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I Bisogni Irrinunciabili dei Bambini: Sviluppo, Relazioni e Interventi, Apuntes de Pedagogía

appunti di pedagogia e sviluppo del bambino

Tipo: Apuntes

2018/2019

Subido el 20/03/2019

Daiana7
Daiana7 🇦🇩

4.7

(11)

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I bisogni irrinunciabili dei bambini
Cap. 1 Il bisogno di sviluppare costanti relazioni di
accudimento-
Rapporti di accudimento costanti, con una o più figure di educatori, pare
siano una necessità per i bambini e da tempo è stata dimostrata
l’importanza di queste figure. Le relazioni di accudimento emotivo
rappresentano il fondamento primario e cruciale per la crescita intellettiva
e sociale; le relazioni incoraggiano il calore, l’intimità, il piacere;
forniscono protezione, sicurezza fisica e difesa dalle malattie e dalle ferite,
soddisfano i bisogni fondamentali di avere un riparo e del cibo.
L’insegnamento più importante nei primi anni viene fornito
dall’interazione umana. Le relazioni insegnano ai bambini anche quali
comportamenti sono appropriati e quali no; inoltre permettono al bambino
di imparare a pensare: passa dall’agire o mettere in atto i suoi desideri, o
volizioni, al rappresentarseli mentalmente e a esprimerli con una parola.
Anche le parole traggono il loro significato dalle interazioni emotive; dalle
prime interazioni emotive non trae origine solo il pensare, ma anche il
giudizio morale di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Una relazione
di accudimento continua ed emotiva con un bambino ci permette di
impegnarci in interazioni ove interpretiamo e rispondiamo ai segnali del
bambino. Queste “interazioni reciproche” insegnano ai bambini come
prendere l’iniziativa. Giunto al periodo in cui è in grado di parlare,
diciamo tra i ventiquattro e trenta mesi, il bambino dovrebbe riuscire anche
a impegnarsi in lunghe serie di interazioni (interazioni reciproche) che
coinvolgono ognuna delle sue emozioni, dei suoi sentimenti e dei suoi
comportamenti. Le interazioni necessarie possono venire vissute in pieno
solo se un caregivar affettuoso ha molto tempo da dedicare al bambino.
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I bisogni irrinunciabili dei bambini

Cap. 1 – Il bisogno di sviluppare costanti relazioni di

accudimento-

Rapporti di accudimento costanti, con una o più figure di educatori, pare siano una necessità per i bambini e da tempo è stata dimostrata l’importanza di queste figure. Le relazioni di accudimento emotivo rappresentano il fondamento primario e cruciale per la crescita intellettiva e sociale; le relazioni incoraggiano il calore, l’intimità, il piacere; forniscono protezione, sicurezza fisica e difesa dalle malattie e dalle ferite, soddisfano i bisogni fondamentali di avere un riparo e del cibo. L’insegnamento più importante nei primi anni viene fornito dall’interazione umana. Le relazioni insegnano ai bambini anche quali comportamenti sono appropriati e quali no; inoltre permettono al bambino di imparare a pensare: passa dall’agire o mettere in atto i suoi desideri, o volizioni, al rappresentarseli mentalmente e a esprimerli con una parola. Anche le parole traggono il loro significato dalle interazioni emotive; dalle prime interazioni emotive non trae origine solo il pensare, ma anche il giudizio morale di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Una relazione di accudimento continua ed emotiva con un bambino ci permette di impegnarci in interazioni ove interpretiamo e rispondiamo ai segnali del bambino. Queste “interazioni reciproche” insegnano ai bambini come prendere l’iniziativa. Giunto al periodo in cui è in grado di parlare, diciamo tra i ventiquattro e trenta mesi, il bambino dovrebbe riuscire anche a impegnarsi in lunghe serie di interazioni (interazioni reciproche) che coinvolgono ognuna delle sue emozioni, dei suoi sentimenti e dei suoi comportamenti. Le interazioni necessarie possono venire vissute in pieno solo se un caregivar affettuoso ha molto tempo da dedicare al bambino.

Discussione

Le prime relazioni

A indirizzare lo sviluppo della mente e del cervello e le capacità di pensiero e di ragionamento, è il primo dialogo reciproco che viene regolato su base emotiva, piuttosto che una qualsiasi altra stimolazione cognitiva. Questa organizzazione di emozioni rappresenta la prima modalità che il bambino ha di acquisire una conoscenza del mondo, e dà avvio alla costruzione del pensiero. Il bambino sa cosa aspettarsi da ognuno dei genitori e sa che è qualcosa di diverso. A sei settimane, fino a otto questa consapevolezza delle differenze in ognuno dei due adulti significativi con cui il bambino si ritrova a interagire è il primo segnale attendibile dello sviluppo cognitivo.

Le ore di veglia del bambino

Spesso i genitori chiedono quanto tempo i bambini devono passare con loro: la metà delle ore di veglia del bambino dovrebbero essere piene di interazioni, ore in cui ci si diverte con il bambino e non ci si limita a nutrirlo o a cullarlo. Ma la ciliegina sulla torta per il bambino è quando il genitore gli risponde con la sua stessa modalità. Si può passare questo tempo insieme in molti modi diversi: il bambino e il genitore fanno giochi in cui si trovano faccia a faccia, aiutare il bambino nelle sue esplorazioni,il genitore rimane in vista mentre telefona, legge il giornale e il bambino gioca da solo.

Interazioni emotive

Qualsiasi esperienza ha in sé qualche sentimento e qualche conoscenza, ma in termini di importanza, per un bambino le esperienze più significative, dal punto di vista emotivo, sono quelle che catturano i suoi desideri e danno impulso alla sua intelligenza. Quando i segnali del bambino vengono interpretati e si è sensibili l’interazione diventa davvero reciproca, facendo propria l’iniziativa del bambino. Occorre che in questa prima relazione il grado di sincronicità tra i sistemi del bambino e quelli di chi si occupa di lui sia buono.

Presentazione delle indicazioni

disponibilità di facilitazioni e interazione diretta. La ragione per cui l’ideale è riservare intervalli di tempo di venti o più minuti al gioco interattivo diretto, con i bambini ai primi anni di scuola, e a giochi interattivi con i bambini più grandi, è che questi momenti creano una particolare vicinanza e intimità con i genitori. Così il bambino può esprimere indirettamente ciò che gli passa per la testa attraverso l’immaginazione o i giochi. Capire la prospettiva del bambino e offrirgli calore e accudimento, quando si cerca di aiutarlo ad ampliare le sue vedute, può essere molto apprezzabile.

Disponibilità distesa, “vivere il tempo”

I genitori dovrebbero essere a disposizione anche quando i bambini si ritrovano a lavorare per conto loro su progetti o giochi. I bambini hanno bisogno di percepire un vissuto disteso di disponibilità; devono poter dare per scontata la disponibilità dei genitori. Quando i bambini crescono, i genitori devono anche essere abili nel proporre attività che si rivelino divertenti per entrambi.

Quando il tempo che i bambini passano da soli è troppo

A volte capita che i bambini vengano lasciati da soli per lunghi periodi di tempo a fare delle cose, prima che siano abbastanza grandi. Ad es alcuni genitori li piazzano davanti alla televisione per riuscire a sbrigare le loro faccende. Fino all’età di tre anni, non si dovrebbe passare più di mezz’ora al giorno davanti la televisione e, per quel che riguarda i bambini con più di tre anni, non si dovrebbe superare la mezz’ora di gioco al computer. Allo stesso tempo i genitori devono mettersi a disposizione del bambino per venti-trenta minuti alla volta, in vari momenti della giornata.

Le relazioni nel day care

Un bambino affidato alle cure di un’altra famiglia o di un centro per l’infanzia, dovrebbe essere occupato per la maggior parte del tempo in attività facilitate o in interazioni dirette faccia a faccia; tuttavia raramente avvengono lunghe sequenze interattive tra gli adulti e i bambini. A causa

del ricambio di staff che caratterizza la maggior parte di questi contesti (famiglia esterna, ambienti istituzionali, babysitteraggio), nei primi due anni di vita i caregivar possono fornire difficilmente l’accudimento continuativo di cui il bambino ha bisogno. Le ricerche sulla qualità di questi servizi non danno adito all’ottimismo. Il modo migliore per riprendere in esame questi assunti è far sì che ogni singola famiglia riceva un’informazione valida e accurata.

Indicazioni

Relazioni continue

Nei primi due anni occorre che il bambino abbia uno o due adulti che si occupino di lui e che mantengano un rapporto saldo e intimo. Durante gli anni di scuola , quando si parla del tempo disponibile, ci si riferisce al tempo che rimane dopo le ore passate in classe, le attività del doposcuola e i giochi con i coetanei. Anche qui si consiglia di fare in modo che i due terzi del tempo disponibile vengano spesi con il caregivar.

Day care

Non viene consigliato di affidare a tempo pieno bambini di pochi mesi e bambini ai primi passi al day care, intendendo un periodo a tempo pieno di trenta o più ore a settimana, se i genitori sono in grado di fornire da soli un accudimento e se essi hanno delle alternative ragionevoli. Nel terzo e quarto anno comunque è consigliabile che gli adulti non abbiano più di cinque- otto bambini.

Contesti di gruppo o istituzionali

La formazione che avviene durante il servizio, l’aumento di incentivi economici di pari passo con l’esperienza e la preparazione, e una struttura di supporto per agevolare l’atteggiamento del prendersi cura, tutti questi elementi rappresentano delle componenti importanti di un accudimento costante in contesti di gruppo o istituzionali.

degli impulsi, di linguaggio, con incapacità di apprendimento, instabilità d’umore e disturbi evolutivi generalizzati che interferiscono con il relazionarsi, il comunicare e il pensare. Si può identificare una lista di fattori ognuno dei quali può contribuire in combinazione con altri e con una predisposizione genetica. Bisogna perciò pensare a come intraprendere una campagna di educazione e salute pubblica contro gli imputati che si conoscono, e a come condurre un’indagine su alcuni più recenti probabili sospetti. Il primo passo per garantire al bambino protezione e cure fisiche è supportare la madre durante la gravidanza, durante le fasi stesse del parto, e nei primi anni di vita del bambino. In più esistono molti modelli di assistenza per la fase del parto che prevedono un sostegno fisico e psicologico. Inoltre l’assistenza dopo il parto è importante specialmente a causa della rapida crescita dei bambini e del veloce mutare dei loro bisogni. Tutti i genitori vogliono sapere se il proprio bambino si sta sviluppando bene e come comportarsi se si presentano dei problemi. Oltre i vecchi parametri si può monitorare lo sviluppo intellettivo, sociale ed emotivo del bambino in uno stesso momento ed identificare i problemi evolutivi, dell’apprendimento o comportamentali molto prima di quanto non sia mai stato fatto prima. Tramite il modello dei Punti salienti e la Mappa della crescita evolutiva, viene promosso uno sviluppo sano, vengono identificati in tempo gli eventuali problemi esistenti e viene fornita la guida necessaria per superarli.

Indicazioni

Far sì che il benessere dei bambini divenga un impegno a livello mondiale

Per proteggere i neonati, i bambini e le famiglie di tutto il mondo, occorre uno sforzo a livello planetario con un impegno molto più consistente da parte dei Paesi industrializzati.

Esposizione alle sostanze tossiche

-Prima della nascita: proteggere il feto dalle esposizioni all’alcool, alle droghe, al tabacco e agli agenti ambientali inquinanti.

-Dopo la nascita: i parametri utilizzati per fissare i limiti a norma di legge di tollerabilità di alcune sostanze tossiche dovrebbero essere tarati sui bambini, piuttosto che sul maschio adulto, la cui vulnerabilità è molto minore.

Campagna di sensibilizzazione pubblica

Per fare in modo che i bambini vengano protetti dalle sostanze tossiche, occorre una costante e sistematica campagna di salute pubblica sugli effetti delle varie sostanze, legali o meno, sul sistema nervoso e sulla condotta salutare. Questa campagna dovrebbe insegnare ai genitori a seguire semplici regole: evitare gli acquisti di sostanze tossiche, aerare bene gli ambienti domestici, mettere sottochiave le sostanze tossiche presenti in casa e usare per le ristrutturazioni prodotti non tossici.

Sicurezza di base

Occorre che i bambini siano al sicuro nel loro ambiente; la responsabilità di sicurezza di un bambino molto piccolo è nelle mani dei genitori. Non si deve spaventare i bambini mettendoli in guardia da possibili pericoli e abusi ma solo a un’età adeguata, si deve parlare di questi pericoli in maniera graduale con un atteggiamento calmo.

Sostegno durante il parto

Oltre le cure mediche, le madri e i padri hanno bisogno di un sostegno psicologico durante tutto il processo del parto.

Prime cure pediatriche

-Condivisione periodica delle informazioni e delle valutazioni.

-Consigli per favorire uno sviluppo sano.

-Interventi tempestivi e incisivi se necessario.

Sostegni per le famiglie problematiche e per quelle ad alto rischio

comportamento del neonato ampiamente utilizzata. Queste differenze individuali rappresentano una parte importante del sano e normale sviluppo, allo stesso modo dei vari tipi di difficoltà emotive, sociali e dell’apprendimento che si presentano durante l’infanzia. L’accudimento, le interazioni che vengono fornite ai figli rappresentano poi ciò che la chiave è per la serratura. Le giuste esperienze possono aprire la serratura della natura e aiutare i bambini a esprimere il loro potenziale. La reazione di un genitore a tipologie particolari di comportamento può anche variare. Alcuni tendono ad avvicinarsi al figlio, altri aspettano che si il bambino a fare il primo passo. Alcuni sono rilassati, altri invadenti. Questi schemi genitoriali, a loro volta esercitano un’influenza sui bambini. Per mezzo delle interazioni tra i tratti fisiologici del bambino e gli atteggiamenti dell’adulto, emergono le caratteristiche di personalità. I modelli di caregivar che includono delle cure in più, l’abitudine di modulare l’attività, maggiori occasioni in cui intraprendere giochi di finzione con empatia, e limiti moderati ma fermi, spesso portano a uno sviluppo positivo. Al contrario, limiti troppo forti e ostilità o evitamento, spesso contribuiscono a un aumento degli schemi antisociali. Quando nell’educazione puntiamo alle differenze individuali, vengono considerati sei processi fondamentali, tra cui: l’elaborazione uditiva e il linguaggio, il pensiero visuo- spaziale, i differenti livelli di pensiero astratto di cui i bambini devono impradonirsi per riuscire tanto a scuola quanto nel campo sociale ed emotivo. Affinchè un sistema educativo o un singolo insegnante assicurino una conoscenza profonda di tali processi basilari, occorre rispettare sei assunti fondamentali:

1- L’unicità di ogni bambino : I bambini differiscono nella misura in cui padroneggiano le prime abilità evolutive; comprendere queste, offre la possibilità di progettare programmi educativi basati sulle differenze individuali del bambino, della sua famiglia e della sua comunità.

2- Collaborazione tra famiglie ed educatori : Per realizzare tale approccio, i genitori dovrebbero entrare come collaboratori nella direzione della scuola, e la scuola dovrebbe venir pienamente integrata all’interno della comunità.

3- Apprendimento attraverso interazioni emotive dinamiche : Quando il bambino inizia la sua educazione formale, sono le interazioni emotive dinamiche a dare un forte contributo all’apprendimento.

4- Nessuno spazio al fallimento : Ai bambini che non superano un certo test o esercizio deve essere data l’opportunità di rifarlo.

5- Piccoli gruppi : Per aiutare gli studenti dotati a sfruttare a pieno il loro potenziale e i bambini con delle difficoltà ad acquisire delle competenze, tutte le classi devono essere ridotte

6- Ogni giorno, tempo per gettare le basi : Spesso gli insegnanti e gli studenti non si rendono conto di quali di questi processi siano spontanei e di quali richiedano invece un lavoro e uno studio maggiori.

L’approccio delle differenze individuali alla comprensione del funzionamento umano contiene il potenziale per trasformare in maniera significativa il modo in cui pensiamo ai bambini e alle famiglie, tanto all’interno dei nostri contesti educativi quanto nel nostro sistema di servizi sociali e di salute mentale.

Indicazioni

Alla nascita: si dovrebbero spiegare le differenze individuali e il livello di sviluppo, e mettere a punto dei progetti quando si ritenga necessario un intervento precoce.

Visite a domicilio: un’infermiera specializzata in età evolutiva dovrebbe visitare a casa ogni famiglia, per tenere d’occhio la presenza di un’eventuale depressione postpartum.

Assistenza medica per un bambino sano : si dovrebbe prestare attenzione alla formazione delle relazioni, tanto quanto alla valutazione di qualsiasi ritardo.

Approccio preventivo: ci si dovrebbe avvalere delle prime valutazioni per individuare i problemi e i ritardi prima che questi conducano a schemi di fallimento.

la maniera in cui le sue facoltà mentali lavorano insieme come una squadra.

Sicurezza e capacità di osservare, ascoltare e mantenere la calma

Una delle prime capacità di cui tutti i bambini hanno bisogno è quella di mantenere la calma e la disciplina, e ,al tempo stesso, di interessarsi e farsi coinvolgere da ciò che li circonda. Se un bambino non riesce a nessuna età a impadronirsi di questa capacità, bisogna lavorare insieme a lui. Non si può saltare questa tappa essenziale.

Relazionarsi: la capacità di sentirsi affettuoso e vicino agli altri

La sicurezza che permette a un bambino di concentrarsi gli permette anche di essere affettuoso, fiducioso e vicino agli adulti e ai suoi coetanei. I bambini che riescono a relazionarsi alle persone in questa maniera affettuosa e fiduciosa divengono isolati e incapaci anche solo di ascoltare ciò che qualcuno dice. Tali bambini devono superare un ostacolo fondamentale prima di poter passare al livello di sviluppo successivo.

Comunicazione intenzionale reciproca senza le parole

La terza capacità basilare poggia sulle prime due. Presto i bambini imparano a utilizzare e a interpretare i segnali che vengono espressi non attraverso le parole, ma attraverso il comportamento, le espressioni facciali, la postura. E’ probabile che i bimbi che fanno fatica a gestire la comunicazione non verbale abbiano dei problemi a scuola e con gli amici, perché invece di sentirsi a proprio agio e potersi quindi concentrare sulla lezione del giorno, sono ancora impegnati a imparare a leggere indizi non verbali e a capire le vere intenzioni altrui.

Risolvere problemi e creare un senso di sé

Durante questa fase i bambini imparano come funziona il mondo. Il riconoscere quali azioni determinano, da parte dei genitori, la risposta desiderata, conduce a una serie complessa di interazioni. Ora che riescono a ottenere ciò che vogliono i bambini cominciano a sviluppare un senso di sé.

Idee emotive

Successivamente i bambini cominciano a imparare a costruire immagini o rappresentazioni mentali. Questa capacità spalanca le porte a un mondo di possibilità completamente nuovo: i bambini possono cominciare a utilizzare la mente, il corpo e le emozioni come tutt’uno. E’ in famiglia che, per natura, i bambini imparano a definire le emozioni, attraverso l’esperienza quotidiana del collegare le parole a ciò che accade nelle loro interazioni e nel loro corpo.

Pensiero emotivo

Con questa abilità i bambini usano le idee emotive, che hanno innalzato dal livello di comportamento al livello di idea, e operano delle connessioni tra differenti categorie di idee e di sentimenti. La capacità di gettare un ponte tra un’idea e l’altra, a un livello emotivo, sta alla base di tutto il pensiero logico a venire. In questa fase i bambini imparano anche a collegare tutte le idee che si riferiscono al “me” e tutte quelle che riguardano il “non me”.

Relazione triangolare, età della fantasia e onnipotenza

Questa è quella comunemente chiamata fase edipica: si dice che i maschi abbiano fantasie romantiche nei confronti della madre, le femmine nei confronti del padre, che i bambini sperimentino una forte rivalità nei confronti del genitore dell’altro sesso e al tempo stesso, sentimenti di amore. Se tutto è andato bene, i bambini escono da questo stadio con capacità incontestabili: la loro comprensione della realtà comincia a farsi più solida, nonostante la loro vita sia ancora attivamente popolata da tante fantasie e da un certo grado di grandiosa onnipotenza.

Tempo per i coetanei e tempo degli intrighi

In questa fase per i bambini diventa quello dei coetanei; cominciano a lasciare la fase di sviluppo orientata alla famiglia e a entrare nel mondo articolato dei loro coetanei, passando alle questioni del campo di giochi. Questa capacità di diagnosticare le dinamiche del gruppo aiuta i bambini a sviluppare competenze cognitive e sociali che saranno molto preziose a

Compiti: Occorre considerare il lavoro portato a casa da scuola solo come una delle esperienze che promuovono la crescita intellettiva e sociale.

Comprendere e seguire i mutevoli bisogni evolutivi dei bambini: Proprio perché noi seguiamo lo sviluppo fisico dei bambini, i genitori, i pediatri e gli educatori dovrebbero monitorare le fasi di sviluppo intellettuale per identificare tanto i punti forti quanto il bisogno di esperienze supplementari adeguate al grado di sviluppo.

Scuola: Offrire ai bambini esperienze adeguate al loro grado di sviluppo ha delle profonde implicazioni per quel che riguarda l’educazione.

Tempo passato davanti alla televisione: Selezionare esperienze adeguate al grado di sviluppo significa anche limitare quelle inadeguate, come una fruizione eccessiva della televisione e del computer.

Servizi sociali e sistema legislativo: Il concetto di esperienze adeguate al grado di sviluppo dovrebbe fornire una guida agli sforzi di riabilitazione volti a comprendere gli ambiti carenti.

Salute mentale: Gli approcci di salute mentale devono prendere in considerazione anche il concetto di esperienze adeguate al grado di sviluppo.

Cap. 5-Il bisogno di definire dei limiti, di fornire una struttura

e delle aspettative-

E’ importante capire come imparino i neonati e i bambini piccoli. Tutto l’apprendimento comincia con l’accudimento, dal quale i bambini imparano la fiducia, il calore, l’intimità, l’empatia e l’attaccamento nei confronti di coloro che li circondano. Limiti e strutture cominciano con l’accudimento e le cure, perché il novanta per cento del compito di insegnare ai bambini a interiorizzare i limiti si basa sul loro desiderio di piacere a coloro che li circondano. I bambini imparano prendendo a esempio coloro che li circondano. Se si considera la disciplina come un insegnamento, e la si trasmette con grande empatia e capacità di accudimento, i bambini si sentono bene quando osservano tale disciplina. Disciplina vuol dire insegnamento, non punizione. In occasione del

bisogno di disciplina, il primo passo è quello di utilizzare qualsiasi mezzo per rompere in fretta il ciclo. Il passo successivo è quello di sedersi con i bambini e spiegar loro come stanno le cose. La disciplina ha l’obiettivo di insegnare al bambino a controllare i propri impulsi. Al centro di un approccio didattico alla disciplina si collocano le aspettative. I genitori si aspettano che i figli imparino a scuola; al tempo stesso, ci si aspetta che i bambini si sforzino per raggiungere degli obiettivi che saranno loro, non quelli dei genitori. Una seconda caratteristica importante delle aspettative è quella di fornire al bambino obiettivi di ampio respiro, tramite il modo in cui portiamo avanti le nostre vite e ciò che incoraggiamo. Il passo successivo, nella creazione di aspettative sane, è quello di alimentare nei bambini il senso del rispetto per la loro unicità. Occorre comunque aggiungere un altro elemento alle aspettative che si vanno formando e ai traguardi, quello che rende capaci i bambini di perseguire obiettivi interni e significativi. I bambini che si ribellano alle aspettative spesso non hanno le abilità o le capacità che ci si aspetta da loro. Dando ai bambini la possibilità di impadronirsi degli strumenti di apprendimento in tutti i settori della vita, incoraggiamo un atteggiamento positivo e la capacità di perseguire e realizzare le aspettative. Quando corrediamo questi tipi di incentivi di una struttura e di limiti appropriati, e li associamo al calore dell’accudimento e a un senso reale di ammirazione per l’unicità del bambino, stiamo aiutando questo bambino a mettere a punto i suoi traguardi e la sua disciplina interna.

Indicazioni

Messa a punto dei limiti nelle famiglie

-Dare di più e aspettarsi di più: Significa accompagnare i limiti e le aspettative che poniamo con un accudimento amorevole rivolto ai figli; lanciare delle sfide ai nostri bambini nel momento in cui ci occupiamo di loro.

-Disciplina come insegnamento: La disciplina dovrebbe essere verbale e includere limitazioni, soluzioni di problemi.

-Punizioni corporali: Non sono più accettabili.

Cap.6-Il bisogno di comunità stabili e di supporto, e di

continuità culturale-

Nonostante tutti siano d’accordo nel sostenere l’importanza di comunità stabili e autosufficienti, che mantengano al loro interno un senso di coesione e di identità, anche su questo argomento sono in corso dei dibattiti. Se ci si rivolge alle tematiche della continuità culturale, per quel che riguarda il modo in cui si insegnano la lingua, la letteratura e la storia, o se si osservano le strutture che gestiscono le scuole, si comprende come il dibattito tra l’assimilazione e la diversità non possa venir risolto da dichiarazioni di intenti mondiali. Nonostante sia certamente essenziale una filosofia generale di rispetto per le differenze culturali e sociali, occorre discutere e risolvere queste tematiche nella pratica di tutti i giorni prima di poter trovare un equilibrio di fondo. Quelle comunità che si dibattono tra la coesione, la protezione e la sicurezza, la mancanza di comunicazione tra i propri membri o valori polarizzati, in genere non hanno mezzi o energia per un’azione riflessiva. Esistono anche molte comunità che hanno creato legami di coesione, legami che oltrepassano le divisioni culturali e permettono azioni programmate e ponderate a favore dell’educazione, della salute, degli spazi aperti e di altri bisogni dei bambini. Le comunità organizzate e che funzionano bene tendono a procurarsi più servizi di sostegno perché esse riescono a competere in maniera maggiormente efficace. Spesso le comunità si organizzano con buon esito attorno alle scuole. Nella maggior parte delle comunità, comunque, sono presenti anche delle famiglie alle quali occorre qualcosa di più di semplici servizi di sostegno organizzati dalle scuole e da altri organismi. A causa di anni di mancanza di iniziative, passività, diffidenza ed emarginazione radicati, che spesso si ripresentano nell’arco di più generazioni, molte famiglie con queste caratteristiche non riescono ad avvalersi dell’aiuto dei tradizionali servizi di assistenza sanitari, sociali e di salute mentale. Invece di richiedere il loro sostegno, esse ricorrono a comportamenti ancora più autodistruttivi, come l’abuso di sostanze o l’isolamento sociale. Molti programmi che si occupano di una serie di questi problemi, hanno dimostrato la loro validità. Uno dei modi per allestire simili programmi è il Villaggio verticale. Questo Villaggio verticale ospiterebbe una vasta

gamma di residenti: all’interno dell’edificio steso sarebbero disponibili i servizi diretti sia ai bambini sia ai loro genitori. Un simile villaggio urbano trarrebbe forza e sostegno dalla cultura e dalle istituzioni della comunità circostante. Invece di ghetti svantaggiati, la comunità offrirebbe dei vantaggi non solo alle persone più povere, ma alle famiglie con altre possibilità. Un programma di questo genere è tutt’altro che economico, nonostante a lungo termine si riveli altamente efficace. Nonostante i programmi per aiutare le famiglie più bisognose siano di difficile attuazione, essi rivelano l’essenza di ciò che una comunità è disposta a dare.

Indicazioni

Quartieri coesivi

Il sostegno ella comunità a livello di quartiere include la conoscenza degli altri vicini, la vigilanza dell’isolato e gli scambi sociali, come feste di condominio. Le chiese, le scuole, le associazioni civiche, i gruppi di genitori e gli enti di servizio tengono unita la struttura di una comunità.

Programmi statali e regionali

Questi programmi debbono essere progettati, come sta accadendo sempre più spesso, per collaborare con gli sforzi locali nella maniera più completa possibile. I tentativi di controllare le scuole, le organizzazioni e le pratiche locali spesso demoralizzano gli sforzi locali.

Famiglie multiproblematiche

I programmi per le famiglie multiproblematiche devono garantire una disponibilità di ventiquattro ore al giorno nei confronti dei bambini e nel fornire: un supporto e una guida ai genitori e alla famiglia, servizi estensivi e di crisi, capacità diagnostiche e di primo intervento. Tutto questo all’interno del Villaggio verticale.

Day care e scuole

Per creare un coinvolgimento familiare, e far sì che le scuole siano più disponibili nei confronti delle comunità a cui prestano un servizio, è