
TITO LIVIO
Vita:
• cognome: ignoto
•59 a.C. : nacque a Padova
•si trasferì a Roma, ma, anche se non partecipò alla vita pubblica entrò in relazione con
Augusto.
• I suoi interessi: prima per la filosofia, poi per la sua grande opera storica
• Guadagnò notevole prestigio e ammirazione
• Guidò gli interessi storiografici del futuro imperatore Claudio
• Alternò la vita a Roma con lunghi soggiorni a Padova
•17 d.C. morì a Padova
Opere:
1) opere composte nella giovinezza:
•si ha notizia di dialoghi storico-filosofici
• e di opere filosofiche
2) “AB URBE CONDITA LIBRI”:
• storia di Roma dalla sua fondazione fino all’epoca a lui contemporanea
• titolo dato dai codici più autorevoli
• l’autore però indica la sua opera con il titolo “annales”, altre volte con “libri”
• 142 libri, ma se ne sono conservati quelli da 1-10 e da 21-45 e altri frammenti, famoso
quello relativo alla morte di Cicerone
il metodo storiografico di Livio:
• il ritorno all’annalistica: genere che aveva caratterizzato fin dall’inizio la storiografia
romana. Livio rifiuta l’impianto monografico delle opere di Sallustio
• piano dell’opera: la narrazione iniziava dalle origini mitiche di Roma (con la fuga di
Enea da Troia) e arrivava alla morte di Druso, figliastro di Augusto, avvenuto in
Germania nel 9 a.C., ma non è escluso un secondo piano di Livio, interrotto con la sua
morte, di arrivare al libro 150 con la morte di Augusto, cioè al 14 d.C.
• libri 1-10: chiamati “prima decade”, arrivano fino alla terza guerra sannitica
• libri 21-45: la “terza” e la “quarta decade” e metà della “quinta”. Coprono gli
avvenimenti dalla seconda guerra punica fino al termine della guerra contro la
Macedonia.
• La divisione in decadi: il naufragio di vaste parti dell’opera è probabilmente da spiegarsi
con la sua suddivisione in gruppi separati di libri, che andarono incontro a diverse
vicende. Alla divisione in decadi si fa cenno per la prima volta alla fine del V secolo d.C.
ma secondo alcuni studiosi potrebbe essere dovuta allo stesso Livio, che pubblicò la sua
opera per gruppi di libri, premettendo introduzioni agli inizi dei nuovi cicli. È celebre il
proemio che apre la terza decade (narra la seconda guerra punica).