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Analisi Costi e Configurazione Centri Costo: Sistemi Tradizionali e Metodologie Avanzate, Summaries of Economics

L'evoluzione della contabilità analitica tradizionale verso metodologie più sofisticate come l'Activity Based Costing (ABC). la critica verso i centri di costo tradizionali, la distinzione tra costi diretti e indiretti, l'attribuzione dei costi alle attività e ai prodotti, e la localizzazione e imputazione dei costi elementari indiretti. Viene inoltre presentato il concetto di centri di costo e la loro classificazione in base a due modalità: attività svolta e modalità di attribuzione.

Typology: Summaries

2020/2021

Uploaded on 09/23/2021

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SVILUPPO
Dalla fine della seconda guerra mondiale, ci sono stati importanti cambiamenti
infatti ad esempio le imprese hanno iniziato ad adottare la differenziazione,
l’esternalizzazione di attività minori e soprattutto sfruttare ciò che ha offerto lo
sviluppo tecnologico.
Gli effetti prodotti al giorno d’ oggi sono ad esempio l’ aumento dei tempi necessari
per la messa a punto di nuovi prodotti ( maggior costi di ricerca e sviluppo),
necessità di impianti molto costosi, aumento dei costi di marketing ( perché è
necessaria una dettagliata analisi del mercato ), una riduzione del ciclo di vita del
prodotto ( il quale diventa obsoleto molto velocemente ) e una sostituzione del
lavoro umano con la tecnologia.
In caso di produzione personalizzata è aumentata anche la complessità del rapporto
con il cliente, in questo caso è necessario effettuare un riattrezzaggio dei macchinari
per modificare le caratteristiche del prodotto.
È aumentata la complessità anche ad esempio per le modalità di pagamento che
sono offerte ai clienti ( dilazioni o finanziamenti ) e anche per la necessità di offrire
servizi pre e post vendita.
CRITICA AI SISTEMI TRADIZIONALI
A metà degli anni 80 molti autori statunitensi iniziarono a criticare fortemente i
sistemi tradizionale di contabilità analitica ( critiche rivolte sia alla base unica,
multipla ma anche ai centri di costo ).
Queste metodologie non erano in grado di fornire dati di costo affidabili, in quanto
troppo influenzabili da decisioni soggettive; vennero definite non solo inutili ( non
consentono di raggiungere obiettivi conoscitivi ) ma anche dannose ( inducono il
managment ad assumere decisioni potenzialmente sbagliate ).
Riguardo ai centri di costo, si osservò che attraverso i ribaltamenti e le retrocessioni
si generano dei coacervi di costi disomogenei, e dopo l’ imputazione dei costi ai
prodotti tramite i centri finali non fosse più possibile distinguere né la natura ne la
causa gestionale che li ha generati.
ABC
L’ abc ha come scopo principale quello di:
Dterminare il costo di prodotto come costo pieno
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SVILUPPO

Dalla fine della seconda guerra mondiale, ci sono stati importanti cambiamenti infatti ad esempio le imprese hanno iniziato ad adottare la differenziazione, l’esternalizzazione di attività minori e soprattutto sfruttare ciò che ha offerto lo sviluppo tecnologico. Gli effetti prodotti al giorno d’ oggi sono ad esempio l’ aumento dei tempi necessari per la messa a punto di nuovi prodotti ( maggior costi di ricerca e sviluppo), necessità di impianti molto costosi, aumento dei costi di marketing ( perché è necessaria una dettagliata analisi del mercato ), una riduzione del ciclo di vita del prodotto ( il quale diventa obsoleto molto velocemente ) e una sostituzione del lavoro umano con la tecnologia. In caso di produzione personalizzata è aumentata anche la complessità del rapporto con il cliente, in questo caso è necessario effettuare un riattrezzaggio dei macchinari per modificare le caratteristiche del prodotto. È aumentata la complessità anche ad esempio per le modalità di pagamento che sono offerte ai clienti ( dilazioni o finanziamenti ) e anche per la necessità di offrire servizi pre e post vendita. CRITICA AI SISTEMI TRADIZIONALI A metà degli anni 80 molti autori statunitensi iniziarono a criticare fortemente i sistemi tradizionale di contabilità analitica ( critiche rivolte sia alla base unica, multipla ma anche ai centri di costo ). Queste metodologie non erano in grado di fornire dati di costo affidabili, in quanto troppo influenzabili da decisioni soggettive; vennero definite non solo inutili ( non consentono di raggiungere obiettivi conoscitivi ) ma anche dannose ( inducono il managment ad assumere decisioni potenzialmente sbagliate ). Riguardo ai centri di costo, si osservò che attraverso i ribaltamenti e le retrocessioni si generano dei coacervi di costi disomogenei, e dopo l’ imputazione dei costi ai prodotti tramite i centri finali non fosse più possibile distinguere né la natura ne la causa gestionale che li ha generati. ABC L’ abc ha come scopo principale quello di:  Dterminare il costo di prodotto come costo pieno

 Eliminare le distorsioni causate da una ripartizione troppo soggettiva dei costi indiretti. Non sono i prodotti a generare i costi, bensì le attività infatti attuare un attività consuma risorse e quindi genera costi. Quindi per imputare i costi occorre creare un rapporto diretto tra prodotti e attività ad esso connesse. 6 FASI PER REALIZZARE UN MODELLO ABC

  1. RICOGNIZIONE DELLE ATTIVITA’ Si tratta di un analisi di tipo organizzativo, volta a identificare ed isolare le attività; questo processo deve portare ad isolare però un numero di attività gestibili, quindi si può decidere di accorpare alcune attività aumentando però il grado di imprecisione. L’ analisi delle attività verrà svolta in funzione della configurazione di costo adottata. PLUS Possiamo classificare le attività in:PRIMARIE che per le imprese industriali possono essere scomposte ulteriormente in:Logistica in entrata e in uscita ( gestione delle materie prime o materiali acquistati dai fornitori )MarketingAttività produttiveAttività finalizzate a migliorare o mantenere il valore dei prodotti

- DI SUPPORTOApprovvigionamento ( acquisto fattori produttivi )Sviluppo tecnologicoAttività infrastrutturali ( pianificazione, direzione aziendale )  **Gestione delle risorse umane Ciascuna di queste attività è suddivisibile ulteriormente in:

  • Dirette = direttamente impegnate a creare valore per il cliente
  • Indirette = consentono lo svolgimento in via continuativa delle attività dirette
  • Attività finalizzate alla verifica qualità di altre attività**

Quindi il costo di prodotto, in base alla configurazione di costo pieno scelta, sarà dato dai costi diretti, i quote di costi indirette attribuite da ciascun attività e quote di costi indiretti ripartiti in base ai criteri tradizionali. TRA LE ATTIVITA’ NON CI SONO TRASFERIMENTI DI COSTO COME AVVIENE INVECE NEI CENTRI DI COSTO CONFRONTO CON I CENTRI DI COSTO Riguardo ai centri di costo, si osservò che attraverso i ribaltamenti e le retrocessioni si generano dei coacervi di costi disomogenei, e dopo l’ imputazione dei costi ai prodotti tramite i centri finali non fosse più possibile distinguere né la natura ne la causa gestionale che li ha generati. L’ ABC non lo puoi utilizzare con tutti i costi indiretti Il costo delle transazioni è un costo medio e dipende molto dalla graduatoria con la quale sono state individuate le attività Eliminare le distorsioni causate da una ripartizione troppo soggettiva dei costi indiretti Se si vuole sfruttare a pieno le potenzialità bisogna intervenire sulle strutture organizzative: modificare le condizioni di equilibrio di potere tra i responsabili dell’ impresa genera resistenze in particolare da chi rischia di vedere il suo potere ridotto per essere compiuta perfettamente l’ operazione deve essere supportata dai “Big” GLI SCOPI DELLA CONTABILITA’ ANALITICA ( oppure gli scopi della determinazione di costo ) Sono 3:

  • Elaborazioni utili a supportare l’ attività di controllo sull’ andamento economico-reddituale della gestione È il cuore delle elaborazioni di contabilità analitica e riguarda: controllo della redditività aziendale controllo dell’ efficienza interna il controllo può avvenire in maniera antecedente ( fini di pianificazione) , concomitante e susseguente ( si fa quindi un analisi degli scostamenti tra i valori programmati e quelli effettivamente rilevati ).
  • Elaborazioni utili a supportare il processo decisionale

questo tipo di elaborazioni non possono essere programmate né tantomeno classificate, in quanto le elaborazioni vengono effettuate in base alla situazione e al problema che l’ azienda deve risolvere e su cui quindi deve prendere una decisione. Queste elaborazioni servono es. per il make or buy – mantenere o no una produzione – ecc…

- Elaborazioni necessarie per la redazione del bilancio d’ esercizio Queste elaborazioni sono presenti solo nelle imprese industriali; si tratta di elaborazioni per valutare elementi patrimoniali che sono l’ esito di trasformazioni fisico-tecniche attuate all’ interno dell’ impresa. ( la contabilità ufficiale non è in grado di determinare tali valori ). Gli elementi patrimoniali in oggetto sono solitamente le rimanenze finali di prodotti finiti , di prodotti o opere in corso di lavorazione, semilavorati ecc.. Visto che queste elaborazioni sono volte alla costruzione di valori per la redazione del bilancio d’ esercizio, è necessario rispettare le norme di legge a riguardo.

CAPITOLO 3

RIPARTIZIONE DEI COSTI INDIRETTI TRAMITE I METODI TRADIZIONALI

Le modalità di attribuzione dei costi indiretti all’ oggetto di riferimento possono ispirarsi a 2 criteri:

  • Tecnico- obiettivo ( vi è un riferimento con l’ imput )
  • Graduato - soggettivo ( vi è un riferimento con l’ output ) Nel 1° si individua una relazione tra la base di imputazione e i fattori produttivi sottostanti ai costi indiretti ( questa relazione può essere di causalità o di uso ) In questa famiglia ci sono criteri che ragionano in chiave fisica ( es. metri quadri- cubi – ore di mano d’opera )( la più utilizzata ) e chiave economica ( es. costo mano d’opera – costo materie prime ) Nel 2° si individua una relazione tra i costi indiretti e il prezzo di vendita dei beni o un margine economico ad essi riconducibile; è stato fortemente criticato perché può causare il fenomeno della sovvenzione incrociata ( ovvero attribuisci al prodotto A anche dei costi di B solo xk ha fatturati maggiori e alla fine può sembrarti che magari A non ti conviene produrlo mentre in realta’ si ); questo criterio utilizza ad es.

per la configurazione del costo di prodotto, distinguiamo diverse opzioni:

  • Full cost
  • Direct cost FULL COST Si basa sul principio dell’ integrale assorbimento dei costi da parte dei prodotti, individuando quindi il costo pieno di prodotto. Quindi vengono considerati tutti gli elementi di costo ( nessuno escluso ) indipendentemente dalla loro natura; nella configurazione più completa vengono considerati anche gli oneri figurativi ovvero quei costi che la CO.GE. non rileva. Si parte da una configurazione di costo molto incompleta ( costo diretto industriale ) , aggiungendo via via nuovi costi per ottenere configurazioni progressivamente più complete quindi ovviamente l’ ultima è la più completa. Il fatto che si ottengono configurazioni intermedie e non direttamente quella finale in base agli scopi conoscitivi che perseguiamo. DIRECT COST Secondo questa metodologia ai prodotti possono essere attribuiti solo i costi variabili ( diretti e indiretti ), mentre i costi fissi non devono essere attribuiti in quanto nel breve periodo tali costi devono essere sostenuti indipendentemente dal fatto che l’ impresa produca o meno e indipendentemente dal volume di attività. Quindi: i costi variabili vengono detti costi di prodotto i costi fissi sono detti costi di periodo il nome direct cost non significa costo diretto ma costo primo variabile. In seguito al progresso tecnologico si sviluppò il “direct cost evoluto “ o a 2 livelli ( quello di prima era definito come direct cost classico ); si basa sul concetto che ai prodotti bisogna attribuire non solo i costi variabili ma anche i costi fissi specifici ( es. ammortamento di un macchinario che usi per un solo prodotto ). Con il direct cost evoluto si ha la possibilità di determinare 2 margini di contribuzione ( con il classico solo il primo di questi due )
  • Margine lordo di contribuzione = ( somma dei c. var. ) esprime il contributo fornito da quella tipologia di prodotto a coprire i costi fissi e a generare reddito netto.
  • Margine semilordo di contribuzione = ( somma dei c. var + c. fis. Spec. ) esprime il contributo fornito da quella tipologia di prodotto a coprire i costi fissi comuni e a generare reddito netto. Il direct cost evoluto è molto utile per supportare il processo decisionale ( make or buy – togli produzione ecc… ) Le elaborazioni di contabilità analitica si articolano in 3 fasi: **- ANALISI DEI COSTI
  • ANALISI DEI RICAVI E FORMAZIONE DEI RISULTATI DI PERIODO
  • FORMAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO DI BREVE PERIODO ANALISI DEI COSTI** 3 momenti 1) Ripresa dei dati di costo dalla CO.GE. e il loro riadattamento in base alle esigenze della CO.A. ( in quanto le logiche della CO.GE sono diverse da quelle della COA ) In questa fase è necessario effettuare adattamenti per rispettare il principio di competenza economica infra-annuale; in questo modo si determinano i costi elementari utili per le elaborazioni di COA Esempio
  • Costo del lavoro la co.ge lo rileva mensilmente mentre in COA è necessario valorizzando le ore effettivamente lavorate nell’ infra-periodo tramite il costo medio orario omnicomprensivo ( articolato in base alle tipologie di dipendenti )
  • Gli ammortamenti devono essere calcolati su un valore quantomeno corrente, non storico come fa la COGE
  • Materie prime = è necessario valorizzare il magazzino ( visto che se compri ma non hai ancora una fattura la COGE non rileva nulla )
  • La gestione straordinaria che non è considerata dalla COA mentre per le gestione accessoria ci sono 2 possibilità

Si ottiene dalla differenza tra i ricavi semplici relativi a ciascun prodotto, e i costi ad esso attribuiti Ovviamente i risultati ottenuti sono quasi sempre lordi. La terza fase non è sempre presente DETERMINAZIONE DEL RISULTATO ECONOMICO DI BREVE PERIODO PER SOMMATORIA ALGEBRICA DEI RISULTATI ANALITICI, DEI COSTI COMUNI NON IMPUTATI E DELLE DIFFERENZE VARIE Dalla somma dei risultati analitici lordi vai a sottrarre i costi comuni non imputati Cosi ottieni il risultato di COA che è normalizzato in quanto privo di componenti straordinari Infine, facendo le differenze varie ottengo il risultato netto di COME In questo modo riconcilio il risultato di COA con quello di COGE Ciò che determini su base annuale è un utile o una perdita effettiva ( uguale alla COGE ) mentre ciò che viene determinato su base infra-annuale sono scostamenti dal bilancio d’ esercizio ( sbilancio ). DIFFERENZE Distinguiamo

  • Differenze procedurali = destinate a riassorbirsi su base annuale
  • Differenze strutturali = destinate a non riassorbirsi su base annuale le differenze procedurali dipendono da una diversa modalità di imputazione temporale, al fine di rispettare il principio di le differenze strutturali derivano da un differente modo di quantificare e gestire componenti economici 3 differenze Differenze di incorporazione = si verificano quando abbiamo seguito un diverso procedimento di incorporazione di valori economico-reddituali tra COA e COGE; in questo ambito possiamo ricondurre sia il costo del lavoro ( dato che la determinazione del costo medio orario omnicomprensivo si basa su stime, su base annuale potremmo riscontrare differenze dalla COGE ) sia quote di ammortamento (

dovuto al diverso valore attribuito al valore corrente di un cespite rispetto al suo valore storico ). Componenti straordinari/accessori non incorporati = il componente economico- reddituale esiste ed ovviamente è rilevante in COGE, ma non in COA; quindi questi componenti non hanno partecipato al risultato in COA ma in COGE si. ( tra i componenti straordinari troviamo ad es. minus-plusvalenze, sopravvenienze att-pass ecc… mentre tra quelli accessori troviamo es. interessi attivi, fitti attivi, dividendi ecc.. ) Componenti supplementari incorporati = se viene assunto il costo economico tecnico come costo di prodotto, è necessario incorporare in COA gli oneri figurativi ( non rilevati dalla COGE ) I CENTRI DI COSTO CAPITOLO 6 La metodica che prevede l’ imputazione dei costi indiretti per centri di costo, è l’ evoluzione della base multipla aziendale. Possiamo intendere i centri di costo sia come centri contabili, al fine di calcolare il costo di prodotto, sia come unità organizzative ( centro di responsabilità ) al fine della programmazione e controllo. Possiamo classificarli in base a 2 modalità:

  • Attività svolta nei centri di costo
  • Modalità di attribuzione dei costi ai prodotti nella 1 modalità* distinguiamo:
  • centri fittizi = nei quali non opera nessun dipendente dell’ impresa; sono vere e proprie entità contabili, che raccolgono costi indiretti spesso relativi a servizi esterni di cui fruisce l’ intera impresa ( es. riscaldamento e sorveglianza )
  • centri operativi = nei quali vengono svolte attività da parte del personale dipendente; in base all’ attività in esso svolta troviamo:  centri operativi diretti = nei quali viene svolta l’ attività produttiva vera e propria ( reparto stampaggio )  centri operativi indiretti = nei quali viene svolta attività di supporto al processo produttivo; in base all’ attività di supporto svolta troviamo: o centri ausiliari = viene svolta attività di supporto a beneficio del processo produttivo ( quindi ai c.op.dir.) ( es. manutenzione macchinari ) o centri comuni = viene svolta attività di supporto a beneficio dell’ intera impresa ( es. ufficio amministrazione ) nella 2 modalità* distinguiamo: