sin da piccoli al sesso, alla nascita, alla morte; e infatti certi aspetti della loro vita mettono il bambino in condizioni favorevoli per passare attraverso le vicende che possono causare squilibri nervosi. In quale delle sue parti l’ambiente sociale del bambino è diverso dal nostro? Dipende dall’ambiente familiare in cui cresce. Infatti l’organizzazione della famiglia samoana elimina molte situazioni che si ritengono pericolose per l’emotività. I bambini, in una famiglia, sono tutti trattati allo stesso modo. Pochi sono i bambini, quasi sempre i maggiori, che diventano ignoranti e prepotenti; pochi sono quei bambini che invece vengono isolati, in quanto figli unici, dal contatto con i coetanei; nessun bambino è viziato o coccolato più degli altri, come accade al minore. Il rapporto genitore- figlio, con sottomissione da parte del genitore e la ribellione verso questo da parte del figlio, in samoa proprio non si presenta. Nella famiglia samoana tutti fanno tutto, e il bambino sarà seguito quindi da più persone diverse durante il corso della sua vita, tanto da non distinguere cosi’ bene il padre e la madre; il bambino infatti impara che il mondo è composto da una gerarchia di adulti maschi e femmine, su ognuno dei quali si può contare e a ognuno dei quali si deve obbedienza.

. La mancanza di un affetto particolare viene accentuata dalla separazione delle femmine dai maschi, un bambino considera i bambini del sesso opposto come dei parenti tabù. Vi è la sostituzione della preferenza, con la parentela. Quando arriva alla pubertà, la ragazza samoana ha imparato che gli amici devono essere parenti del proprio sesso, e gli amanti non-parenti. Niente potrebbe essere più in contrasto con il normale tipo di famiglia americana: piccolo numero di bambini, l'intimo,permanente legame con i genitori, il dramma dell'arrivo di un nuovo figlio. Qui una bambina, crescendo, impara a dipendere da pochi individui, è portata ad essere guidata dalla preferenza,cresce giocando con tutti,parenti e amici di scuola. Essa pensa ai ragazzi come a individui. La preferenza si sviluppa e forma la base di un atteggiamento nel quale la scelta ha una parte notevolissima.

La ragazza samoana non gusta mai le gioie dell'amore romantico,non soffre le pene della zittella o della moglie delusa. Nelle relazioni personali siamo disposti a subirne le conseguenze. La stretta separazione fra ragazzi e bambine parenti fra loro,l'ostilità istituita in samoa fra i pre-adolescenti dei sessi opposti, fa si che sia una civiltà con cui è impossibile simpatizzare. Tracce di questi atteggiamenti sono ancora in alcune nostre scuole, dove sono divisi ragazzi e ragazze, ma dovremmo decidere di abolire una cosa del genere, e dar vita a classi miste, in cui le differenze legate al genere perdano valore a favore delle ben più importanti differenze individuali e di personalità. Non c'è alcun vantaggio nel sistema samoano dei tabù e della separazione. Nella nostra società vi è il trionfo dei sentimenti, ma a caro prezzo , quello dei figli eternamente dipendenti dai genitori, incapaci di adattamenti nuovi e di scegliere. Tutto ciò potrebbe essere affrontato in un modo diverso: attraverso un'educazione reciproca, co-educazione. I bambini però sembrano essere al riparo dal complesso di Edipo, di Elettra ecc.. Il quadro samoano dimostra che non è necessario che questo affetto tra bambino e genitore sia cosi' profondo, ma dovremmo imparare da una struttura domestica come la loro che non domina e non distorce la vita del bambino. In samoa le ragazze sono state educate da un esercito di parenti a un conformismo generale, sul quale la personalità dei loro genitori ha pochissimo effetto. Data la nostra civiltà piena di scelte sarebbe bene ridurre la forte influenza dei genitori sulla vita dei figli; abbiamo infatti sviluppato una forma di organizzazione della famiglia che spesso deforma la vita emotiva e limita in molti individui la facoltà di vivere consciamente la propria vita. Il terzo elemento samoano è il caso dell'amicizia, dove gli individui sono distribuiti in categorie e la reazione è in base alla categoria; noi rifiutiamo del tutto questo punto di vista. La differenza più notevole risiede nella mancanza di discriminazione nei sentimenti e specialmente in quelli sessuali fra i samoani. A questa differenza è dovuta la mancanza di difficoltà dell'adattamento coniugale nei matrimoni di convenienza ed è dovuta la mancanza di casi di fragilità e di impotenza psichica. Noi invece siamo convinti che una affettività accentrata costituisca un progresso al quale non vorremmo mai rinunciare. Un'altra grande differenza fra queste due civiltà è quella che si riscontra nell'atteggiamento verso il sesso, la morte, la nascita ecc.. In samoa nessun fatto relativo a tutto ciò è considerato sconveniente per i bambini; il bambino samoano ha infatti molte e varie esperienze , sulle quali può basare i suoi atteggiamenti emotivi. I nostri bambini invece devono la loro sola esperienza in materia, alla nascita di un fratellino, o alla morte di un familiare. La conoscenza del sesso è dovuta a casuali scoperte dell'attività dei genitori. -> svantaggi evidenti. Affinchè il bambino sia informato occorre che questi temi entrino nella sua vita, e se non lo farà, una marea di concetti frammentari e mal digeriti riguardo la morte o la vita, ristagneranno nella mente ignorante e inesperta, e porteranno ad una possibile tendenza sfavorevole nel futuro, poichè traggono le loro esperienze da un terreno troppo carico emotivamente. Se la madre muore di parto o il neonato è deforme, la nascita per loro sarà per sempre vista come una cosa triste e negativa; se la sola morte a cui si è assistito è quella della propria madre, il fatto stesso della morte susciterà uno stato emotivo fragile suscitato da quel grave lutto, può produrre per sempre nel bambino un effetto sproporzionato ai particolari casi di morte davanti ai quali si troverà. Può, quindi, anche il sesso essere mal interpretato. Tali esperienze avvengono sempre nella stretta cerchia familiare, che costituisce il peggior modo di imparare dei fatti generali, sui quali non dovremmo avere dei punti di vista speciali. Con una esperienza o due soltanto, il bambino manca di prospettiva, ha impressioni parziali che si intrecciano intorno ad un fatto di cui il bambino ha avuto una sola esperienza, dalla quale avrà sempre dei turbamenti emotivi. Le esperienze per un bambino non possono ripetersi e quindi a lui non è permesso discutere su ciò che è accaduto e correggere i suoi errori. Per il bambino samoano le cose vanno diversamente, tutti questi aspetti sono avvenimenti familiari e non ne fa esperienza in maniera ordinata, ogni impressione corregge la precedente, finchè essi, giunti all'adolescenza, possono pensare alla vita, alla morte e alle varie esperienze senza troppo preoccuparsi dei particolari fisici. Probabilmente, più dei numerosi fatti, influisce sui bambini la mentalità con cui gli adulti considerano questi avvenimenti : sono per loro il naturale dell'esistenza, alla quale anche i giovanissimi devono partecipare; tutto ciò avvolge i bambini in un'atmosfera protettiva, li salva da choc e li unisce più intimamente. Ma giunti a questo punto, un genitore che cerca di avvicinarsi alla visione dei samoani, quindi cerca di portare il bambino a contatto con questi temi, un giorno questo bambino si troverà perduto in una società che considera una tale esperienza nei bambini come brutta e contro natura; quindi i genitori non trarranno nessun beneficio, ma farà al bambino più male che bene dato

la tensione ed eliminare le difficoltà e le angosce dell’adattamento. Ma le condizioni che affliggono gli adolescenti sono la vera essenza della società e non si prestano ad una diretta manipolazione da parte nostra. Le principali cause delle difficoltà dei nostri adolescenti sono la presenza di principi in conflitto e la convinzione che ogni individuo dovrebbe fare la propria scelta. L’adolescenza è considerata come il principio di una maturità mentale ed emotiva, è destinata senz’altro ad essere piena di conflitti e difficoltà ( la società incita alla scelta ).

La tensione è nella nostra società, non nei ragazzi. Per capire in quali difficoltà si trova oggi un adolescente, la Mead tratterà questo problema dal punto di vista delle ragazze, come ha fatto in samoa, ma notando poi che anche per i ragazzi la situazione è simile. Fra i 14/18 anni in america i ragazzi finiscono la scuola e sono pronti per andare a lavorare e devono sceglierlo, ma noteremo che hanno poche opzioni. Le condizioni economiche obbligano i giovani ad andare a lavorare e tutto cospira a rendere la scelta difficile, si tratta di abbandonare un’esistenza spensierata per una vita meno gradevole e meno libera; o un’amara ribellione per essere costretti a fare una scelta che contrasta con quanto si ripete di continuo sulle infinite possibilità offerte da tutti gli americani. A 16/17 anni ottiene un posto; per la prima volta ha una rendita proprio sua, da usare liberamente. Quindi il genitore si rende immediatamente conto che la sua importanza nella vita della figlia era anche la loro autorità economica. Ma quando la ragazza dovrà fare altrettante scelte difficili, avrà bisogno dell’ambiente familiare che la sostenga. Il sesso, in questo periodo, inizia a far parte della vita della ragazza. Sia che scelga di seguire le regole, che non seguirle, il tutto sarà accompagnato da angoscia mentale. Dobbiamo quindi insegnare un’educazione familiare, più che scolastica, il ragazzo deve essere pulito di mente e di corpo, e avere una mente libera. Deve sapere che le scelte che fa dipendono solo da lui, che ha mille scelte davanti a sé, nessuna è migliore di un’altra, dobbiamo poi insegnare la tolleranza, cosi’ come l’intolleranza. Dobbiamo insegnare a pensare e non a cosa pensare, altrimenti , se non seguiremo questo tipo di educazione, saremo noi stessi a contribuire ad un’adolescenza più problematica.