Docsity
Docsity

Prepare for your exams
Prepare for your exams

Study with the several resources on Docsity


Earn points to download
Earn points to download

Earn points by helping other students or get them with a premium plan


Guidelines and tips
Guidelines and tips

SOCIOLOGIA APPUNTI UNIVERSITARI, Essays (university) of Sociology

RIASSUNTO APPUNTI DI SOCIOLOGIA

Typology: Essays (university)

2020/2021

Uploaded on 04/27/2021

sdasdqd
sdasdqd 🇮🇷

3 documents

1 / 27

Toggle sidebar

This page cannot be seen from the preview

Don't miss anything!

bg1
LA SOCIOLOGIA:
Si definisce Sociologia lo studio scientifico delle società, ossia l'insieme delle ricerche di coloro che si
riconoscono e sono riconosciuti da altri ad esempio istituzioni universitarie specialisti di altre discipline
come sociologi. A cosa serve la sociologia? Essa può aiutarci a capire meglio il mondo in cui viviamo ma non
può darci certezze assolute. Può darci sono ragionevoli certezze. la sociologia si basa sul concetto di società.
Essa è definita come la popolazione, collettività stabilmente insediata sul territorio delimitato, i cui rapporti
sono abbastanza durevoli da consentire la riproduzione dell'esistenza, la soddisfazione di bisogni vitali e la
sedimentazione di una comune cultura da cui discendono le norme che regolano la vita della collettività. La
sociologia si differenzia nettamente dal sapere sociologico comune, definito come il patrimonio di
conoscenze legate all'esperienza diretta che ognuno utilizza per orientarsi nella vita sociale. esso ha i limiti
di essere concentrato nel presente circoscrivere lo spazio sociale degli individui, essere facilmente
influenzabile deformabile dal sentito dire. La sociologia invece come scienza sociale attraverso i suoi
strumenti supera i limiti della sociologia ingenua di senso comune formulando interrogativi sulla base di
una riflessione teorica sedimentata e cercando risposte a questi interrogativi sulla base di informazioni
raccolte sistematicamente.
ELEMENTI SUL CONCETTO DI SOCIETÀ
EMILE DURKHEIM afferma che: per comprendere cosa tiene insieme la società occorre individuare la
profonda connessione tra forme di divisione del lavoro e forme di solidarietà. Esse si possono suddividere
in società premoderne dove la divisione del lavoro è scarsa ed è presente la solidarietà meccanica e società
moderna dove la divisione del lavoro è avanzata e la solidarietà è di tipo organica.
FERDINAND TONNIES studia la distinzione tra comunità e società affermando che: la comunità è organica
fondata su rapporti di intimità, riconoscenza, condivisione, in cui gli individui si sentono uniti gli uni agli
altri. La società è meccanica fondata sul rapporto di scambio e l'interesse personale che mettono in
relazione non gli individui nella loro totalità ma soltanto le loro prestazioni.
KARL MARX nei suoi studi afferma che in ogni società i rapporti sociali fondamentali sono quelli che si
instaurano nella sfera della produzione e distribuzione di beni e servizi che servono alla società stessa per
funzionare e riprodursi. In ogni società, secondo Marx, esistono due fondamentali classi contrapposte i cui
rapporti determinano la struttura di classe e sono conflittuali in quanto presuppongono interessi
antagonisti. Il conflitto di classe è la grande forza della storia, il motore del mutamento sociale.
MAX WEBER affronta il tema del conflitto. secondo i suoi studi il conflitto non si riduce alla lotta di classe. le
classi non sono l'unica e neppure la struttura prevalente intorno alla quale si organizzano gli interessi in
conflitto. La sfera economica non è l'unica nella quale si manifesta il conflitto. Accanto ad essa si collocano
le sfere della politica, del diritto, della religione. Le diverse sfere non sono isolate l'una dall'altra ma sono
reciprocamente connesse. Il conflitto non è una condizione patologica della società ma la sua condizione
normale che può generare sia ordine sia mutamento.
TIPOLOGIE DI RICERCHE:
E’ possibile suddividere le ricerche in campo sociologico in tre tipologie fondamentali: ricerche applicative,
commissionate o comunque indirizzate a specifici destinatari. Fattori sociali collettivi, qualificabili come
addetti ai lavori in un determinato settore di attività. Esse sono volte ad una concreta applicazione nella
decisione, nell'implementazione e nella valutazione nell'ambito delle società, delle comunità, delle
istituzioni, delle organizzazioni, delle associazioni e delle imprese con altri tipi di aggregati sociali. Ricerche
esplicative volte a verificare o falsificare un’ipotesi teorica. Vale a dire una proposizione nella quale siano
messi in relazione fenomeni da spiegare" variabile dipendente" e fenomeni che li spiegano "variabili
indipendenti". Ricerche descrittive il cui intento è prevalentemente esplorativo o descrittivo.
pf3
pf4
pf5
pf8
pf9
pfa
pfd
pfe
pff
pf12
pf13
pf14
pf15
pf16
pf17
pf18
pf19
pf1a
pf1b

Partial preview of the text

Download SOCIOLOGIA APPUNTI UNIVERSITARI and more Essays (university) Sociology in PDF only on Docsity!

LA SOCIOLOGIA:

Si definisce Sociologia lo studio scientifico delle società, ossia l'insieme delle ricerche di coloro che si riconoscono e sono riconosciuti da altri ad esempio istituzioni universitarie specialisti di altre discipline come sociologi. A cosa serve la sociologia? Essa può aiutarci a capire meglio il mondo in cui viviamo ma non può darci certezze assolute. Può darci sono ragionevoli certezze. la sociologia si basa sul concetto di società. Essa è definita come la popolazione, collettività stabilmente insediata sul territorio delimitato, i cui rapporti sono abbastanza durevoli da consentire la riproduzione dell'esistenza, la soddisfazione di bisogni vitali e la sedimentazione di una comune cultura da cui discendono le norme che regolano la vita della collettività. La sociologia si differenzia nettamente dal sapere sociologico comune, definito come il patrimonio di conoscenze legate all'esperienza diretta che ognuno utilizza per orientarsi nella vita sociale. esso ha i limiti di essere concentrato nel presente circoscrivere lo spazio sociale degli individui, essere facilmente influenzabile deformabile dal sentito dire. La sociologia invece come scienza sociale attraverso i suoi strumenti supera i limiti della sociologia ingenua di senso comune formulando interrogativi sulla base di una riflessione teorica sedimentata e cercando risposte a questi interrogativi sulla base di informazioni raccolte sistematicamente. ELEMENTI SUL CONCETTO DI SOCIETÀ EMILE DURKHEIM afferma che: per comprendere cosa tiene insieme la società occorre individuare la profonda connessione tra forme di divisione del lavoro e forme di solidarietà. Esse si possono suddividere in società premoderne dove la divisione del lavoro è scarsa ed è presente la solidarietà meccanica e società moderna dove la divisione del lavoro è avanzata e la solidarietà è di tipo organica. FERDINAND TONNIES studia la distinzione tra comunità e società affermando che: la comunità è organica fondata su rapporti di intimità, riconoscenza, condivisione, in cui gli individui si sentono uniti gli uni agli altri. La società è meccanica fondata sul rapporto di scambio e l'interesse personale che mettono in relazione non gli individui nella loro totalità ma soltanto le loro prestazioni. KARL MARX nei suoi studi afferma che in ogni società i rapporti sociali fondamentali sono quelli che si instaurano nella sfera della produzione e distribuzione di beni e servizi che servono alla società stessa per funzionare e riprodursi. In ogni società, secondo Marx, esistono due fondamentali classi contrapposte i cui rapporti determinano la struttura di classe e sono conflittuali in quanto presuppongono interessi antagonisti. Il conflitto di classe è la grande forza della storia, il motore del mutamento sociale. MAX WEBER affronta il tema del conflitto. secondo i suoi studi il conflitto non si riduce alla lotta di classe. le classi non sono l'unica e neppure la struttura prevalente intorno alla quale si organizzano gli interessi in conflitto. La sfera economica non è l'unica nella quale si manifesta il conflitto. Accanto ad essa si collocano le sfere della politica, del diritto, della religione. Le diverse sfere non sono isolate l'una dall'altra ma sono reciprocamente connesse. Il conflitto non è una condizione patologica della società ma la sua condizione normale che può generare sia ordine sia mutamento. TIPOLOGIE DI RICERCHE: E’ possibile suddividere le ricerche in campo sociologico in tre tipologie fondamentali: ricerche applicative, commissionate o comunque indirizzate a specifici destinatari. Fattori sociali collettivi, qualificabili come addetti ai lavori in un determinato settore di attività. Esse sono volte ad una concreta applicazione nella decisione, nell'implementazione e nella valutazione nell'ambito delle società, delle comunità, delle istituzioni, delle organizzazioni, delle associazioni e delle imprese con altri tipi di aggregati sociali. Ricerche esplicative volte a verificare o falsificare un’ipotesi teorica. Vale a dire una proposizione nella quale siano messi in relazione fenomeni da spiegare" variabile dipendente" e fenomeni che li spiegano "variabili indipendenti". Ricerche descrittive il cui intento è prevalentemente esplorativo o descrittivo.

DEFINIZIONI DI CULTURA:

Malinowski, Taylor, Catemario ed altri autori affrontano la tematica della cultura affermando che: la cultura si può definire come l'insieme degli artefatti, dei beni, dei processi tecnici, delle idee, delle abitudini e dei valori che un gruppo, una società condivide e che vengono trasmessi socialmente, definizione elaborata da Malinowski. In altri termini prendendo in considerazione i contributi di Taylor e di Catemario essa è il modo di vivere di una collettività ovvero la cultura materiale, un modo di pensare, di sentire, di agire che la caratterizza. L'evoluzione socio culturale umana è largamente svincolata dall'evoluzione biologica della specie anche se quest'ultima ne è il presupposto. SOCIETÀ PREMODERNA: la società umana così come la conosciamo oggi è frutto di lungo il lento processo di evoluzione all'interno del quale la specie umana si sviluppa forme di organizzazione sociale più o meno articolato. Si tende a far coincidere l'inizio di tale processo con lo sviluppo della società premoderna caratterizzata da un insieme di varie tipologie di società che si sono evolute fino a quella che verrà denominata società moderna. GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA SOCIETÀ PREMODERNA All'interno di questo processo evolutivo che porterà alla formazione della società moderna possiamo distinguere diverse tappe in ordine cronologico: società di cacciatori e raccoglitori, società di coltivatori e pastori, la società di Agricoltori, le società agrarie dell'antichità greco-romana, la società feudale. Processo evolutivo Cacciatori e raccoglitori Società basate sulla raccolta (donne) e sulla caccia (uomini). Prevalentemente nomadi, senza capo a parte che per difendere il territorio. Figura di valore: sciamano che era capace di cacciare gli spiriti. Alcuni tratti fondamentali di queste società:

  • attività predatorie e nomadismo
  • egualitarismo
  • esperienza del tempo passiva . divisione sessuale del lavoro
  • organizzazione sociale: famiglia nucleare, banda, tribù, clan. Coltivatori e pastori Coltivatori - orticoltori: Con loro si ebbe l'innovazione della coltivazione. Non più nomadi,ma stabiliti in un territorio, fino a quando tale terreno aveva le risorse disponibili. Le aree si allargano sempre di più quindi nascono le guerre. A tal punto la coltivazione spettava alle donne, mentre gli uomini si dedicavano ad attività militari. Il capo di queste società è spesso un capo militare. Pastori: Con queste società nacque l'addomesticamento degli animali, quindi l'uomo ebbe più controllo dei processi naturali. Poche erano le società che vivevano di solo allevamento. Molte praticano anche forme di coltivazione e altre praticano forme di baratto con società di coltivatori Alcuni tratti fondamentali di queste società:
  • domesticazione delle piante e degli animali
  • stanzialità
  • villaggio
  • proprietà comune
  • dimensione temporale legata alla natura
  • divisione sessuale del lavoro
  • rendita fondiaria
  • economia curtense
  • disuguaglianza
  • rinascita urbana economia monetaria e del mercato
  • corporazioni Gli elementi fondamentali sulle origini della società moderna Tappe
  1. Processi di trasformazione
  2. Avvento del capitalismo
  3. Cultura della modernità Introduzione Il passaggio dallo stato feudale (in cui dominava una dimensione localistica e uno stato perenne di guerra) allo stato assoluto si realizza attraverso un processo di unificazione territoriale e di pacificazione, che coincide con l'instaurazione del monopolio della violenza legittima nelle mani del sovrano. Il processo di unificazione/pacificazione di vaste aree territoriali fu accompagnato da una serie di momenti decisivi che determinarono la creazione di alcuni monopoli. SFERA POLITICA Militare Creazione di grandi eserciti formati da soldati e da un corpo di ufficiali selezionati, reclutati, equipaggiati e stipendiati dallo stato. Fiscale Il ruolo del funzionario cambia radicalmente: la sua retribuzione è posta a carico dell'erario, il suo operato viene sottratto all'arbitrio dei rapporti di natura personale per essere sottoposto alla regolamentazione di norme astratte che, almeno in linea di principio, si applicano indifferentemente a tutti coloro che vivono sul territorio stesso. Monetario Lo stato avoca a sè il diritto di battere moneta. Amministrazione della giustizia E' lo stato a garantire la protezione giuridica ed è il potere giudiziario che distribuisce ragioni e torti, premi e punizioni. SFERA ECONOMICA INTRO: L'emergere e l'affermarsi del capitalismo nella società moderna è il frutto di una serie di trasformazioni, in seno a diversi settori di attività economica:
  • agricoltura
  • artigianato
  • attività mercantile Agricoltura Fino al XVII secolo l'agricoltura è di tipo feudale, ossia è un'agricoltura estensiva, a basso livello di produttività e dove sono scarse le innovazioni produttive. Questo quadro di staticità si infrange allorquando si genera una crescente domanda di manufatti e derrate che si genera su un mercato in formazione di dimensioni internazionali. Parallelamente, per una serie di concause, comincia un processo di espulsione dei contadini dalla terra a cui corrisponde la nascita di una nuova classe di capitalisti agrari che, a differenza dei proprietari feudali, hanno tutto l'interesse introdurre innovazioni nella coltivazione nell'allevamento per aumentare la

produttività e quindi i profitti. Artigianato L'aumento della domanda di mercato di beni mette in crisi il sistema delle corporazioni. La stabilità di questo sistema richiedeva una condizione fondamentale: la domanda dei singoli beni fosse limitata. Allorquando questa diviene più vivace e vi è una più elevata richiesta di beni, di qualità più standardizzata, è abbastanza inevitabile che alcuni artigiani riescano ad accaparrarsi una quota maggiore di altri di questa domanda aggiuntiva. Lo spirito del capitalismo, fondato sull'intraprendenza, sulla concorrenza, sull'innovazione, comincia a fare breccia anche nel mondo tradizionale dell'artigianato. IL RUOLO DELLE ATTIVITA’ MERCANTILI Alcuni studiosi sono convinti che la formazione di un ceto di grandi mercanti e la creazione di un mercato di dimensioni mondiali sia il vero fattore di dissoluzione dei rapporti economici feudali. Altri, rifacendosi alle teorie di Marx, sostengono che di per sé le attività mercantili non sono incompatibili con un economia feudale. per i primi il fattore che Trascina con sé la crisi del mondo di produzione feudale e crea le basi del capitalismo si colloca nella sfera della circolazione dei beni, per i secondi invece non vi è passaggio al mondo di produzione capitalistico se non quando le trasformazioni avvengono nella sfera della produzione. non vi è dubbio che spesso il capitalismo mercantile ha creato le condizioni per il capitalismo industriale mentre in altri casi ciò non è avvenuto. La penisola italiana ad esempio ha visto uno sviluppo Mercantile molto precoce fin dai secoli XIV e XV. Eppure questo sviluppo non ha trascinato con sé un analogo sviluppo della produzione agricola e industriale. le merci che grandi mercanti trasportavano e vendevano in terre lontane venivano pur sempre prodotte con metodi tradizionali. I mercanti e banchieri che pure avevano accumulato grandi ricchezze ed erano in grado di prestare grandi somme di denaro non si trasformarono in imprenditori ed in capitalisti industriali. CAPITALISMO La nascita del capitalismo è innanzitutto l'opera di uomini nuovi, gli imprenditori, che provengono da strati e ceti diversi. Essi sono degli innovatori: nei prodotti, nelle tecniche di lavorazione e di gestione, nella raccolta di capitali, nei metodi di commercializzazione, nella ricerca di nuove materie prime e di nuovi mercati di sbocco. Il capitalismo speculativo dei banchieri e dei mercanti medievali non è ancora capitalistico, perché non produce un nuovo orientamento sistematico e razionale verso l'attività economica. MARX Marx inserisce il problema della nascita del capitalismo nell'ambito della sua concezione materialistica della storia: per capire una società bisogna innanzitutto rendersi conto di come in essa gli uomini provvedono a soddisfare i loro bisogni e quali rapporti si instaurano tra loro nella sfera della produzione. Ogni sistema economico (modo di produzione) è caratterizzato da una combinazione tra forme di divisione del lavoro e competenze tecniche (forze produttive) da un lato, e forme di proprietà e rapporti tra le classi (rapporti sociali di produzione) dall'altro. Vi sono periodi in cui si generano conflitti tra classi portatrici di interessi antagonistici. In queste fasi, un modo di produzione diviene instabile e si prepara la transizione al dominio del modo di produzione successivo. Il capitalismo è nato dalle contraddizioni interne al modo di produzione feudale. WEBER Weber ha formulato l'ipotesi che l'origine dello spirito del capitalismo non abbia solo fondamenti economici, ma anche etici. Lo spirito del capitalismo trae origine dagli effetti che ha prodotto, sul piano dell'agire economico, l'etica delle sette protestanti, influenzate dalle dottrine di Calvino e in particolare dal dogma delle predestinazione. Di fronte all'angoscia derivante dall'incertezza in merito al proprio destino eterno e all'imperscrutabilità dell'intenzione divina, ai credenti non resta che glorificare Dio attraverso una condotta

Gli studiosi sono soliti individuare diverse tipologie di azioni. azioni razionali rispetto allo scopo Ossia le azioni in cui chi agisce valutare razionalmente i mezzi rispetto agli scopi che si propone considera gli scopi in rapporto alle conseguenze che potrebbero derivarne paragona i diversi scopi possibili e i loro rapporti. Azioni razionali rispetto al valore ossia le azioni in cui chi agisce compie ciò che ritiene gli sia comandato dal dovere dalla dignità da un precetto religioso da una causa che reputa Giusta senza preoccuparsi delle conseguenze della sua azione. azioni determinate affettivamente si tratta pure di manifestazioni di gioia gratitudine vendetta affetto o di altro stato del sentire. azioni tradizionali che sono espressione di abitudini acquisite le reazioni abitudinarie a stimoli ricorrenti comportamenti che si ripetono senza interrogarsi su possibilità alternative e sul loro vero valore o senza porsi il problema di trovare altri modi per raggiungere gli stessi risultati. I GRUPPI SOCIALI il gruppo sociale è un insieme di persone, fra loro in interazione secondo schemi e relativamente stabili, le quali si definiscono membri del gruppo e sono definite come tali da altri. una categoria sociale come i giovani o gli immigrati non è un gruppo non lo è neppure una classe sociale. L'appartenenza ad una categoria o a una classe può però essere la base per la formazione di gruppi di vario genere indipendentemente dalla varietà degli scopi che i gruppi si pongono e dal fatto che abbiano le loro radici nella politica piuttosto che nella cultura o nell'economia. I caratteri dei gruppi cambiano con la loro dimensione la base della differenza si trova nel fatto che l'interazione può essere diretta oppure in parte diretta in parte indiretta Come si verifica Ad esempio in un'azienda. la presenza fisica consente la percezione diretta dell'altro permettendo di alternare parole gesti mimica del viso eccetera. Le informazioni sono scambiate a grande velocità e il discorso può essere subito adattato a seconda delle reazioni dell'interlocutore. con la crescita del gruppo diminuisce la possibilità di questa comunicazione e aumenta la comunicazione indiretta come gli ordini scritti o gli scambi di lettere. APPARTENENZA PROPRIETA’ Merton descrive quel che può accadere a chi non appartiene ad un gruppo e che potenzialmente potrebbe entrarne a far parte. le due variabili considerate sono l'atteggiamento nei confronti della non appartenenza e il possesso o meno dei requisiti di idoneità necessari per poter far parte del gruppo. Relativamente al primo aspetto un soggetto può potenzialmente aspirare all’appartenenza oppure essere contrario o indifferente rispetto a essa. i motivi di ciascuno di questi atteggiamenti possono essere di vario tipo: economici, valoriali, ideologici, eccetera… Per quel che riguarda invece il secondo aspetto un soggetto può essere strutturalmente incompatibile con il gruppo. Ad esempio se venisse richiesto di avere meno di una certa età essendo più anziani non si potrebbe accedere al gruppo a meno che non venissero fatte delle eccezioni. Vogliamo poi per assurdo il caso limite di un gruppo razzista ostile verso le persone di colore come il Cucus Clan difficilmente una persona di colore potrebbe aspirarne a farne parte. Sarebbe paradossale. Ma anche se volesse evidentemente non potrebbe mai essere accettato in quanto strutturalmente incompatibile con le deprecabili finalità e modalità comportamentali del gruppo. Cambiando completamente tipo di esempio si immagini il caso di un medico regolarmente iscritto all'ordine professionale che inizia a contestare quel che la comunità scientifica considera corretto. Ad esempio perché non è stata confermata scientificamente l'efficacia la prevalenza dei benefici rispetto ai costi o ai rischi da sostenere. Si pensi ad esempio alle vaccinazioni nel contempo propone di utilizzare rimedi che la comunità scientifica considera dei placebo se non addirittura più vicini alla magia che la scienza. Chiaramente quel medico potrà essere estromesso dal gruppo professionale di medici e iniziare a praticare altre attività e mestieri. Il possesso dei requisiti richiesti per l'appartenenza una volta entrati non vale per sempre perché le caratteristiche di idoneità possono anche essere perdute. D'altra parte chi non è oggi idoneo per entrare in un gruppo ad esempio un aspirante giornalista pubblicista che non ho ancora scritto abbastanza può diventarlo successivamente una volta che avrà soddisfatto i requisiti richiesti relativi al numero di pubblicazioni per esempio. RUOLO

il termine ruolo è usato per indicare l'insieme dei comportamenti che ci si aspettano civicamente in un gruppo da una persona che fa parte dello stesso gruppo. Il contenuto di queste ruoli cambia da cultura a cultura ma resta il fatto che per esempio nella famiglia è individuabile un insieme di ruoli tipici. Specifico è detto un ruolo che riguarda l'insieme di comportamenti illimitati e precisati. Diffuso invece è un ruolo in cui i comportamenti attesi sono un insieme più ampio o meno definito diffuso è il ruolo di madre specifico quello di operaio specializzato. un individuo può avere diversi ruoli figlio. operaio. iscritto a un partito o un'associazione. TIPOLOGIE DI GRUPPO una distinzione rilevante è la distinzione fra gruppi primari e gruppi secondari. i primi sono di piccole dimensioni a ruoli diffusi con contenuti affettivi e molto personalizzati. nella famiglia ad esempio non solo il contenuto dei ruoli È diffuso ma ci si aspetta di essere trattati con amore pazienza comprensione. mentre caratteri dei secondari sono opposti più grandi dimensioni ruoli specifici relazioni più fredde e spersonalizzate come nel caso tipico di un'azienda. In esso la persona tende ad essere ridotta al suo ruolo. quest'ultimo è uno schema di comportamento che si impara e poi si tende a seguire. i criteri di appartenenza a un gruppo possono essere più o meno chiari e definiti. i gruppi formali prevedono regole specifiche sui requisiti, procedure di ammissioni e comportamenti da tenere per continuare a far parte del gruppo. questi criteri sono invece taciti nei gruppi informali. Viene poi chiamato gruppo di riferimento per una persona un gruppo al quale questa non partecipa ma del quale condivide i fini e sente di poter facilmente accettare le regole. se si considerano i gruppi in relazione ai diversi ruoli è possibile distinguerli a seconda che impegnino il comportamento di tutti o quasi i ruoli di un individuo o che riguardino uno o pochi ruoli. i primi sono detti i gruppi totalitari ad esempio il carcere i secondi sono detti i gruppi segmentali l'esempio la scuola. RAPPRESENTAZIONE DI SE secondo goffman nell'interazione ciascuna è impegnato in una rappresentazione di se l'interazione come un gioco che si svolge su una scena dove gli attori la compagnia cercano di controllare le vere che gli altri il pubblico si fanno di loro per presentarsi nella miglior luce possibile in un modo che sia credibile. esse agiscono nella ribalta e nel retroscena e recitano ruoli che possono essere tra loro incongruenti. nell'interazione anche un semplice incontro per strada per esempio esistono regole di etichetta e rituali. CAPITALE SOCIALE Coleman definisce il concetto di capitale sociale come il patrimonio di relazioni di cui dispone una persona e che questa può dunque impiegare per i suoi scopi. Ciò ci permette di capire il problema complesso dell'organizzazione sociale. I GRUPPI ORGANIZZATI Vediamo adesso la differenza tra organizzazioni e associazioni. le organizzazioni sono le risorse umane materiali e immateriali coordinati per raggiungere alcuni limitati scopi perseguiti facendo riferimento a norme sociali formali e informali a regolamenti e procedure e in cui la partecipazione dei soggetti è prevalentemente strumentale. Infatti anche le organizzazioni come ad esempio quelle temporanee oltre all'implementazione di grandi eventi sportivi possono avvalersi di personale volontario Non remunerato in denaro. Le associazioni sono forme di aggregazione sociale che sono espressione della società civile ovvero del tessuto connettivo tra la sfera privata e la sfera più istituzionalizzata della vita sociale e in cui la partecipazione dei soggetti è prevalentemente volontaria e gratuita. Infatti anche le associazioni come ad esempio il Telefono Azzurro utilizzano lavoratori che prestano la propria opera anche e soprattutto per ottenere una remunerazione economica. per Max Weber la forma moderna di organizzazione è la burocrazia basata su principi universalistici e di razionalità. i caratteri distintivi della burocrazia sono: una divisione stabile e specializzata di compiti una struttura gerarchica con una catena di comando ben definita una competenza specializzata per ogni posizione una remunerazione denaro per le prestazioni effettuate. BUROCRAZIA

narrazioni e si assiste a un processo di presentificazione. Uno dei caratteri dei valori è il differimento. Presentificazione dell'orizzonte, di realizzazione dei valori in cui ogni individuo cerca di realizzare il proprio ideale di vita buona nel qui e ora o almeno nell'arco della propria stessa esistenza. NORME SOCIALI Le norme sociali sono uno strumento che rende prevedibile il comportamento altrui entro il numero limitato di alternative. Le norme sociali sono tali in quanto i comportamenti che da esse si scostano incontrano invariabilmente qualche forma di sanzione. In ogni società la conformità alle norme viene mantenuta attraverso l'uso o la minaccia di sanzioni. NORMA E VALORE Le norme sono mezzi che prescrivono o vietano dei comportamenti in vista di qualche fine o valore. in poche parole possiamo intendere le norme come delle obbligazioni. I valori sono invece guide capaci di orientare i comportamenti nell'ambito consentito dalle norme. SANZIONI Se non si rispetta una norma si incombe in una forma di sanzione. Le sanzioni possono assumere le forme più diverse che vanno dalla disapprovazione sociale che si esprime fino alla pena capitale. Bisogna però distinguere diversi tipi di sanzioni. queste possono essere positive cioè ricompensano chi rispetta la norma, negative quelli che puniscono chi non rispetta la norma, formali che sono comminate da organi specializzati ai quali è stato affidato il compito di assicurare il rispetto delle norme. Le norme possono poi essere anche informali cioè quelle spontanee provenienti dai familiari in questo caso la severità delle sanzioni dipende dalla gravità delle infrazioni commesse ma possono essere anche esterne ossia una sanzione che ci viene attribuito da altri ad esempio una multa per essere passati con il rosso. Ci sono poi anche le sanzioni interne ossia il senso di colpa, di disagio, che ci viene se violiamo una norma ad esempio il senso di colpa per essere passati con il rosso. queste sanzioni interne sono possibili solo grazie al tribunale interno che c'è dentro ognuno di noi ossia il tribunale che giudica le nostre azioni e ci fa sentire in colpa quando deviamo una norma sociale. Tutto questo a sua volta è possibile grazie all’ interiorizzazione delle norme ossia al processo con le quali l'individuo si fa proprio delle norme sociali. Quindi più una norma sociale viene interiorizzata dalla società meno ci sarà bisogno delle sanzioni esterne per quella norma. NORME GIURIDICHE Le norme giuridiche ossia le leggi sono emanate dall'autorità che ha il potere legislativo. Presuppongono un apparato per la loro applicazione il potere giudiziario e uno per l'amministrazione delle sanzioni da esse previste, istituzioni penali. Le norme implicite come il galateo o le buone maniere sono quell'insieme di norme e regole di comportamento che seguiamo quotidianamente e che diamo per scontate. I codici deontologici o codice d'onore sono norme che valgono soltanto per gli appartenenti a determinati gruppi sociali e regola i rapporti sia all'interno del gruppo sia con soggetti esterni. DIFETTO DI NORME Anche se in genere gli individui nella maggior parte delle situazioni sanno che cosa è vietato e che cosa è permesso fare, sanno cioè quali sono i vincoli che le norme sociali pongono al loro agire, non è frequente che si verifichino situazioni nelle quali o vi è un eccesso di norme in questo caso si fa ricorso agli esperti o vi sono norme contraddittorie per cui la stessa azione è nello stesso tempo prescritta dalla norma e vietata da un'altra in questo caso si pone il problema del dilemma etico. Un terzo caso è quando vi è una carenza di norme e quindi l'azione non trova chiari punti di riferimento normativo, si parla in questo caso di anomia. ISTITUZIONI Nelle scienze sociali per istituzioni si intendono modelli di comportamento che in una determinata società sono fondati sui valori e dotati di Cogenza normativa se per organizzazione si intende un insieme coordinato di risorse umane e materiali per istituzione si intende l'impianto di regole che rende possibile tale coordinazione. GRADI DI ISTITUZIONALIZZAZIONE

Le varie istituzioni si possono ordinare lungo un continuum a seconda del grado di istituzionalizzazione raggiunto. il grado di istituzionalizzazione di un sistema di regole dipende da diversi fattori: dalle forme flessibili o rigide, del controllo sociale, che ne garantiscono l'osservanza, dal grado di informazione in merito alla loro esistenza che ne hanno gli attori coinvolti dal grado di accettazione di tali regole da parte della società nel suo complesso dal tipo e dall'intensità delle sanzioni che prendono la conformità o puniscono una trasgressione dal grado di interiorizzazione nei codici morali individuali dal grado in cui le norme vengono di fatto osservate oppure no. IDENTITA’ E SOCIALIZZAZIONE SISTEMA SOCIALE Secondo Parsons ogni sistema sociale per esistere deve soddisfare 4 requisiti fondamentali. deve innanzitutto formulare dei fini, cioè la funzione politica deve adattare i mezzi ai fini cioè la funzione economica; deve regolare le transazioni tra le sue parti, cioè la funzione normativa deve mantenere nel tempo i propri orientamenti di fondo, cioè la funzione della riproduzione biologica e culturale. Alle varie funzioni corrispondono istituzioni diverse anche se molte istituzioni svolgono una pluralità di funzioni. PATRIMONIO CULTURALE E SOCIALE Si parla di patrimonio culturale come l'insieme dei valori delle norme, degli atteggiamenti delle conoscenze delle capacità e dei linguaggi che consentono alla società di esistere, di adattarsi all'ambiente esterno e di modificare a sua volta se stessa, il suo ambiente. la socializzazione si può invece definire come il processo mediante il quale i nuovi nati diventano membri della società e acquisiscono progressivamente il patrimonio culturale delle società di appartenenza. SOCIALIZZAZIONE la socializzazione primaria è l'insieme dei processi volti ad assicurare all'individuo la formazione delle competenze sociali di base. Essa avviene durante i primi anni di vita fino al raggiungimento dell'età scolare. la socializzazione secondaria è invece l'insieme dei processi di formazione delle competenze specifiche richieste dall'esercizio dei vari ruoli sociali. si svolge dall'età scolare per tutto il corso della vita. le competenze sociali specifiche sono invece quelle che consentono agli individui di svolgere ruoli particolari e comportano la capacità di usare linguaggi e di disporre di conoscenze condivise soltanto da coloro che sono stati coinvolti nell'esercizio di tali ruoli. AGENZIE DI SOCIALIZZAZIONE le principali agenzie di socializzazione sono: la famiglia coinvolta nella socializzazione primaria ossia nello sviluppo dell'identità. la scuola coinvolta nella socializzazione secondaria con rapporto e norme impersonali e oggettivi. il lavoro coinvolto nella formazione professionale, il gruppo dei pari dove si esplicano rapporti simmetrici assenza di autorità e di subordinazione. E infine i media che impongono una formazione di atteggiamenti opinioni e comportamenti relativi alle più diverse sfere di attività che possono rafforzare o indebolire l'efficacia dell' azione degli altri agenti di socializzazione. DIFFICOLTA’ DI SOCIALIZZAZIONE la socializzazione È un processo continuo e tutt'altro che lineare. non solo non vi è coerenza tra i vari genti che concorrono alla socializzazione dell'individuo ma l'azione di ognuno di essi può non essere e in genere non è internamente coerente. In questo quadro l' individuo è agente attivo della propria socializzazione. Infatti egli sceglie nell'ampia gamma di opportunità di socializzazione e deve farsi carico di gestire l'inevitabile conflitto che in una società altamente differenziata si produce tra le varie agenzie di socializzazione. FORMAZIONE DELL’IDENTITA’ Si possono distinguere due componenti del processo di formazione dell'identità: La prima la componente di identificazione cui il soggetto fa riferimento alle figure rispetto alle quali si sente uguale o simile e con le quali condivide determinate caratteri. l'identificazione conduce alla formazione del senso di appartenenza a una entità collettiva definita come noi. la seconda componente quella di individuazione in cui il soggetto fa riferimento alle caratteristiche che lo distinguono dagli altri sia dagli altri gruppi ai quali non appartiene sia

contratto si verifica nella società americana che prescrive a tutti il raggiungimento del successo economico attraverso il lavoro, distruzione ed onesta ma di fatto le persone delle classi sociali svantaggiate non ci riescono per adattarsi a questa situazione gli individui possono scegliere tra cinque diverse forme di comportamento: la conformità che consiste nell'accettazione delle mete culturali e dei mezzi per raggiungere l'innovazione cioè la strada scelta da coloro che rubano imbrogliano gli altri cioè da chi aderisce alle mete ma rifiuta i mezzi normativamente prescritti. Il ritualismo che è il modo di adattamento di chi abbandona le mete ma resta attaccato alle norme sui mezzi. la rinuncia sia ai fini che ai mezzi come ad esempio i mendicanti, i tossicodipendenti, gli etilisti, la ribellione che consiste nel rifiuto sia delle mete che dei mezzi e della loro sostituzione con altre mete ed altri mezzi. Come si può vedere dalla tabella merton Individua 5 possibili reazioni alla tensione fra mete culturali e mezzi istituzionalizzati che sviluppa attraverso la loro accettazione il loro rifiuto o il rifiuto di mete o mezzi dominanti e la sostituzione con nuove mete e nuovi mezzi. TEORIA DEL CONTROLLO SOCIALE La teoria del controllo sociale si basa sull'idea che le persone generalmente si comportano in maniera conforme alle norme perché esistono dei meccanismi di controllo sociale che interdicono un azione deviante tali meccanismi di controllo possono essere esterni in cui la sorveglianza è esercitata dagli altri interni e diretti passati sull'imbarazzo e sulla vergogna che prova chi trasferisce interni indiretti basata sul legame a figura autorevole di riferimento. TIPI DI COSTO colui che trasgredisce la legge va incontro a vari tipi di costo: costo esterno pubblico dato dalle sanzioni legali inflitte dallo Stato e dalle conseguenze negative che queste hanno sulla reputazione sociale. Costi esterni e privati cosiddetti costi di attaccamento che derivano dalle sanzioni informali degli altri significativi dalle loro critiche dalla loro condanna. costi interni che nascono dalla coscienza dalle norme interiorizzate e che fa provare al trasgressore sensi di colpa e di vergogna. SCIENZA E TECNICA la sociologi è una scienza come tutte le scienze essa è una istituzione sociale integrata ad altre istituzioni sociali e gli scienziati che se ne occupano non sono i depositari di verità assolute ma procedono per tentativi ed errori. le scoperte che fanno e le verità che accettano restano sempre provvisorie. in quanto impresa umana La scienza può legittimamente diventare oggetto di studio della sociologia. CUMULATIVITÀ E COMUNITÀ SCIENTIFICA in ambito scientifico è importante definire i concetti di cumulatività e comunità scientifiche. Si parla di cumulatività riferendosi al fatto che ogni ipotesi empiricamente verificata porta il suo contributo mattone dopo mattone alla costruzione dell'edificio della Conoscenza scientifica. le comunità scientifiche rappresentano invece la garanzia dell'Autonomia della scienza in quanto formulano e garantiscono l'applicazione di principi normativi specifici al campo scientifico alle quali i singoli scienziati rispondono della corretta applicazione delle procedure di ricerca. CONTINUITÀ E ROTTURA Per Merton lo sviluppo della conoscenza è visto come essenzialmente cumulativo è tutto interno alle singole discipline. questi assunti sono messi radicalmente in discussione da Thomas Kuhn che parte dall'assunto che nello sviluppo di ogni scienza ci sono delle fasi. Queste sono dette di continuità e rottura della continuità. con continuità ci si riferisce alla scienza normale come processo cumulativo della conoscenza in cui lo scienziato svolge il suo lavoro sulla base di un paradigma scientifico riconosciuto e accettato da una comunità scientifica. Con rottura ci si riferisce invece alle rivoluzioni scientifiche basate su percorsi accidentati della conoscenza e qui emergono anomalie e contraddizioni in seno a un paradigma scientifico che porta allo sviluppo di un paradigma alternativo che spiega e risponde alle anomalie di quel

vecchio paradigma non sapeva dar conto a questo segue l'accettazione del nuovo paradigma ed una nuova fase di scienza normale. SCIENZA E MONDO LAICO Nonostante lo sviluppo e il successo della Scienza la distanza tra scienziati ed esperti da un lato e laici dall'altro sembra non essersi Colmata. ciò è dovuto alla forte istituzionalizzazione dell'attività scientifica, all'estrema specializzazione allo sviluppo dei linguaggi da cui traducibilità nel linguaggio comune diventa sempre più Ardua alla divergenza di opinioni e valutazioni di cui gli stessi esperti sono portatori al ruolo dei media. LA RELIGIONE La Religione si può considerare una credenza o un insieme di credenze relative all'esistenza di una realtà ultrasensibile ultraterrena e soprannaturale. Per credenza si intende un giudizio sulla realtà che si fonda su un atto di fede tali credenze religiose postulano l'esistenza di una sfera della realtà trascendente rispetto alla sfera delle realtà percepibile. questa sfera della realtà trascendente in molte religioni primitive è formata da divinità che rappresentano fenomeni oppure da divinità delle anime dei defunti. Quindi abbiamo due sfere distinte la sfera del Sacro e la sfera del profano cioè di tutto quello che non viene considerato sacro. si può dire che le varie forme di religioni si differenziano tra loro a seconda del modo in cui è articolato il legame tra le due sfere. è importante distinguere la magia dalla religione. la magia si differenzia dalla religione per il diverso rapporto che si instaura tra il sacro e il profano. Le pratiche rituali servono per influenzare gli spiriti e le forze occulte. Mentre nella religione il fine è quello di consentire agli uomini di accedere alla sfera del sacro attraverso pratiche mistiche. CONDIZIONE UMANA la religione nelle sue varie forme deriva da due esperienze tipiche della condizione umana. La prima è l'esperienza del limite in cui gli esseri umani sono dotati di una consapevolezza che sembra specifica della loro Specie ossia sanno di dover morire. essi vivono nella certezza che la loro vita ha avuto un inizio e avrà una fine un limite. La seconda è l'esperienza del caso in cui l'uomo si confronta costantemente con il limite della sua capacità di dare una spiegazione ad eventi naturali sociali e individuali che interferiscono con la sua esistenza. le nostre spiegazioni rimangono sempre parziali e provvisorie non siamo in grado di risalire alle casse ultime del divenire e di condurre l'infinita varietà dei fenomeni una spiegazione unitaria ed esaustiva. INTRODUZIONE Le religioni non sono soltanto sistemi di idee. le idee per diventare socialmente operanti hanno bisogno di uomini che agiscono nell'ambito di gruppi più o meno organizzato più o meno istituzionalizzato. alcune forme tipiche di organizzazione religiosa almeno nell'ambito della tradizione ebraico-cristiana sono i movimenti religiosi le chiese gli ordini monastici le sette. MOVIMENTI RELIGIOSI Il movimento religioso è la forma più fluida di organizzazione religiosa e compare quando maturano le condizioni per una rottura delle credenze religiose tradizionali. All'origine del movimento vi è una profezia e un profeta, che rivela agli uomini la parola e la volontà di dio. I membri di un movimento religioso passano attraverso l'esperienza della conversione. CHIESE Il movimento si trasforma in chiesa attraverso un processo di istituzionalizzazione delle credenze e delle pratiche religiose. Le credenze vanno sistematizzate in un corpo organico di dottrina e codificate in un testo scritto. Le pratiche religiose assumono un carattere di universalità, stabilità e astrattezza e nel loro insieme vengono a costituire una liturgia alla quale presiede un corpo di specialisti organizzato gerarchicamente Ordini monastici Gli ordini monastici rappresentano un tipo di comunità religiosa separata dalla massa dei fedeli di una chiesa; a essi si appartiene per scelta di dedizione a un ideale di perfezione di vita religiosa.

corso del proprio ciclo di vita in un settore organizzativo o nell'altro eccetera allo scopo di verificare i cambiamenti nel corso del tempo o differenze nello spazio organizzativo. FORZE MILITARI TRADIZIONALI E FORZE MILITARI PSO Osserviamo un confronto tra le caratteristiche delle Forze Armate impegnate ad assolvere compiti di tradizionali fondamentalmente di tipo bellico oppure nelle missioni di PSO per ciascuna delle variabili indicate vengono segnalate le rispettive caratteristiche di forza armata storicamente prevalevano i primi e attualmente i secondi. Tuttavia le due anime organizzative possono convivere ed essere attivate determinando diversi profili organizzativi a seconda del tipo di attività da svolgere. MODELLI IN LETTERATURA MATERIALISTI E POSTMATERIALISTI Inglehart afferma che è possibile suddividere l'insieme dei valori in due grandi famiglie: valori materialisti incentrati sul conseguimento di beni materiali e sulla sicurezza propri della generazione del secondo dopoguerra valori post materialisti incentrati sul senso di appartenenza sul soddisfacimento intellettuale del estetico sulla libertà di scelta sull'autorealizzazione propri a partire dalla generazione giovanile degli anni 70. MODELLI ISTITUZIONALE ED OCCUPAZIONALE In questa slide è possibile osservare un confronto tra i modelli istituzionali e occupazionali delle Forze Armate tale modello denominato di moskos si riferisce alla realtà statunitense, soprattutto nella fase finale della guerra fredda in modo essenziale nel profilo motivazionale sia un militare che si identifica con l'organizzazione e ne considera gli scopi come propri. gli intenti del membro organizzativo gli l'organizzazione coincidono nel caso di orientamento motivazionale di tipo occupazionale la partecipazione strumentale e l'individuo si esprime trova gratificazione soprattutto all'esterno dell'organizzazione. Anche in questo caso è preferibile considerare i due profili, non in chiave dicotomica, bensì come gli estremi di un continuum. Ovvero come due aspetti che di norma vivono nel profilo motivazionale di ogni militare e vedono di volta in volta a prevalere l'uno o l'altro in modo netto o lieve. MODELLO TRIPARTITICO VALORIALE E MOTIVAZIONALE Battistelli alla fine degli anni 90 concilia i contributi di inglehart e moskos ideando modello tripartito di classificazione valoriale e motivazionale dei militari italiani nel quale vengono tracciati i profili dei militari paleo moderni moderni e post moderni. Di ciascuno di essi vengono descritte le caratteristiche definendoli in termini di orientamento materialista oppure legato ad aspetti in materiali e in relazione all'essere eterocentrati centrati su se stessi. Occorre precisare che questa classificazione non riguarda militari del passato e del presente ma è servita a classificare i militari italiani della stessa epoca storica che hanno partecipato alle missioni in Albania Somalia e Bosnia negli anni 90. PERCEZIONE DEI MILITARI SULLE DONNE SOLDATO Battistelli propone una classificazione degli orientamenti verso la prospettiva dell'ingresso delle donne nelle forze armate palesate dai militari che hanno partecipato alle missioni italiane in Albania Somalia e Bosnia negli anni 90. i 6 profili descritti vengono definiti incrociando due variabili la concezione della donna in generale positiva negativa o neutra e l'orientamento verso l'ingresso delle donne nelle forze armate positivo o negativo. si tratta di un esempio utile anche per capire il grande cambiamento vissuto dalle forze armate italiane negli ultimi vent'anni. SICUREZZA E INSICUREZZA il concetto di sicurezza è tipicamente polisemico e pluridimensionale. la sicurezza secondo la nota distinzione proposta da Bauman può rimandare ad un'accezione esistenziale Security , di condizioni di certezza certainly o di condizioni di vita personale di assoluta tranquillità Safety. Ceri distingue in la sicurezza negativa ovvero la sicurezza da la non vulnerabilità e la sicurezza positiva vale a dire la sicurezza di la sicurezza come riconoscimento. CONCETTO DI SICUREZZA

L'opposto dicotomico della sicurezza l'insicurezza è riconducibile a concetti solo apparentemente analoghi, quali pericolo rischio e minaccia. L’ insicurezza percepita e vissuta è naturalmente limitata al percorso biografico che per molti ancora oggi è in buona sostanza locale seppur non sempre in senso strettamente territoriale. Se è possibile individuare un tempo e uno spazio che rappresentino la classica espressione del sentimento di insicurezza. Allora non può che consistere nel presente locale si tratta di un contesto tipicamente situazionale. Gottfredson e Hirshi (1990) distinguono tra crime e criminality. Si tratta di una distinzione fondamentale, perché consente di andare oltre le letture deterministiche di matrice psico-sociale sulle cause alla base degli atti criminali CRIME E CRIMINALITY Crime Il crime consiste nel reato in senso stretto. È un evento che presuppone condizioni adeguate alla sua attuazione (l'occasione, l'obiettivo attaccabile, le risorse per colpire). Può darsi il caso di reati commessi da soggetti non aventi una autentica forte propensione a delinquere. Costoro possono essere sopraffatti dal contesto eccezionalmente vantaggioso (in un bilancio dei costi e dei benefici, soprattutto immediati o a breve termine) per una azione illegale Criminality La criminality è una caratteristica personale. È la tendenza a delinquere, una condizione, se non necessaria, senz'altro "favorevole", ma non sufficiente, affinché venga violata la legge. Peraltro, può trattarsi di una caratteristica acquisita, anziché ontologica. Una volta che ci si è razionalmente calati nei ruoli criminali o che è stata definita la propria mission criminale (di gruppo o organizzativa), diventa naturale delinquere, a causa di una sorta di predisposizione costruita. LE CONTROCULTURE DELL’INSICUREZZA Anche le pratiche devianti presuppongono risorse e un'ideologia di riferimento contro culturale per giustificare a se stessi ai soggetti a cui è legato gli atti che compie. Quanto più la cultura della sicurezza si contraddistingue per valori e stereotipi fortemente condivisi e che si palesano in comportamenti responsabili competenti ed organici tantomeno le controculture dell'insicurezza avranno Possibilità di successo. Chi le attiva deve sapersi difendere dagli altri in particolar modo dai membri del sistema della sicurezza e della Giustizia Inoltre è spesso chiamata a relazionarsi positivamente in chiave stabilmente o d'occasionalmente collaborativa di connivenza tolleranza o ignoranza con altri soggetti devianti o che non si pongono in rapporto conflittuale con essi. Anche la devianza necessita di cultura ed organizzazione eccezionalmente adocraticamente o in modo consolidato, chi le pratica finisce con il creare accedere o fruire di forme di organizzazione sociale talvolta del tutto talvolta in parte devianti. DEVIANZA MODALITÀ RELAZIONALI E ORGANIZZATIVE DELLA DEVIANZA Con Luckenbill è possibile distinguere quattro principali modalità relazionali e organizzative della devianza. la frequentazione reciproca, l'associazione per atti devianti In altri termini a delinquere. Un elaborata divisione del Lavoro, un'organizzazione sociale estesa nello spazio nel tempo. in assenza di tali modalità il deviante si connoterà come solitario. Altrimenti assumerà il carattere di collega nel caso della semplice frequentazione al di fuori dei luoghi e dei momenti in cui si commettono gli atti devianti. di Pari nei rapporti con i soci ovvero di membro di una squadra in presenza di una puntuale divisione del Lavoro seppur tendenzialmente limitata nello spazio e nel tempo. O di appartenente ad un organizzazione formale, se i rapporti sono maturati in un contesto dalla dimensione spazio-temporale estesa. I colleghi sono espressione di una controcultura deviante, in quanto tali sono stati socializzati ai valori alle conoscenze ai vocabolari alle forme di comunicazione non verbale alle norme alle procedure di comportamento deviante. A loro volta essi in modo cruciale o marginale svolgono spesso il ruolo di agenti di trasmissione della specifica cultura o subcultura deviante d'appartenenza. coloro i quali fanno parte di

privata, ma anche in un ufficio. Non prendiamo sul serio le esercitazioni per fronteggiare le possibili emergenze cittadine, nei luoghi di lavoro o di studio o in altri spazi pubblici. Forse addirittura per scaramanzia, piuttosto che per leggerezza, non ipotizziamo nemmeno simulazioni di emergenze domestiche più o meno gravi. Al massimo, nel caso di figure genitoriali tutt'altro che modali, lo si fa nell'ambito dell'educazione dei propri figli. Nessuno allaccia la cintura di sicurezza di cui sono dotate le autolinee extra-urbane e così via. L'elenco di simili sintomi italiani di scarsa cultura della sicurezza potrebbe proseguire quasi all'infinito La sintomatologia va collocata totalmente in questa direzione critica? No. Crescita cultura della sicurezza Come vanno letti i miglioramenti nella sicurezza stradale, la riduzione del tabagismo e le sempre più frequenti richieste di tutela della salute e dell'ambiente e cosi via? Si tratta evidentemente di indicatori di una cultura della sicurezza che, almeno in alcuni ambiti, sta crescendo, cosi come le domande di sicurezza corrispondenti. Si tratta di una circostanza cruciale ai fini della presente riflessione e che consente di proporre l'interpretazione seguente. Se la cultura della sicurezza è sufficientemente diffusa, non ne esaurisce mai la domanda. Essa, infatti, tenderà a spostarsi continuamente da un'area (ormai relativamente garantita) a un'altra (emergente o riscoperta per l'occasione). Bisogno di sicurezza Utilizzando una terminologia diversa da quella tipicamente economica, composta essenzialmente da domande e offerte, si potrebbe affermare non solo che il bisogno di sicurezza per sua natura non si presta mai a una piena soddisfazione, ma anche che la gamma dei bisogni di sicurezza tende ad allargarsi costantemente in un'epoca, come quella contemporanea, in cui ai valori post-materialisti tende ad affiancarsi una serie di valori che potrebbero essere definiti come neo-materialisti. Con quest'ultimo concetto si fa espressamente riferimento alle nuove insicurezze di carattere materiale (economiche, per la salute propria e dei familiari) di una cittadinanza più consapevole della propria ricorrente condizione di precarietà (legata al lavoro, all'ambiente e via dicendo) e alla relativa esigenza di superarle. Peraltro, non è da escludere che le richieste di messa in sicurezza seguano itinerari modali, solo in parte legati a rischi emergenti o relativamente più problematici di altri. Sviluppo culturale La cultura della sicurezza si esprime innanzitutto nella capacità di individuare i tempi e gli spazi dell'insicurezza. Si cerca di individuare le fonti di rischio, per poi contrastarle. La percezione di insicurezza crescente, a fronte di accadimenti in buona sostanza costanti, secondo la riflessione che si è fin qui cercato di sviluppare, non è quindi necessariamente sinonimo di irrazionalità. Al contrario, essa può stare a testimoniare l'inizio di uno sviluppo culturale. Con questo non si vuole negare l'esistenza di elementi irrazionali nel vissuto della sicurezza dei cittadini, ma si cerca di introdurre nuovi aspetti nell'analisi, legati alla succitata dimensione culturale, nonché alla considerazione, ad esempio, dalla qualità, oltre che dalla quantità, espressa dai dati disponibili. Sensazione di insicurezza Se il numero di atti criminali classificati non varia per numero, significa che essi non sono mutati per nulla? La risposta non può che essere negativa. Possono mutare, infatti, le modalità, il tipo di soggetti colpiti, i luoghi e i tempi del crimine, eccetera. Sia nel caso in cui le vittime siano soggetti deboli e strutturalmente insicuri, sia che si tratti di persone assolutamente disabituate a subire attacchi alla propria sicurezza, potranno ugualmente sviluppare crescenti sentimenti di insicurezza. Essi, complessivamente, non potranno essere in alcun modo compensati da una oggettiva maggiore sicurezza di altri individui. Inoltre, a loro volta, questi ultimi (ora più protetti o, comunque, relativamente meno colpiti), in modo verosimile, impiegheranno molto tempo per abituarsi alla nuova condizione di maggiore sicurezza e a percepirla razionalmente, in modo oggettivo.

INSICUREZZA URBANA

In una ricerca di alcuni anni fa svolta Cittalia fondazione Anci ricerche venivano descritte alla luce degli esiti degli Studi effettuati alcune dimensioni del fenomeno dell’ insicurezza urbana. In realtà il terzo fattore andrebbe più correttamente inteso come relazioni interculturali, non necessariamente legate alla etnia, ma anche ad altri aspetti di carattere culturale nazionale di genere religioso politico e ideologico eccetera per ciascuna dimensione vengono proposte definizioni, specificate modalità di emergenza dell'insicurezza e relativa azioni volte a contrastarla ripristinando condizioni di sicurezza. FASI SICUREZZA URBANA Focalizzando l'attenzione sul caso italiano secondo la periodizzazione composta da Sermini. La questione della sicurezza urbana e delle relative politiche si afferma in modo dirompente dai primi anni 90. Gli addetti ai lavori tendono ad individuare tre fasi fondamentali, quella della sensibilizzazione durante i primi anni 90 quella dello sviluppo nel corso della seconda metà degli anni 90 e quella del consolidamento tuttora in corso in buona sostanza viene delineato un percorso di apprendimento che da individuale ed empirico si trasforma progressivamente in autentico apprendimento di sistema, almeno per quel che ne attiene alla sfera istituzionale nel contempo la domanda sociale di sicurezza proveniente dai cittadini in corrispondenza del crescente ampliamento delle responsabilità e delle competenze è stata indirizzata a livello sempre più decentrato. Tanto è vero che attualmente essa viene rivolta soprattutto verso gli amministratori locali e in particolare nei riguardi dei sindaci. POSIZIONI PROGRESSISTE E CONSERVATRICI Le prime tendono a giustificare socialmente chi crea insicurezza in nome di una corresponsabilità riconducibile all'intera società e quindi a tutti i suoi membri seppur con maggior contributo negativo causato da alcuni soggetti ovvero da coloro che costituiscono il suo ambiente sociale più prossimo. le seconde più attenta al singolo enfatizza la responsabilità individuali e indirettamente in modo complementare consentono ai più di sentirsi Estranei a ogni possibile attribuzione di piccole o grandi colpe relativamente agli attacchi alla sicurezza perpetrati da altri. questi ultimi Invece spesso finiscono con l'essere considerati come i propri nemici focali attraverso fenomeni di stereotipizzazione riguardanti minoranza ostili o stati canaglia le prime ragionano sul Medio o sul lungo periodo e propongono interventi coerenti con Tale caratterizzazione. Le seconde sono quasi totalmente concentrate sul breve o sul brevissimo termine, ovvero su ciò che avviene nelle immediate vicinanze spazio-temporali. le prime tendono a considerare principalmente le cause le seconde gli effetti immediati. Le prime sono analitiche e così come girano lo sguardo all'indietro riuscendo a collegare eventi apparentemente distanti immaginano , progettano e attuano politiche a lunga gittata temporale di cui risulta particolarmente difficoltosa una puntuale valutazione dell'efficacia. Le seconde sono operative a tutto tondo esigono esami decisioni e risposte istantanee. LE POLITICHE DI ORDINE PUBBLICO Le politiche di ordine pubblico secondo la lettura prevalente tra gli addetti ai lavori sembrerebbero rivolgersi soprattutto alla sfera emozionale dei cittadini e riguardare richiamando i tipi di agenda politica delineati a Giannelli in special modo gli allarmi mediatici di problemi e soluzioni conflittuali e le emergenze. Le politiche preventive sempre secondo l'opinione più ricorrente tra gli addetti ai lavori sembrerebbero, invece costituire risposte rivolte alla sfera relazionale cognitiva e valutativa del pubblico urbano Nazionale o sovranazionale che sia e prefiggersi il conseguimento di scopi è lunga gittata temporale. Quali problemi strutturali risolvibile essenzialmente soltanto attraverso cambiamenti di carattere culturale. In effetti tale approccio potrebbe essere letto criticamente richiamando uno degli elementi di debolezza della cultura politica italiana descritti da Ferrara. Riassumibile, nell'espressione ai posteri l'ardua sentenza. L'agire politico che si prefigge il conseguimento di scopi di lungo periodo, infatti sottrae decisori e gli attori delle politiche pubbliche a giudizio dei contemporanei attraverso il rinvio a quello delle generazioni future di fatto li deresponsabilizza in merito ai singoli atti facendo prevalere una logica di insieme, ovvero di valutazione complessiva del proprio operato.