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grafici economia politica (microeconomia)
Tipologia: Schemi e mappe concettuali
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Curva di domanda Dice le quantità che i consumatori sono disposti ad acquistare a determinati prezzi, è inclinata negativamente (ciò rispecchia la legge della domanda). Curva di offerta La quantità offerta dai produttori per i determinati livelli di prezzo, è inclinata positivamente (ciò rispecchia la legge dell’offerta). Eccesso di domanda ed eccesso di offerta Si ha un eccesso di offerta quando la quantità offerta supera quella domandata e si ha un eccesso di domanda quando la quantità domandata supera quella offerta.
Curva prezzo-consumo. Mantenendo costanti il reddito e il prezzo di Y, rappresenta per il bene X, su una mappa di indifferenza, l’insieme dei panieri ottimali al variare del prezzo di X. Curva di domanda individuale Per passare dalla curva prezzo-consumo alla curva di domanda individuale bisogna registrare le combinazioni prezzo-quantità sulla PCC e poi rappresentare le coppie su un altro grafico. Prezzo dell’abitazione (€/m^2 ) Quantità domandata (m^2 /settimana) 24 (120/5) 2, 12 7 6 15 4 20
Effetto di reddito ed effetto di sostituzione Per beni normali per beni inferiori Domanda di mercato È la somma orizzontale delle curve di domanda individuali Elasticità della domanda e spesa totale
Prodotto marginale di un input variabile MP è pari alla pendenza della curva del prodotto totale in quel punto, il valore massimo della curva MP si ha nel punto di flesso della curva del prodotto totale, è pari a 0 quando la curva del prodotto totale raggiunge il massimo. Curve di prodotto totale, marginale e medio. Il prodotto medio di un punto è pari alla pendenza della retta che unisce l’origine degli assi a quel punto
Curve di costo totale, variabile e fisso La curva di costo variabile passa per l’origine (costo variabile per produrre zero unità è zero), la curva dei costi totali è la somma dei costi fissi e dei costi variabili, è parallela alla curva dei costi variabili ed è situata a distanza pari a FC Curve di costo marginale, totale, medio variabile e medio fisso Il costo medio fisso AFC diminuisce all’aumentare dell’output perché i costi fissi FC non variano al variare dell’output. Il costo medio variabile AVC è la pendenza di una retta che unisce l’origine con la curva di costo variabile VC in Q. La distanza verticale tra ATC e AVC corrisponde a AFC. La curva MC interseca ATC e AVC nei loro punti di minimo, è la pendenza del costo totale in corrispondenza di un dato livello di output. Quando MC è INFERIORE a ATC, AVC si riduce all’aumentare dell’output. Quando MC è maggiore di ATC, AVC aumenta all’aumentare dell’output.
Sentiero di espansione dell’output di lungo periodo Insieme dei punti che corrispondono alle combinazioni di fattori che permettono di produrre un dato livello di output al minimo costo, quando i prezzi dei fattori rimangono fissi Curve di costo totale, medio e marginale di lungo periodo Nel lungo periodo l’impresa ha sempre la possibilità di cessare l’attività e liquidare tutti i suoi input. Quindi la curva del costo totale di lungo periodo LTC passa sempre per l’origine. Le curve di costo medio di lungo periodo LAC e del costo marginale di lungo periodo LMC derivano dalle curve di costo totale di lungo periodo in modo analogo a ciò che succede nel breve periodo
Curva di ricavo totale, costo totale e profitto economico. La curva del ricavo totale TR è la retta che nasce dall’origine e ha pendenza pari al prezzo del prodotto. La differenza tra ricavo totale TR e il costo totale TC è il profitto economico. Il profitto economico raggiunge il massimo quando la distanza tra TR e TC è massima. Quando non si produce nulla il profitto è pari a - FC Livello di output che massimizza il profitto nel breve periodo. Il prezzo deve essere uguale al costo marginale lungo il tratto crescente della curva MC, inoltre il prezzo deve essere superiore rispetto al livello minimo dei costi variabili AVC
Curva di offerta Coincide con il tratto crescente della curva di costo marginale MC e deve essere al di sopra del punto di minimo della curva di costo medio variabile AVC, non coprirebbe i costi variabili della produzione (se no avrebbe delle perdite e quindi le minimizza non producendo nulla). Somma delle curve di offerta Per ricavare la curva di offerta del settore si sommano orizzontalmente le curve di offerta delle singole imprese. Determinazione del prezzo e della quantità di equilibrio nel breve periodo. (profitto economico positivo) L’intersezione tra le curve di offerta S e le curve di domanda D determina il prezzo di equilibrio di mercato. Massimizza uguagliando P a MC. Il profitto è dato dalla differenza tra ricavo totale e costo totale (20x80) - (12x80)= 640
Livello di prezzo che genera profitto economico Una fase di aggiustamento verso l’equilibrio di lungo periodo L’entrata di nuove imprese nel mercato genera uno spostamento della curva di offerta verso destra che riduce il prezzo di equilibrio e le imprese riducono la dotazione di capitale. Finché i profitti economici sono positivi le nuove imprese sono incentivate a entrare nel mercato. Equilibrio di lungo periodo in concorrenza perfetta Il profitto economico è nullo per tutte le imprese.
Domanda totale, ricavo totale ed elasticità per un monopolista Se il monopolista vuole aumentare le vendite deve ridurre il prezzo. Il ricavo totale cresce all’aumentare della quantità, raggiunge un massimo in corrispondenza del punto intermedio della curva di domanda e poi decresce. L’elasticità è pari a 1 in corrispondenza del punto di massimo raggiunto dalla curva del ricavo totale. Curva di costo totale, ricavo totale e profitto in monopolio Il profitto economico è la distanza verticale tra TR e TC. Raggiunge il massimo quando la distanza verticale tra TR e TC è massima e quindi le loro rette tangenti hanno la stessa pendenza.
Equilibrio di lungo periodo per un monopolista che massimizza il profitto. LMC=MR Perdita di benessere in monopolio dove è fissato un prezzo unico
Consumo e reddito disponibile C= c 0 +c 1 (Y-T) L’intercetta verticale è pari a c 0 e la pendenza è pari a c 1 , dato che c 1 è minore di 1 allora l’inclinazione è minore di 45°. Equilibrio nel mercato dei beni È determinato dalla condizione di uguaglianza tra domanda e produzione. Gli effetti di un aumento della spesa autonoma sulla produzione Prima dell’aumento di c 0 la relazione tra domanda e reddito è rappresentata da ZZ, dopo l’aumento è rappresentata da ZZ’ (curva parallela a ZZ). Il nuovo equilibrio corrisponde all’intersezione tra la retta a 45° e la curva ZZ’. La produzione aumenta da Y a Y’, ed è maggiore dell’aumento iniziale, questo è l’effetto del moltiplicatore. L’incremento iniziale del consumo fa aumentare la domanda fino al punto B. questo fa aumentare la produzione, l’aumento della produzione fa aumentare il reddito fino a C. l’aumento del reddito fa aumentare la domanda fino a D, così fino ad A’ dove produzione e domanda sono di nuovo uguali.
Trappola della liquidità Quando il tasso d’interesse diminuisce fino a 0, gli individui, dopo aver soddisfatto la domanda di moneta per scopi transattivi, sono indifferenti tra moneta e titoli. La domanda di moneta diventa orizzontale. Questo implica che a un tasso d’interesse uguale a 0, ulteriori aumenti dell’offerta di moneta non hanno alcun effetto sul tasso d’interesse.
Equilibrio nel mercato dei beni La domanda dei beni è una funzione crescente della produzione. L’equilibrio richiede che Z=Y. Derivazione della curva IS a) un aumento del tasso d’interesse riduce la domanda di beni che porta a una riduzione della produzione d’equilibrio. b) l’equilibrio nel mercato dei beni richiede che la produzione sia una funzione decrescente del tasso d’interesse, quindi la curva IS è inclinata negativamente.